«Vecchia palude. / Una rana si tuffa – / Rumore d’acqua». Se il poeta giapponese Bashō non avesse scritto questi versi, non avremmo mai saputo che una rana, nella primavera del 1686, spiccò un balzo per entrare in uno stagno. Invece Bashō era lì a guardare e prese nota dell’evento. Qualcuno potrebbe chiedersi che importanza abbia quel tuffo nella storia del mondo, o anche solo del Giappone. Ma chi siamo noi per definire ciò che è importante? A volte le piccole cose, o i piccoli batraci, causano grandi effetti.
Quella rana, per esempio, suscitò un fermento poetico. L’haiku in lingua originale – «furu ike ya / kawazu tobikomu / mizu no oto» – è stato tradotto in varie lingue (solo in inglese esistono più di cento versioni, e qualche decina in italiano). Quando da ragazzo mi imbattei in quei versi, mi nacque una curiosità per la poesia giapponese e per quello sguardo essenziale sul mondo, per quell’attenzione al fluire della quotidianità. Gli haiku sono una scheggia di presente, un’illuminazione di tre versi sempre di cinque, sette e cinque sillabe: «Guizza la trota – / e scorrono le nuvole / in fondo al fiume» (Onitsura); «Ecco l’autunno – / Mi arrendo all’evidenza / dello starnuto» (Yosa Buson); «Convalescenza. / Contemplando le rose / mi stanco gli occhi» (Shiki).
L’atmosfera degli haiku si ritrova in Rosso di sera, un gioco di ruolo di Kamiya Ryo e Shimizu Mike (Studio Supernova / XVgames 2023; edizione originale Yuuyache Kooyache, Shinkigensha, 2018). Siamo a Hitotsuna, una cittadina circondata dalle montagne e attraversata dal fiume Jūron. È un luogo isolato, tanto che i telefoni cellulari hanno campo solo vicino alla stazione e al municipio. Oltre agli esseri umani, nella zona abitano degli henge: piccoli animali che possono assumere la forma umana. Si tratta di volpi, conigli, procioni, cani, gatti e topi che di tanto in tanto si mescolano agli abitanti. Nel manuale si trova tutto il necessario per avviare una partita: uno dei partecipanti avrà il ruolo di narratore e metterà in scena degli spunti narrativi, gli altri assumeranno il ruolo di henge e vivranno piccole avventure che si dipanano nel corso delle stagioni. A differenza di altri giochi di ruolo, qui non ci sono sfide pericolose, esplorazioni o combattimenti. Gli henge aiutano un bambino smarrito a trovare la via di casa, danno una mano alla «nonnina del negozio» o consolano una ragazza innamorata. Non ci sono tabelle con le armi e le attrezzature, ma una «lista di dolcetti» (dalla «cioccomonetina col buco» agli yakisoba, spaghetti alla piastra conditi con verdure).
Il meccanismo è semplice: ogni animaletto henge può trasformarsi in umano a certe condizioni; in più ha delle abilità specifiche per superare le prove, cioè le situazioni in cui vuole fare qualcosa di particolare. I giocatori possono regalarsi l’un l’altro dei «punti sogno» per creare dei legami e per ottenere dei «punti meraviglia». Se nascono dei conflitti, vengono risolti con discrezione e gentilezza. Rosso di sera è un invito a cogliere l’incanto delle sfumature, mescolandosi agli abitanti di Hitotsuna nelle loro attività di ogni giorno.
Un altro gioco da abbinare agli haiku e a Rosso di sera è Broken and beautiful. A Game about kintsugi, creato da Patrick Rauland nel 2023 per Left Justified Studio e proposto anche in francese nel 2024 con il nome Kintsugi da Palladis Games. Le regole sono brevi e prendono spunto dall’arte giapponese di riparare gli oggetti di ceramica con della lacca e della polvere d’oro. Una tazza o una teiera rotta non sono da buttare, ma possono diventare ancora più belle e, soprattutto, uniche. La filosofia del kintsugi dice infatti che dalle imperfezioni e dalle ferite scaturisce la grazia. Questo concetto è rappresentato in una serie di carte da collezionare. I partecipanti, da due a quattro, possono segnare dei punti con una serie di ceramiche abbinate fra di loro. È possibile tuttavia che alcuni oggetti si rompano; ma se il proprietario li restaura essi diventano ancora più preziosi. Si può scegliere quindi di spaccare le tazze degli avversari, per sottrarre loro dei punti, ma con il rischio che le stesse tazze vengano riparate con polvere d’oro e portino ancora più punti…
Entrambi i giochi sono ben congegnati e, con tocco leggero, stimolano qualche riflessione. Anzi, in certi casi aiutano a raggiungere uno stato d’animo contemplativo: alla fine di una partita a Rosso di sera o a Kintsugi è il momento giusto per creare un haiku.
E ora che faccio?
Poso la penna / ed esco a conversare / con una nuvola.