L’inconsapevole pericolo del mangiar distratto

by Claudia

Cari lettori, questo mese non risponderò alle vostre domande, perché desidero commentare un’usanza sempre più in voga, a giudicare da quanto ho avuto modo di notare durante queste vacanze estive: se prima bastava avere il telefonino accanto al bicchiere per rassicurarci, quasi come una copertina di Linus, oggi a tavola sono comparsi persino i tablet. Che siano bambini o adulti, ho visto che è sempre più comune accendere lo schermo e mangiare distratti dalla propria serie preferita, sia seduti al ristorante sia sbocconcellando sulla sdraio.

Spero si tratti di una piccola parentesi vacanziera e non di un’abitudine radicata nel quotidiano perché, se così non fosse, le conseguenze sul nostro modo di mangiare e sulla nostra salute potrebbero essere anche pericolose.

Mangiare davanti a uno schermo ci impedisce di concentrarci sui segnali di sazietà e questo può portare a un aumento dell’assunzione di cibo e al sovrappeso. Come funziona a livello neurologico, è stato studiato da un team di ricercatori di tre diverse università olandesi che ha esaminato i meccanismi neurocognitivi connessi al modo di mangiare «distratto». Per farlo ha coinvolto 41 adulti normopeso e in salute, durante due sedute distinte: ai soggetti è stata somministrata una bevanda dolce oppure una meno dolce a base di latte e cioccolato che però apportavano le stesse calorie, oppure una soluzione insapore, definita control test, nel corso di attività più o meno distraenti a seconda delle sedute. Per «standardizzare» la fame, tutti dovevano astenersi dal mangiare cibi solidi e bere bevande zuccherate nelle sei ore antecedenti il test, mentre era richiesto di consumare una specifica bevanda a base di yogurt tre ore prima. Durante il test, i soggetti sono stati monitorati tramite risonanza magnetica funzionale (fMRI). Al termine è stato chiesto loro di visionare un documentario per circa trenta minuti, dopodiché avrebbero potuto consumare uno snack «fino a sazietà». In base ai risultati dell’fMRI, la distrazione è risultata ridurre i processi neuronali associati all’elaborazione del gusto a livello dell’insula, diminuzione che porta a consumare più cibo nella fase successiva.

Non essere coscienti di quello che mangiamo quindi ci porta a non godere del pasto e a mangiare di più.

A maggior ragione nei più piccoli: ricordo che i bambini devono ancora esplorare e conoscere i vari gusti e le consistenze del cibo, se sono distratti rischiano di non pensare e di non familiarizzare con gli alimenti, ciò che impedisce di sviluppare una relazione, un’accettazione o un godimento del pasto. Oltretutto il corpo di un bambino si autoregola benissimo ascoltando lo stimolo della fame e della sazietà ma, se è distratto, come già spiegato non riesce a capirlo e mangia sempre di più aumentando il volume dello stomaco, che crea un automatico aumento della necessità di cibo per riempirlo.

Il pasto è anche un momento di socializzazione e in vacanza finalmente si può stare a tavola tutti assieme e chiacchierare: perché nascondersi dietro a uno schermo e non comunicare? Non fraintendetemi, sono genitore e capisco che se poi le cose vanno per le lunghe e si desidera proseguire il pasto in pace, con i bambini che hanno invece già finito e non riescono più a stare tranquilli a tavola, un modo per non far «impazzire» nessuno si deve trovare. Come? Io, per esempio, cerco ristoranti con parco giochi annesso oppure porto dei libri da leggere o colorare e, se niente funziona perché a volte è così, concedo eventualmente lo schermo quando hanno finito di mangiare, ma non durante il pasto.

Anche per gli adulti in vacanza è bello scoprire nuovi cibi o gustare quelle specialità che troviamo solo in determinati posti: se siamo soli, scegliamo un ristorante che ci ispiri, magari con una bella vista, e godiamoci il pasto con calma lasciando vagare lo sguardo sul bello e… sul buono.

Un ultimo consiglio: se l’abitudine di mangiare davanti allo schermo l’abbiamo anche a casa, potremmo mettere in pausa la tv, sederci a tavola in modo da non vedere lo schermo, e tornare sul divano solo dopo il pasto; oppure al posto di sgranocchiare nel dopocena, davanti alla tv, si può cercare di tenere le mani occupate con qualche gioco antistress oppure lavoro a maglia o uncinetto o, ancora, si potrebbe invitare un amico a cena col quale guardare il programma assieme.

Insomma, godere di un buon cibo e trasmettere a tutti il piacere di gustarlo serenamente, è un grande toccasana!