Treno della linea S10 della rete celere del Canton Ticino, in corsa fra le stazioni di Capolago e Maroggia-Melano. (Wikimedia)

Tre pietre miliari per i trasporti pubblici ticinesi

by Claudia

Il 2024 si chiude lasciando alle spalle tre eventi di rilievo per la storia dei trasporti pubblici in Ticino. Sono infatti caduti quest’anno il trentesimo anniversario della prima Legge cantonale sui trasporti pubblici, il ventesimo della costituzione della Società TILO e i dieci della riforma dei trasporti pubblici del Bellinzonese.

Questi eventi riflettono momenti significativi del percorso che ha portato a un profondo , anche se non risolutivo, mutamento della mobilità in Ticino. Per rendersene conto occorre ricordare quale era la situazione di partenza, che affonda le radici nello smantellamento di alcune linee ferroviarie regionali negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, riflesso di una evoluzione generale in cui la motorizzazione individuale e la diffusione degli insediamenti conoscevano un incremento esponenziale. Le difficoltà raggiunsero anche le Ferrovie federali svizzere, che nel 1994 cessarono il servizio regionale in Leventina. L’attrattività dei servizi stava scemando e i disavanzi d’esercizio erano in forte aumento. Il materiale rotabile era vetusto, le frequenze erano ormai ridotte al minimo (ogni ora) e le stazioni chiudevano o erano abbandonate a sé stesse.

Paradossalmente, nel momento della crisi si riscoprirono le virtù e le potenzialità di un mezzo di trasporto che, dopo più di un secolo di vita, pareva al tramonto. La Concezione globale svizzera dei trasporti, un poderoso documento concluso su mandato del Consiglio federale nel 1979, vagliò gli scenari del futuro ed evidenziò i potenziali pregi della ferrovia, dati dalla sua elevata capacità, dal suo vantaggioso profilo ambientale e dalle possibilità di ridurre i tempi di percorrenza. Il rilancio necessitava tuttavia di rilevanti investimenti, troppo a lungo trascurati. Risultato fu il lancio dei progetti «Ferrovia 2000» nel 1987 e della Nuova trasversale alpina al Lötschberg e al San Gottardo nel 1992.

Anche in Ticino la progettazione della trasversale alpina diede il via a una riflessione sulle nuove opportunità. Un «Piano di sviluppo per il trasporto ferroviario delle persone in Ticino» allestito dal Cantone nel 1992 delineò i principi per ridare slancio al servizio, in particolare pensando alla galleria di base del Ceneri, che prometteva il dimezzamento dei tempi di percorrenza. Gli obiettivi essenziali del rilancio ferroviario furono indicati nell’incremento delle frequenze, nella realizzazione di un collegamento diretto tra Locarno e il Sottoceneri, nell’ampliamento dei servizi verso Como, Milano e, con la costruzione di una nuova linea, verso Varese e Malpensa. Si perseguiva inoltre l’ammodernamento delle stazioni e il rinnovo completo della flotta dei treni. Il tutto doveva essere accompagnato da una ristrutturazione dei servizi su gomma in modo da estendere i benefici all’intero territorio. La costituzione nel 2004 della Società TILO tra le FFS e, inizialmente, Trenitalia (poi Trenord) è stata la chiave di volta per compiere un decisivo passo dal profilo organizzativo e gestionale. Una serie di accordi tra Cantone, Ufficio federale dei trasporti, la società AlpTransit San Gottardo SA, FFS, Regione Lombardia, Rete ferroviaria italiana RFI e i rispettivi Stati nazionali diedero il via alle opere e progressivamente luce verde ai servizi.

Tutto questo necessitava di un quadro di riferimento giuridico che stabilisse obiettivi, mezzi e modalità entro le quali collocare il ruolo e le competenze del Cantone. Fu così approvata nel 1993 la prima Legge sui trasporti pubblici, che entrò in vigore proprio trent’anni fa. Sul terreno fu accompagnata da uno studio e da una riforma «pilota» dei trasporti pubblici su gomma del Mendrisiotto e dall’avvio del progetto di armonizzazione delle tariffe, che si concretizzò nel 1996 con la costituzione della Comunità tariffale Ticino e Moesano (oggi Comunità tariffale Arcobaleno).

In parallelo a questi sviluppi Cantone, Comuni e imprese di trasporto hanno concretizzato a tappe una riprogrammazione generale dei servizi su gomma e un loro potenziamento mirato attraverso i Piani regionali dei trasporti e i Programmi di agglomerato. La rivoluzione del Trasporto pubblico del Bellinzonese, che ha festeggiato a dicembre i dieci anni, è un tassello della nuova rete, che progressivamente ha toccato tutte le regioni.

I risultati sono stati ovunque positivi. L’incremento della domanda è stato costante e addirittura vertiginoso dopo l’apertura della galleria del Ceneri. Oggi in Ticino circa 100’000 utenti frequentano quotidianamente i servizi bus e circa 55’000 salgono sui convogli ferroviari regionali. Se pensiamo che, secondo una media generale, quattro spostamenti su cinque avvengono con l’automobile, esiste un grande potenziale per andare oltre. Un buon motivo dunque per festeggiare ma anche per cogliere i segnali del disagio dovuto agli affollamenti nelle ore di punta, ai problemi tecnici del materiale rotabile e alla gestione dei cantieri, e per guardare avanti. Il successo non è dunque definitivo, occorre prefigurarlo con largo anticipo e conquistarlo giorno per giorno.

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