Prevenzione, collaborazione e conciliazione

All’interno di Migros Ticino sono presenti decine di professioni, anche molto diverse tra di loro. Oltre al personale di vendita e a quello della logistica, oltre ad autisti, cuochi, impiegati nei servizi ecc., vi è anche chi si occupa di sorveglianza. La prevenzione di furti e truffe nei negozi e la collaborazione con le forze dell’ordine sono solo alcuni degli aspetti di cui si occupa Dino Bernasconi, da una ventina d’anni al servizio di Migros Ticino. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare le particolarità della sua occupazione.

Dino Bernasconi, lei è responsabile della sorveglianza di MigrosTicino. Come si svolge il suo lavoro?
Mi occupo di prevenire e segnalare i potenziali furti all’interno di Migros Ticino, sia nei supermercati, sia ad esempio all’interno delle palestre ACTIV FITNESS. Mi occupo anche della videosorveglianza, infatti abbiamo più di 1000 telecamere dislocate un po’ ovunque nel cantone e visualizzabili anche da remoto. Proprio in virtù di queste telecamere, che possono essere di supporto anche a fatti estranei a Migros, capita di collaborare con la polizia.

Vi è poi anche il fenomeno della cosiddetta «truffa del cambio»: un cliente paga una bottiglietta da un franco con una banconota da 1.000, poi comincia a cambiare idea su come vuole il resto, finché riesce a confondere la commessa e a portarsi via un importo maggiore di quello previsto dal resto. Una specie di «gioco delle tre carte». A quel punto dobbiamo sporgere querela.

La frequenza di reati pecuniari all’interno del supermercato è stabile o ha notato un peggioramento?
C’è stato un peggioramento, soprattutto dopo il periodo del Covid. La gente mostra un disagio maggiore, in particolare i giovani.

Un lavoro di questo tipo, spessoa contatto con situazioni delicate,le risulta a volte difficile?
Francamente no, mi piace molto. Da una parte perché non vi sono mai due giornate uguali, dall’altra perché mi rendo conto di come non si finisca mai di imparare. Il mio ruolo prevede una formazione continua, frequento regolarmente dei corsi presso la polizia cantonale (ai quali partecipano ad esempio anche agenti della sicurezza privata) al termine dei quali viene rilasciato un attestato che consente di «esercitare» la professione.

Lei si occupa solo di reati finanziari?
No, vi è un po’ di tutto. Vi sono anche casi di incidenti stradali sui parcheggi dei supermercati, e purtroppo, sebbene più raramente, anche reati legati all’integrità fisica.

Nei supermercati ci si è ormai abituati anche alle casse automatiche. Non rappresentano un rischio?
È chiaro che per qualcuno possono essere una tentazione, abbiamo assistito anche a un aumento dei casi di furto. La cosa curiosa è che quando cogliamo in flagrante qualcuno, vediamo che non si tratta sempre di persone in difficoltà: chi ruba proviene da tutti i ceti sociali. E non si tratta nemmeno di cleptomani: in ventidue anni ne ho incontrati solo due.

Cosa succede quando coglie in flagrante qualcuno intento a rubare?
In alcuni casi siamo costretti a querelare la persona, oltre a sottoporla a una procedura interna. La persona può decidere se restituire la merce o se pagarla, oltre a dovere pagare un’indennità amministrativa di CHF 150.-. Le reazioni di chi viene colto in fallo possono variare, alcuni fanno gli stupiti, altri negano per poi venire contraddetti dalle immagini delle telecamere, ma la maggior parte è mortificata e si scusa.

Per me però è importante che il tutto si risolva sempre con la stima reciproca.

Related posts

Quando è questione di pochi minuti

Un negozio simpatico e vicino alla gente

Nuovi proprietari per Hotelplan Group