«E di lui fu sempre detto che non c’era uomo al mondo che sapesse così bene festeggiare il Natale!». Le parole che chiudono il Canto di Natale di Dickens vanno a sigillare, nell’ultima pagina, anche l’albo illustrato Giocattoli, di Alice Barberini (Orecchio Acerbo, da 5 anni), con cui apriamo questa nostra carrellata di segnalazioni natalizie. Un albo poetico e onirico che sa di bosco di notte, di selvatichezza, di inverno e di magia. Immagini potenti, che comunicano un silenzio caldo e quieto, interrotto solo dallo scalpiccio di zampe sul fogliame, o dal canto di lupi che risuona nell’incipit: «Nel bosco, una voce». Atmosfere molto lontane da Dickens, eppure il fatto che l’autrice abbia scelto di metterne una citazione in epigrafe porta la nostra attenzione sull’uomo che è protagonista, insieme agli animali, della sua storia. Un uomo che vive ai margini del bosco, dove c’è una casa con una finestra sempre aperta e una bottega, un misterioso signore, le cui mani sapienti trasformano ciò che gli animali gli portano in dono dal bosco (rametti, pigne, foglie…) in altri doni per loro. Non dico di più perché l’autrice, la talentuosa Alice Barberini, ha chiesto espressamente nei suoi canali di non fare spoiler, del resto nel libro il Natale non è mai nominato (il che rende ancora più rilevante la citazione dickensiana), e peraltro non c’è nemmeno un vero e proprio disvelamento finale. Tutto resta velato, offrendosi con delicatezza alle possibili interpretazioni dei lettori, ma l’ambientazione magica in cui ci conduce è ciò che conferisce a questo libro il suo fascino intenso.
Passiamo dagli animali veri agli animali di peluche con l’albo Il bagno di Puah (da 4 anni), che segna l’ingresso nel catalogo Babalibri dell’artista francese Julien Béziat. Puah (in francese Berk, protagonista anche di altre storie dell’autore) è il papero malconcio ma molto amato dal bambino che è l’io narrante di questa vicenda, e che in apertura ci dice che aveva lasciato Puah sul bordo della vasca da bagno, mentre l’acqua scorreva, ed era andato a giocare in camera sua. Ed ecco cos’è successo durante la sua assenza, e che Puah, a posteriori, gli ha raccontato (interessante questo gioco di voci enunciative incastonate l’una nell’altra): per farla breve Puah scivola dal bordo e cade nella vasca. Ciò scatena l’allarme degli altri giocattoli schierati sul bordo, che cercano di aiutarlo, innescando però una serie di guai: fanno cadere lo shampoo nell’acqua ed essa si riempie di schiuma, tirano la catenella del tappo e si forma un gorgo… Puah viene salvato (ma forse non ne aveva nemmeno tanto bisogno), tuttavia il problema, che susciterà un’ulteriore risata nel finale di quest’albo scanzonato, è ben altro!
Atmosfere scanzonate sono anche quelle in cui ci portano le autrici inglesi best seller Alice Hemming e Nicola Slater: i loro Il ladro di foglie e Quel fiore è mio hanno superato le 775’000 copie nel mondo. Adesso è uscito Il ladro di neve (Emme Edizioni, da 3 anni), che già si sta avviando a replicarne il successo, sempre grazie all’efficace accoppiata di protagonisti dai temperamenti opposti: saggio e pacato l’uccello; ingenuo ed esuberante lo scoiattolo. Questo tipo di coppia comica ritorna spesso nella letteratura per l’infanzia, anche perché nel personaggio vivace, inesperto e desideroso di capire si rispecchiano i bambini, mentre l’altro riveste il ruolo rassicurante, sapiente e contenitivo che dovrebbe avere l’adulto. Qui i dialoghi tra i due sono una vera e propria alternanza di vivace con brio e largo maestoso, e il dialogo è proprio ciò su cui si basa la scrittura di questo libro, fatta esclusivamente di discorso diretto, senza descrizioni, sin da quel perentorio «Ehi! Cos’è tutto questo bianco, Uccello? Che fine ha fatto l’erba? È sparita?» con cui Scoiattolo irrompe sulla scena. Uccello gli spiegherà che quel bianco è neve, ma le domande di Scoiattolo non finiscono qui, e con lui i piccoli lettori si godranno le risposte, magari sorridendo perché già si sentono più esperti di Scoiattolo nel sapere cosa accade d’inverno. E c’è anche, come già nel Ladro di foglie, il desiderio di capire chi sia ad avergli rubato il suo piccolo tesoro, in questo caso fatto di nocciole: Scoiattolo ha dei sospetti, che faranno ridere i bambini, perché pure in questo caso il ladro non è qualcuno in carne ed ossa! Una storia divertente, con anche una piccola appendice per approfondire alcuni aspetti legati al freddo e alla neve.
