È arrivato in libreria il secondo volume di un’annunciata trilogia dedicata alle nostre Classiche motoristiche a firma di Giorgio Keller
Ci sono record e record. Come quello stabilito il 15 ottobre del 1997 da Andy Green nel deserto del Nevada che, a bordo della Thrust Supersonic Car, toccò i 1227,98 km/h, ossia la velocità più alta mai raggiunta con una vettura. Quasi settant’anni prima, nel 1928, un francese, Albert Eugène Divo, sulla tirata tra Cadenazzo e Sant’Antonino, sfiorava i 232 km/h (231,513 km/h) di media nel Chilometro lanciato. Gare che, appunto, per dieci anni, tra il 1923 e il 1933, andarono in scena sul Piano di Magadino. Un primato che a tutt’oggi è imbattuto in Svizzera, e riportato alla luce dal certosino lavoro di Giorgio Keller nella seconda avvincente puntata delle Classiche motoristiche in Ticino e nei Grigioni e storia del rally in Ticino (Fontana Edizioni, finito di stampare nel maggio di quest’anno).
Oltre quattrocento pagine (tante quante ne contemplava il primo tomo di questo appassionante viaggio nel mondo dei motori ticinesi, anzi, del sud delle Alpi, visto che un’ampia finestra, pure in tedesco, è riservata ad alcune delle più celebri competizioni che tennero banco nel Canton Grigioni, fra cui la Klosters-Davos) fitte di aneddoti, biografie, ritagli di giornale d’epoca, cronache e quant’altro. E soprattutto fotografie. Tantissime, corredate di nomi e curiosità.
Così troviamo, per citare una delle tante altre chicche contenute in questo secondo volume, uno Steve Lee che prima di costruire la sua fama musicale sulle ribalte mondiali con i Gotthard, cercava di ritagliarsi un po’ di gloria nelle primissime edizioni del Derby delle casse di sapone di Porza, a cui aveva preso parte ancora come Stefano Lee. Un capitolo a sé, poi, è dedicato al Gran Premio di Campione d’Italia, che con i suoi 1116 m di lunghezza era (e lo è tutt’oggi) il circuito automobilistico più piccolo del mondo, e un altro capitolo al Gran Premio di karting di Bellinzona, alla cui prima edizione (nel 1976), sul piazzale dell’allora caserma della capitale, si presentarono al via 150 corridori.
Insomma, in questo secondo volume a… tutto gas c’è (ancora una volta) di tutto e di più. Ma, ancora una volta, non c’è tutto: «Perché condensare la storia delle classiche motoristiche alle nostre latitudini in 400 pagine o 800 pagine e spiccioli non avrebbe garantito il degno risalto a eventi e protagonisti» conferma l’autore Giorgio Keller. «Così, come era già stato il caso dopo la prima “fatica”, eccomi qui a promettere un’altra puntata, la terza e ultima di questo trittico. Che, ad ogni modo, ha comportato sì ore e ore di lavoro, ma che mi ha anche permesso di ricostruire aneddoti e dettagli che pure io ignoravo. Gran parte del materiale con cui ho assemblato questa seconda puntata e che mi servirà per il terzo volume è arrivato dalle persone che hanno voluto rendermi partecipe dei loro racconti aprendomi il loro personale album dei ricordi».
Keller torna poi alle origini di questo trittico: «Tutto comincia con il libro Piloti ticinesi da Grand Prix (sempre edito dalla Fontana Edizioni, ndr). Completato quel volume, fra me e l’editore è nata una domanda, banale finché si vuole, ma fondamentale: “Ma questi piloti, dov’è che hanno cominciato a correre?”. Così è partita la seconda ricerca, dove non mi sono però limitato a un asettico elenco delle manifestazioni motoristiche su suolo cantonale, ma ho voluto estendere il tutto a schede descrittive degli altri vari protagonisti (e sono davvero tantissimi), e reperire quante più informazioni si potevano recuperare nei vari archivi relative a questi appuntamenti, ormai divenuti storia di un passato che fu. Alcuni dei quali li conoscevo in prima persona, per avervi partecipato, altri no. Ogni volta che completavo le ricerche per una gara, ecco che ne spuntava un’altra: è stato un lavoro impegnativo. Ma anche appassionante! Come una… Mille Miglia! E così eccoci passare dallo slalom di Lodrino a quello di Cornaredo, e da lì alla salita del Luzzone. O, ancora, a quella motociclistica di Gerra Piano-Medoscio. Una menzione, in questa categoria, la merita anche il Gran Premio di Locarno, appuntamento internazionale disputato tra il 1937 e il 1959, a cui tra gli altri hanno partecipato ben dieci campioni del mondo che, assieme, avevano totalizzato 32 titoli iridati. Compresi i vari Alberto Ascari e Jo Siffert, volti assai noti nel mondo della Formula 1».
Non c’è il due senza il tre, si diceva… Inevitabile, perché molto altro materiale reclama un posto in questo compendio motoristico: «A 13 anni scrivevo già il mio giornaletto “Autosprint”. Visto però che il rendimento scolastico non era entusiasmante, dopo pochi numeri dovetti accantonare il progetto. Per vie traverse ho poi cominciato a occuparmi di motori per l’allora “Dovere”. E da lì sono sempre restato a contatto con questa realtà. Ecco perché la stesura del trittico è stata quasi naturale. Il terzo capitolo è già per un terzo completo: idealmente il tutto dovrebbe essere completato e stampato per fine 2025-inizio 2026».