Chiara Carminati – Miriam Serafin, 54 secondi di ritardo, Il Castoro, collana «Mini Romanzi» (Da 7 anni)
È un mini romanzo tutto d’un fiato, come ci dice la quarta di copertina. «Mini romanzo» perché prende il nome dalla collana a cui appartiene, varata quest’anno dal Castoro e convincente sin dai primi volumi. «Mini» allude alla brevità e alla semplicità, ma non ha alcuna accezione riduttiva, anzi, è molto difficile costruire una storia breve e al contempo ben strutturata, con un intreccio avvincente e al contempo ben fruibile da lettori alle prime armi. Oltretutto con una scrittura accurata, senza alcun cedimento alla piattezza di scelte linguistiche stereotipate. Qui, trattandosi della scrittura di Chiara Carminati, l’eleganza (espressa con grazia leggera) è una certezza, confermando ancora una volta l’eccellenza dell’autrice, sia quando scrive romanzi per lettori adulti, o per adolescenti, o per primi lettori, sia nella misura dell’albo illustrato, oltre che, naturalmente, nella poesia, ambito in cui la bellezza sonora delle parole viene particolarmente valorizzata («ama le parole di carta e le parole di voce», così viene presentata l’autrice).
È davvero «tutto d’un fiato» questo breve romanzo, non si riesce a smettere di girare pagina, per vedere dove va a finire l’avventura del piccolo Dennis coinvolto suo malgrado da un’eccentrica ragazzina nella ricerca del (di lei) fratello. Una ricerca che li porterà a scorrazzare per la città, facendo cose, incontrando persone, esplorando luoghi. Il tutto narrato con un ritmo impeccabile e con folgorazioni umoristiche divertentissime e a volte surreali, un po’ alla Achille Campanile. Ma ciò che forse esprime il senso profondo di questo romanzo sta nella dimensione del tempo: un tempo controllato e prevedibile minuto per minuto, come è per Dennis, che si sente al sicuro dentro a giornate scandite dal suo inseparabile orologio, preciso come lui; o un tempo con scarti e deviazioni (a cui allude anche il titolo, con quell’incrinatura del «ritardo» che apre all’inaspettato), come è per Giulietta, complementare a Dennis sotto ogni aspetto. Sarà l’incontro (anzi, letteralmente, lo «scontro») con Giulietta ad aprire per Dennis quasi un varco temporale verso le fantastiche possibilità dell’inatteso. Pur essendo questo un racconto realistico, s’inserisce appieno in quelle vicende di «soglia» che caratterizzano la miglior letteratura per l’infanzia, dove c’è una dimensione gratuita, eccedente, della temporalità (come nel Giardino di Mezzanotte di Philippa Pearce, ad esempio): una dimensione che è come un giardino segreto, in cui solo l’infanzia può stare, e in cui il pensiero razionale lascia posto alle salvifiche possibilità dell’immaginario, che non sempre sono «bugie». Chi inventa storie dice bugie? Si chiederanno i due bambini, e noi con loro.
Marianne Dubuc, Lucilla e i suoi amici. Autunno, Edizioni La Margherita (Da 3 anni)
Sin dalla copertina, e dai risguardi, ci appare chiaro il cambio di stagione: dopo il giallo, che dominava il primo libro della serie, Estate, ecco ora, per Autunno, un bell’arancione, e autunnali sono i colori in cui si muovono, nel bosco, en plein air, la bambina Lucilla e i suoi amici Leo, Doris, Ettore e Mino, rispettivamente un coniglio, una tartaruga, una chiocciola e un topo. A cui andrebbe aggiunto l’orso Toto, ma lui è un outsider, se ne sta in disparte e con la sua mole incute soggezione, tuttavia Toto non è il villain della storia, è un amico a tutti gli effetti, burbero, simpatico, sovente egli incarna il vero motore degli effetti comici o sorprendenti, come quando viene scambiato per un nido caldo in cui mettere dei poveri anatroccoli infreddoliti, che, nel volume Estate, lo scambieranno per il loro papà. Ritroveremo Toto con i suoi anatroccoli anche in questo secondo albo, dedicato appunto all’autunno, insieme a Lucilla e alla sua tenera ed eterogenea combriccola di amici. Ogni albo racchiude tre avventure di questi personaggi, raccontate e illustrate dall’artista canadese Marianne Dubuc, che sa davvero rivolgersi ai bambini, coinvolgendoli e interpellandoli con efficacia e immediatezza. E loro ameranno queste piccole storie autunnali che li faranno sorridere parlando di torte di mele, di feste in maschera, del preannunciarsi dell’inverno, ma anche di amicizia e di gioiosa quotidianità.