La Grande Panda, ibrida o elettrica, è pronta ai box

Era l’undici luglio 1899 quando, in Italia, a Torino, nacque la Fiat dalla comune volontà di una dozzina di aristocratici, possidenti, imprenditori e professionisti torinesi di impiantare una fabbrica per la produzione di automobili. Quest’anno, l’undici luglio 2024, la «Fabbrica Italiana di Automobili» ha festeggiato i suoi 125 anni. Non una cifra tonda ma un momento importante per l’azienda che ora fa parte del gruppo Stellantis che riunisce al suo interno ben tredici marchi.

Per l’occasione è stato organizzato un grande evento a Torino sul tetto del Lingotto. In via Nizza, laddove nel maggio del 1923 era stata inaugurata la fabbrica realizzata in cemento armato per una superficie di 150mila metri quadrati, ora si trova un grande centro commerciale con cinema e hotel. Al compleanno sul tetto del Lingotto, dove si trova una pista ed è stato inaugurato un museo, c’erano proprio tutti: la prima linea dirigenziale di Stellantis con il presidente John Elkann, il Ceo di Stellantis Carlos Tavares e ovviamente il Ceo di Fiat e Abarth, Olivier François, a fare gli onori di casa. È ricomparso persino Lapo Elkann che da tempo non era presente. Tutti schierati davanti a 190 giornalisti arrivati da ogni parte del mondo per spegnere le candeline.

Incontro importante anche per fare il punto della situazione e per capire non solo la strada che sta prendendo Fiat ma anche Stellantis con i suoi 160mila dipendenti, gli oltre 100 siti produttivi e i quasi 200 miliardi di euro di fatturato che la rendono uno dei più grandi Gruppi automobilistici al mondo.

Il Governo italiano era presente con il senatore Adolfo Urso. Proprio lui, il Ministro delle imprese e del made in Italy, lo stesso che ha causato il cambio di nome dell’ultima Alfa Romeo da Milano a Junior, lo stesso che ha fatto levare le bandiere italiane alla Topolino, proprio lui ha preso la parola per primo senza risparmiarsi alcune frecciatine: «Noi non ci rassegniamo, non vogliamo che Torino diventi un museo industriale». Ha poi ricordato le origini del Costruttore italiano e ha ribadito la volontà del Governo affinché Stellantis continui a considerare l’Italia centrale. «La fabbrica non è solo un luogo di produzione ma un motore di sviluppo per l’intera nazione, vogliamo che sia ancora così. Tanti hanno inventato la loro piccola impresa attorno alla Fiat, quel modello va tutelato, non è l’anomalia ma la forza del sistema Italia» ha continuato il Ministro. «Il profitto è legittimo ma non a ogni costo: vanno rispettate intere generazioni che hanno contribuito a creare il successo di un’impresa. L’impresa che ha fondato l’industria italiana deve assumersi la responsabilità sociale del rilancio dell’auto in Italia nel rispetto di quello che la Fiat ha dato all’Italia e di quello che l’Italia ha dato alla Fiat. Lavoriamo insieme perché si rinnovi questa storia di successo. Questa era ed è la città dell’auto», ha concluso poco prima dell’inaugurazione di Casa Fiat, il nuovo museo sul tetto del Lingotto.

La paura che la produzione Fiat venga sempre più spostata all’estero è evidente nelle sue parole. Dopo di lui ha preso la parola il Carlo Tavares: «Sono felice di festeggiare questo compleanno come pochi giorni fa ho festeggiato quello di Opel». Così ha subito ridimensionato l’evento. «C’è ancora molto da fare per Fiat nell’era di Stellantis, il mondo sta cambiando. Oggi in Europa quattro auto a batterie (elettriche) su dieci sono delle Fiat 500e. Siamo sulla buona strada per raggiungere la carbon neutrality entro il 2038» ha concluso Tavares.

La gran parte dell’eredità è definita da quello che viene dopo e ci sono i presupposti perché Fiat sopravviva a tutti noi. «Continuiamo a costruire delle grandissime automobili “anche” in Italia» ha detto John Elkann, nipote dell’Avvocato Gianni Agnelli. «Nel 1999 abbiamo festeggiato il centenario e mio nonno Gianni era qui. Oggi Fiat è il primo marchio di Stellantis, che sono orgoglioso di aver contribuito a creare tre anni fa. Grazie a Stellantis, Fiat ha potuto conquistare sempre più clienti. Fiat è presente in oltre settanta Paesi, ha attraversato crisi, guerre, calamità naturali. Nel mio caso, questi ultimi 25 anni sono stati duri; ho e abbiamo avuto anche paura di non farcela, di fronte alle tantissime avversità che abbiamo dovuto affrontare». Onesto.

A chiudere l’evento, una parata di auto sul tetto del Lingotto dove tra quelle che hanno fatto la storia si sono esibite anche le novità: tra tutte, la Grande Panda che arriverà nelle concessionarie entro la fine dell’anno con motorizzazioni ibride e full electric a un prezzo inferiore ai 25mila franchi svizzeri. Ha sfilato anche la 500 Giorgio Armani realizzata in collaborazione con lo stilista che, a sua volta, ha compiuto gli anni, 90, proprio l’11 luglio.

Una cosa sembrerebbe certa. I vertici di Stellantis hanno spiegato ad «Azione» che per loro il futuro dell’auto è elettrico e lavorano per non produrre più auto dotate del solo motore termico dato che ritengono che il loro valore residuo nel giro di pochi anni sarà bassissimo. Ci crediamo?

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