Anna Frey, responsabile temi e progetti affari sociali, Direzione società e cultura, Federazione delle cooperative Migros

Prendere la vita al volo

by Claudia

Anna Frey, qual era lo scopo di questo bando di concorso chiusosi il 6 settembre 2024, in cui il Percento culturale Migros cercava progetti e offerte per giovani tra i 13 e i 25 anni, e dove ognuno dei progetti selezionati sarà sostenuto con un importo compreso tra 3’000 e 30’000 franchi?
Il Percento culturale Migros cercava progetti rivolti ad adolescenti e giovani adulti di età compresa tra i 13 e i 25 anni che raggiungessero anche i giovani a rischio di povertà. In Svizzera 374.000 bambini, adolescenti e giovani adulti sono colpiti o a rischio di povertà (fonte: Ufficio federale di statistica 2022).

L’obiettivo era quello di sostenere e pubblicizzare il lavoro delle iniziative che operano con i giovani a livello locale, regionale o nazionale per promuovere le pari opportunità. Con i 33 progetti selezionati dalla giuria, il Percento culturale Migros sostiene ora proprio queste iniziative con un finanziamento complessivo di 426’000 franchi.

Cosa l’ha sorpresa maggiormente di questa iniziativa?   
Nonostante il concorso si sia svolto durante le vacanze estive, sono stati presentati molti progetti. Questo dimostra che il Percento culturale Migros ha scelto un tema di grande attualità e per il quale c’è bisogno di finanziamenti.

Sono soddisfatta anche dell’ampiezza tematica dei progetti ricevuti: programmi di lavoro giovanile e di partecipazione culturale, progetti di integrazione professionale e di formazione, nuovi approcci alla consulenza sul debito e progetti che rafforzano l’impegno dei giovani. Abbiamo anche ricevuto diverse proposte sul tema «Lasciare l’assistenza». Si tratta della difficile transizione dei giovani dalle case di accoglienza e dalle famiglie affidatarie alla vita adulta.  

In totale sono stati scelti 33 progetti, di cui 6 ticinesi:il numero di partecipanti dalla Svizzera italiana è aumentato?
In effetti, abbiamo ricevuto un numero relativamente elevato di candidature molto varie dalla Svizzera italiana (le organizzazioni ticinesi selezionate sono SOS Ticino, Assoc. L’ORA, Pro Juventute Svizzera Italiana, Coop. Baobab, SOS Debiti, Assoc. Parlatevi… con noi, ndr). A mio avviso, questo dimostra da un lato la vivacità della società civile ticinese.

Dall’altro lato, purtroppo, il Ticino ha circa il 21% della popolazione a rischio di povertà, una media più alta che in altre parti della Svizzera (fonte: Uff. fed. statistica 2024). Circa un quinto della popolazione ticinese vive con un budget limitato e anche molti bambini, adolescenti e giovani adulti ne sono colpiti. C’è quindi bisogno di programmi che rafforzino i giovani e li aiutino a sviluppare prospettive per il futuro, in modo da non lasciarli indietro.

Quali sono i progetti che trova più interessanti?
In ognuno dei progetti trovo qualcosa che mi ispira. Per esempio, mi piace il progetto «Spazio esplorativo» dell’Associazione L’ORA di Bellinzona, che si rivolge ad adolescenti e giovani adulti senza prospettive dopo la fine della scuola – ogni anno, circa 350 giovani abbandonano il sistema educativo ticinese perché non iniziano la formazione dopo la scuola secondaria o la abbandonano (fonte: Divisione della formazione professionale, Canton Ticino). Questi giovani si trovano spesso in una situazione di precarietà. In questo programma, specialisti e volontari lavorano con i giovani sul loro futuro.

Diversi progetti convincono per il loro approccio creativo, come ad esempio il progetto «GroveRoom 2.0» dell’associazione HitProducer di Basilea, che permette a giovani con scarse risorse finanziarie di accedere a spazi di produzione musicale e di sperimentazione in cui realizzare la propria creatività. Interessante anche l’offerta dell’organizzazione friburghese «Association Jeunes Parents», che aiuta le giovani madri che non hanno completato gli studi a ritrovare la strada dell’istruzione.

Nel Canton Zurigo, sosteniamo un progetto simile per le giovani madri che beneficiano dell’assistenza sociale, il progetto «AMIE», gestito dall’Ufficio svizzero di assistenza al lavoro di Zurigo. Sono progetti importanti perché affrontano in modo concreto uno dei maggiori rischi della povertà, ossia la mancanza di istruzione.

Diversi progetti coinvolgono i giovani… È un segno di un «malessere» generale?
La maggior parte dei giovani svizzeri sta bene. Tuttavia, è ormai noto che i loro livelli di stress sono aumentati negli ultimi anni, anche a causa di crisi, guerre e insicurezza finanziaria. I contatti sociali, gli hobby e un ambiente favorevole rafforzano i giovani nelle situazioni di incertezza e li proteggono. Ma non tutti i giovani si trovano nelle stesse condizioni. Ad esempio, i giovani che vivono in povertà sono spesso emarginati socialmente. Per questo è fondamentale che abbiano accesso a programmi e spazi gratuiti e a bassa soglia, dove le loro voci siano ascoltate e possano vivere un’esperienza comunitaria.

Quali sono i vostri prossimi passi o progetti?
L’invito a presentare proposte «Rein ins Leben – Vivi la vita» è stato ultimato. Ora inizia la realizzazione dei progetti finanziati. Ci auguriamo di rimanere in contatto con i progetti finanziati e di organizzare un evento su questi temi l’anno prossimo. La promozione di progetti che sostengono nuovi modi di affrontare la povertà in Svizzera rimane una delle priorità di finanziamento del Percento culturale Migros.

Attualmente il Percento culturale Migros sta sviluppando un progetto di cooperazione con l’associazione ATD Vierte Welt Schweiz (Tutti insieme per la dignità – Gemeinsam für die Würde aller), che si impegna a sconfiggere la povertà in Svizzera – insieme alle persone che la vivono in prima persona. Il progetto inizierà nella primavera del 2025.

Quale è il valore ultimo di queste call? 
Per le organizzazioni senza scopo di lucro, è un’opportunità per mettere in evidenza il loro impegno sul tema del bando. A noi del Percento culturale Migros, il bando permette di dialogare con nuovi attori e di promuovere progetti in modo molto mirato. Grazie all’ampia gamma di progetti presentati sul campo e al dialogo all’interno della giuria, rimaniamo inoltre aggiornati su ciò che muove persone impegnate ed esperti della società civile./Si.Sa.

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