La pianificazione territoriale serve a qualcosa?

by Claudia

In Svizzera la pianificazione del territorio è una creazione degli anni Settanta dello scorso secolo. Prima di allora, specie nelle città, si erano concepiti piani urbanistici soprattutto per tener conto delle conseguenze di nuove infrastrutture di trasporto, però avevano raramente carattere vincolante. A partire dalla fine degli anni Settanta l’entrata in vigore della legge federale sulla pianificazione del territorio ha obbligato tutti i Comuni della Svizzera a un piano regolatore che definiva, in maniera vincolante, dove si poteva costruire e dove no. Uno degli effetti collaterali di questa legge è stato di dotare la Svizzera di una statistica delle superfici che prima non esisteva. Così oggi sappiamo quanti ettari di terreno vengono annualmente trasformati in superfici di insediamento e quanti invece vengono sottratti alle attività dell’agricoltura per essere devoluti alla costruzione. L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha di recente pubblicato uno studio per informare sulle tendenze in atto nell’uso del territorio. Dallo stesso apprendiamo che tra il 1985 e il 2018 la superficie di insediamento e quella boschiva sono aumentate mentre la superficie agricola è diminuita. Infine la superficie improduttiva dovrebbe essere restata più o meno costante anche se, in seguito all’abbandono di molti pascoli, in tendenza è cresciuta. Al centro dell’interesse degli addetti ai lavori – come promotori immobiliari e pianificatori del territorio – c’è il conflitto tra la superficie di insediamento e la superficie agricola. Siccome il territorio nazionale è quello che è, è anche inevitabile che, in particolare nelle localizzazioni urbane, se la superficie d’insediamento aumenta, la superficie agricola tenderà a diminuire. Prati, campi, vigneti, orti e frutteti lasceranno il posto a cemento e asfalto. È per evitare questo conflitto o almeno per attenuarlo che, negli anni Settanta e Ottanta dello scorso secolo, Confederazione, Cantoni e Comuni si sono dotati degli strumenti della pianificazione del territorio come i piani direttori e i piani regolatori.

Confrontati con l’evoluzione dei diversi usi del suolo la prima domanda che ci si può porre oggi è: ma la pianificazione del territorio è servita a qualcosa? A livello nazionale la risposta degli esperti è generalmente negativa e questo perché, come abbiamo visto, la superficie agricola ha continuato a diminuire mentre quella edificata a crescere. Questo giudizio è secondo noi un po’ troppo semplice. In effetti se confrontiamo i tassi di variazione negli usi del suolo del periodo 1972-1997 con quelli del periodo successivo, ci accorgiamo che nell’evoluzione delle tendenze per i due tipi di uso del suolo è intervenuto un notevole colpo di freno. Lo possiamo dimostrare, per esempio, con i dati relativi ai tassi annuali di variazione per i due tipi di uso del territorio in Canton Ticino. Nel periodo 1972-1997, quando la pianificazione del territorio era ancora alle sue prime prove, la superficie agricola ha segnato in Ticino un tasso di diminuzione annuale pari al 4%, mentre la superficie edificata è aumentata a un tasso annuale pari al 2%. Nel periodo successivo, cioè dal 1997 al 2018, i tassi di variazione annuale si sono ridotti. Per la superficie agricola la perdita annuale è stata pari allo 0,7% e la superficie edificata è aumentata a un tasso annuale pari allo 0,7%. Secondo noi il colpo di freno nell’evoluzione di questi due usi del suolo deve essere attribuito in parte significativa all’introduzione dei piani regolatori che hanno limitato le superfici edificabili.

Costatiamo così che, mentre nel primo periodo, vale a dire l’ultimo quarto del secolo scorso, il tasso annuale di variazione della superficie d’insediamento è stato pari a quasi il doppio del tasso di crescita della popolazione residente, nel periodo successivo, vale a dire i primi due decenni di questo secolo, i due tassi annuali sono stati quasi uguali: ovvero 0,6% per la popolazione e 0,7% per la superficie di insediamento. Questo significa che nel primo periodo accanto alla crescita demografica sono intervenuti altri fattori a gonfiare la domanda di superfici d’insediamento. Tra questi di sicuro la domanda per residenze secondarie. Da ultimo osserviamo che l’aumento della superficie d’insediamento rappresenta solo il 7,7% della diminuzione della superficie agricola. Questo perché nel Canton Ticino la diminuzione della superficie agricola è stata dovuta per il 73,3% all’aumento della superficie boschiva e per il 14,8% alla crescita della superficie improduttiva.