Ceci n’est pas un carrello

by Claudia

TV: sulla RSI riparte oggi la Storia infinita con Jonas Marti; nella nuova edizione anche la storia del primo supermercato Migros

Che a Jonas Marti piaccia scavare nel passato alla ricerca di quell’aneddoto che non tutti conoscono, è chiaro non solo dalla pubblicazione della curiosa e fortunata «guida» Lugano la bella sconosciuta (giunta alla quarta edizione, Fontana Edizioni), poi diventata anche un gioco da tavola, ma anche dal programma divulgativo La storia infinita (RSI), già alla terza stagione. Con il piglio spontaneo ed entusiasta che lo contraddistingue, il giornalista-divulgatore spiega come nella nuova stagione accompagnerà spettatrici e spettatori in un viaggio di cinque puntate (a partire da oggi, lunedì 21 ottobre, per cinque lunedì alle 20.40 su Rsi La 1) che attraverserà le Alpi svizzere, ripercorrerà il periodo della Seconda guerra mondiale, offrirà un excursus culinario storico tutto ticinese, si occuperà di miti e leggende e narrerà il percorso che ha portato il Ticino a fare parte della Svizzera. La novità di quest’anno è rappresentata dal fatto che le trasmissioni saranno puntualmente anticipate da una serie di interventi su Rete Due, ogni domenica alle 18.45.

In fondo, quella della Storia infinita è nata un poco come una scommessa: era dagli anni settanta che in prima serata la RSI non metteva in cartellone la Storia, e secondo Marti, forse il successo raccolto (oltre a essere stato certamente favorito da divulgatori come Angela padre e figlio o Alessandro Barbero, ma anche confermato, in tempi più recenti, dal Festival luganese Echi di storia, andato in scena per la prima volta in giugno) è testimonianza di come il pubblico capisca quanto la nostra storia, sicuramente anche per la posizione strategica della Svizzera, per quanto «minore», faccia a tutti gli effetti parte della grande storia. Quando gli si parla dei suoi percorsi, che lo portano a saltabeccare qua e là lungo una linea temporale che può, a un certo punto, intrecciarsi, o ritornare indietro (perché proprio questo fa la storia), Marti parla della propria curiosità, «di quel magnifico labirinto di storie nascoste, incastrate l’una dentro l’altra, cui si cerca di dare un senso, mantenendo in ogni momento un rigore storico, ma allo stesso tempo cercando di essere coinvolgenti e di intrattenere».

È in questo modo, cioè raccontando magari un piccolo aneddoto all’apparenza insignificante, che si crea l’aggancio con la grande storia, ma anche, per noi contemporanei, l’opportunità di un dialogo con chi ci ha preceduto per capire che in realtà siamo parte di un flusso di umanità, o «un grande mosaico di umanità», per dirla con le parole di Jonas Marti, che sostiene anche come «per chi voglia vivere pienamente la propria vita da individuo e da cittadino della nostra epoca, la storia assume un senso importante». Un aspetto, però, che non può essere relegato in secondo piano, soprattutto quando si è fatto della divulgazione il proprio mestiere, è quello della narrazione. Non solo quanto si racconta deve avere un senso, essere coerente e accertato (in ossequio alle fonti), ma deve essere raccontato bene, tenendo sempre conto dell’audience (che sia visibile, in un tour guidato, o meno, come in televisione): «alla fine racconto delle storie; e a chi non piacciono? La bellezza, la magia, la follia, in qualche modo anche quella della storia umana, sono lì davanti a noi, pronte a sorprenderci e a meravigliarci». Storie, tanto per citarne un paio, come quella dei poveri condannati a morte un tempo costretti a passare da Piazza Riforma, per poi venire traslati a Capo San Martino per l’impiccagione – da cui, ancora oggi, la Forca di San Martino – o quella delle sfortunate operaie del Mendrisiotto, impiegate alla filanda di Lugano, ma impossibilitate a recarsi al lavoro a causa del vaiolo.

La Migros nella storia

Uno svelamento continuo quello di Marti, arricchito da qualche colpo di scena, che nella nuova edizione della Storia infinita toccherà anche la Migros. Nella puntata del 4 novembre, infatti, dal titolo La storia della Svizzera italiana attraverso il cibo, Jonas Marti esaminerà il rapporto di svizzere e svizzeri con il cibo dopo l’arrivo del primo supermercato, aperto da Migros a Zurigo nel 1948. Se oggi è scontato prendere in mano un carrello della spesa e spingerlo lungo gli scaffali del supermercato, grazie alla puntata dedicata al cibo, anche il suddetto carrello smetterà di essere tale e, grazie alla verve di Jonas Marti, e ai collegamenti che riesce a creare, diventerà qualcosa d’altro, magari proprio quella macchina passepartout necessaria a compiere i migliori viaggi nel tempo.