Un ragazzo al lavoro nelle serre di Vaglio (La Fonte)

Fonte di idee e di ispirazione

by Claudia

Nomen omen, verrebbe da dire. La Fondazione La Fonte, infatti, nata nel 1980 per «valorizzare le persone con disabilità», rappresenta una fonte, un inizio di un percorso nuovo. Da 15 anni questa Fondazione, che si dirama in modo capillare sul territorio del Luganese e Malcantone con un’offerta diversificata, collabora anche con Migros Ticino, che rivende alcuni suoi prodotti tra le fila dei Nostrani del Ticino.

Abbiamo incontrato Matteo Innocenti, direttore de La Fonte, e Maurizio Minoli, capo struttura, per farci raccontare organizzazione e vision di una Fondazione che si occupa di oltre 150 persone ed è molto importante per il nostro territorio.

«È vero, siamo attivi in due ambiti in particolare», conferma Matteo Innocenti, «quello abitativo e quello lavorativo, in tutto gestiamo otto strutture. Ogni struttura ha una sua tipologia e un focus su un gruppo particolare di persone con disabilità. Le strutture lavorative sono composte da un panificio, una fattoria, un laboratorio multidisciplinare e un centro diurno».

Maurizio Minoli si occupa invece della gestione della Fattoria di Vaglio e del Fornaio di Agno e Lugano, attività che prevedono caratteristiche come la flessibilità, la pazienza, ma anche uno scambio costante. «Ad esempio in Via Buffi a Lugano, dove gestiamo uno snack bar, le collaboratrici e i collaboratori-utenti devono imparare a essere veloci, a fare i caffè, a gestire gli ordini e a interagire con la clientela, sia al bancone del bar, sia nell’angolo panetteria; situazioni del tutto quotidiane per molti di noi, ma abbastanza complesse per persone con disabilità», spiega Minoli.

Come racconta Innocenti, sempre in ottemperanza al nome della Fondazione, la Fonte non è un punto di arrivo, ma di potenziale (ri)partenza: diversi utenti, infatti, iniziano a collaborare in un’attività di tipo più occupazionale, per poi passare in un laboratorio, fino a riuscire a seguire attività anche all’esterno della Fondazione; la differenziazione tra le strutture offre la possibilità di accompagnare l’utente nel suo sviluppo personale. Sottolinea il direttore, «ciò che ci stimola in modo particolare è la permeabilità, la possibilità che diamo ai nostri utenti di muoversi con facilità tra le nostre strutture, passando da una all’altra, senza il rischio di inciampare, o peggio ancora, cadere».

Non è dunque un caso se alcuni degli utenti decidono di intraprendere un percorso di apprendistato, biennale, o triennale, con il conseguimento dell’AFC. «In questo momento abbiamo delle giovani che hanno iniziato da noi come utenti e, grazie alle loro capacità e a quanto appreso lavorando, hanno deciso di buttarsi nell’avventura dell’apprendistato. Desideriamo avere un impatto positivo sullo sviluppo degli utenti e di riflesso sulla collettività nel suo insieme. Per questo non mi piace sentire dire che qualcuno è “finito alla Fonte”, quanto più che “ha cominciato alla Fonte”».

La crescita dell’autostima è certamente decisiva per gli utenti, poiché permette loro di creare una sorta di ponte tra gli spazi di lavoro e la società, «a me piace soprattutto vedere la fierezza degli utenti nei confronti del proprio lavoro», spiega Minoli, «il nostro motto, infatti, è fatto da noi, ed è veramente così: sono gli utenti a realizzare i nostri prodotti, dal seme del frutto fino al vasetto di marmellata. Questo fa nascere in loro un grande senso di responsabilità, e al contempo li aiuta ad acquisire autonomia».

Le e gli utenti possono andare fieri non solo dei prodotti del panificio, ma anche delle attività legate alla fattoria, dove si trovano l’orticoltura, il laboratorio di trasformazione dei prodotti dove vengono lavorati gli ortaggi e i frutti coltivati, una falegnameria, un reparto di servizio alberghiero che si occupa di pranzi e merende, nonché delle pulizie dell’infrastruttura.

Il coinvolgimento degli utenti si riconosce anche nella scelta dei progetti, discussi di volta in volta, al fine di trovare una soluzione condivisa. Al momento, ad esempio, si lavora a un ampliamento delle colture nella fattoria di Vaglio, o si sperimenta la torrefazione in proprio di una miscela di caffè.

Come sottolineano Minoli e Innocenti, negli anni gli utenti sono cambiati molto: oggi, grazie alla maggiore autostima e consapevolezza, nonché alle abilità professionali coltivate e cresciute all’interno della Fondazione, gli utenti riescono a esprimere meglio le proprie esigenze, i propri desideri e le proprie idee.

Il Natale si avvicina, e per le persone in difficoltà questo periodo dell’anno può naturalmente rappresentare una sfida: molte sono le incognite legate alle festività, dalla solitudine allo smarrimento personale, un’incertezza che tocca anche La Fonte? Minoli sorride, «In questo periodo noi siamo impegnatissimi, perché siamo in piena produzione in tutti i laboratori; si respira dunque una grande energia, oltre all’entusiasmo di vedere acquistati i propri prodotti. Gli utenti sono poi felici delle vacanze imminenti e del tempo da trascorrere in famiglia».

Chiudiamo con i consigli per gli acquisti. In vista delle festività, chiediamo ai nostri interlocutori che prodotti de La Fonte si possono trovare in questo periodo sugli scaffali dei supermercati Migros: «Non perdetevi i biscotti al mais, il panettone e le marmellate Delizia di uva americana o zucca, cui l’anno prossimo seguiranno quella di fragola e rabarbaro, gli straccetti di melanzane e il confit di cipolle di Vaglio. Chi fosse interessato all’intera gamma in assortimento, può visitare anche il nostro shop online». / Si.Sa.

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