Torniamo ad atmosfere suggestive e poetiche con l’albo Grazie, di Elaine Vickers e Samanta Cotterill (Il Castoro, da 4 anni): come ci indica con semplicità il titolo, questo libro parla di gratitudine, e lo fa attraverso le parole di una bambina, che alla fine dell’anno, «quando inizia a cadere la prima neve», ripensa a tutte le cose dell’anno passato per cui essere grata. Il fatto che sia una bambina a rievocarle è di profondo insegnamento anche per gli adulti, meno capaci di apprezzare le piccole meraviglie che la vita ci offre ogni giorno. Pagina dopo pagina, in scene di vita quotidiana così magicamente espresse dall’effetto a diorama delle illustrazioni, ripercorriamo i «grazie» della bambina, che potrebbero essere anche i nostri, se solo ci fermassimo un momento a vedere e sentire i frammenti di bellezza che ci circondano. Pagine da leggere insieme, da guardare, da commentare, e a cui ispirarsi per l’anno a venire.
È una vera e propria quête, un viaggio di ricerca, quella che intraprende il gatto Mo in questa deliziosa storia scritta e illustrata dall’autrice coreana Yeonju Choi, e tradotta dal coreano da Giuliana Parziale: Gatto Mo e gli amici del bosco (Feltrinelli, da 6 anni), insignito di una menzione speciale nella sezione «Opera Prima» del Bologna Ragazzi Award 2024, racconta di questo gatto che, una notte, vede qualcosa brillare fuori dalla finestra: «Non sembrava proprio una stella, ma una luce sorridente. E pareva dirgli: “Avvicinati!”». Mo obbedisce al richiamo di questa luce sorridente, lascia la sua comfort zone, e si incammina nel bosco. Nel suo percorso farà tanti incontri, scoprirà tante cose e troverà la misteriosa luce. Una luce di cui potrà portare qualche bagliore anche dentro di sé, per offrirlo a chi incontrerà nel viaggio di ritorno. Una storia dolce e gentile, perfetta per le prime letture in autonomia, o ancor meglio da condividere tra adulti e bambini.
Ancora dalla Corea viene l’albo illustrato Il regalo delle fate formiche (Topipittori, da 5 anni), di Shin Sun-Mi, anche se lo stile di questa artista è molto lontano, con i suoi toni rarefatti e venati di nostalgia, dall’immediata semplicità della storia precedente: qui si tratta di un viaggio a ritroso nel tempo, grazie al quale una madre potrà abbracciare la sua bambina e dirle il suo amore, guarendo il rimpianto di non averle potuto dedicare tutto il tempo che avrebbe voluto. La madre e la bambina sono rispettivamente la nonna e la mamma del piccolo protagonista, il quale, cogliendo un’ombra di nostalgia nello sguardo della nonna intenta a guardare delle vecchie fotografie, chiede aiuto alle fate formiche, che forniranno alle due donne dei magici mantelli per tornare per un attimo al passato. «Le fate formiche sono fate molto piccole e silenziose, come formiche, appunto. Vivono con noi, anche se i nostri occhi spesso non le vedono». Alle fate formiche si ispirano vari quadri dell’artista Shin Sun-Mi, ed esse sono le protagoniste anche di un suo precedente albo, Le fate formiche, edito sempre da Topipittori, con illustrazioni altrettanto evocative.
Natale, come ci ricorda lo stesso termine, è celebrazione di una nascita: non possiamo non inserire in questa carrellata di proposte un libro che s’incentra sulla matrice spirituale di questa festa. La storia più bella che udita fu mai (San Paolo, da 6 anni) è un libro da segnalare. Per il testo di Matteo Fossati, che ci narra il Vangelo della Natività (con un breve e prezioso prologo dall’Antico Testamento) in versi: dodecasillabi chiari, profondi e briosi (come si sente sin dal titolo) divisi in quartine, perfetti da leggere ad alta voce. È incredibile come l’autore, teologo e docente di greco biblico, sappia rivolgersi ai bambini con immediatezza e disinvoltura. Si inseriscono con personalità e finezza in questo bel testo le interessanti illustrazioni di Carla Manea.
Gek Tessaro è artista a tutto tondo, disegna, illustra e sa padroneggiare anche il ritmo nella sua scrittura, tanto che i suoi testi sono spesso in versi. È un cantastorie celebre per le sue performances narrative mentre disegna sulla lavagna luminosa: il teatro disegnato, lo chiama lui. Non poteva quindi non cimentarsi con la grande favola sinfonica di Sergej Prokof’ev Pierino e il lupo (Lapis, da 4 anni): lo fa con la consueta verve, grazie a illustrazioni energiche e dinamiche, unite a una scrittura arguta e attenta ai suoni, com’è giusto che sia, con un forte messaggio pacifista, facendo rivivere con freschezza quest’opera che risale al 1936. Inquadrando il QR presente nel libro è possibile ascoltare la storia narrata da Tessaro e la traccia musicale dell’opera.
Concludiamo con una proposta ticinese, correlata al Museo dei fossili del Monte San Giorgio a Meride, che quest’anno tra l’altro festeggia il 100esimo anniversario degli scavi paleontologici sul lato svizzero: Natale è un amico speciale (Fondazione Monte San Giorgio, da 5 anni) è un albo illustrato da Manuela Trezzini e scritto da Vittorio Ondedei che racconta la storia di Tellino, un coniglietto selvatico dei Prati di Meride. Cercando candeline rosse per addobbare l’Albero di Natale degli Animali del Bosco, Tellino capita davanti al Museo dei fossili di Meride. E lì incontra Fred, che è un sauro del Triassico! Per vivere le emozioni dell’incontro con l’altro e per approfondire la conoscenza della preistoria. Buone storie a tutti!