Sergio Badino, Sulle tracce della verità, Pelledoca (Da 11 anni)
L’incipit è un flashback rispetto alla storia principale: Mario, Yuri e Irene sono bambini e hanno deciso di addentrarsi nel bosco. Ma non siamo in una fiaba: lì dentro i bimbi vogliono trovare la casa di un vecchio «strano» e solitario che la gente chiama Miserere, spinti da quel brivido di curiosità mista a paura che spesso innesca le avventure. Ma, esaurite le due pagine del prologo, ecco il salto in avanti della narrazione: l’«oggi» è sei anni dopo, che per dei ragazzini diventa un «dopo» enorme, erano tre bambini, ora sono adolescenti. E soprattutto sono rimasti in due, Yuri è morto, è stato investito da un’auto, del cui conducente non si hanno tracce. Il funerale del ragazzo segnerà il ritrovarsi di Irene e Mario, perché la loro era una di quelle amicizie estive, nel paese di campagna che per Mario era solo un luogo di vacanza, mentre per gli altri due era casa. La prospettiva narrativa è quella di Mario, il «cittadino», il fuoriposto in un certo senso, quello che in tutti quegli anni si era perso dei pezzi di vicende, quello che non si era mai fatto sentire, come gli rimprovera Irene, fattasi una ragazza assertiva e forte. Mario vive un profondo senso di sdoppiamento, non solo tra città e campagna, ma anche tra la casa della mamma e quella del papà, nel frattempo divorziati, e tra la sua infanzia, che deve lasciare andare, e l’adolescenza, dentro la quale occorre – forse ancor più che nel bosco – trovare il coraggio di addentrarsi. «Perché non può tornare tutto come prima?» si chiede Mario, perché non si possono aggiustare le cose, riavvolgere il nastro, far tornare insieme i suoi, far tornare in vita Yuri? Questo è un giallo, genere che connota l’editore milanese Pelledoca, ma è anche un romanzo di crescita, su quel delicato passaggio tra la stagione aurea dell’infanzia e la stagione a chiaroscuri dell’età adulta, in cui occorre fare i conti con il dolore e la separazione. Pur lottando per riuscire, mettendocela tutta, a ritrovare la luce della speranza. Che in questa storia significherà per Mario intraprendere un’indagine (con l’aiuto del padre, che è poliziotto), risolvere un caso, rendere giustizia a un amico. E a chi è vittima di pregiudizi solo per una presunta diversità. Ma significherà anche ritrovare un’amica e rivisitare con consapevolezza piena il luogo incantato delle estati dell’infanzia.
Sergio Badino ambienta questa storia nella sua Liguria, e ci porta dentro i luoghi facendoceli vedere, così come ci fa vedere le cose con piccoli «zoom» efficaci: la macchinina con la scritta «Rico» sul cofano con la quale Mario giocava con Yuri, i vetri appannati della trattoria in cui mangia col padre in un giorno d’inverno, le esitazioni nei messaggi che scrive a Irene, sono solo alcune delle istantanee che punteggiano il romanzo, conferendogli autenticità.
Andrew Knapp, Dov’è Momo? In giro!, Topipittori (Da 2 anni)
Funziona solitamente molto bene con i bambini il meccanismo cerca-e-trova nei libri, ma in quelli di Momo il successo è assicurato alla grande, l’ho sperimentato innumerevoli volte e non sarà un caso se i libri di Andrew Knapp, fotografo e designer canadese, restano tra i best seller del «New York Times». Le pagine sono cartonate, e per fortuna, perché verranno sfogliate e toccate molto spesso da piccole dita entusiaste. Nella pagina di sinistra troviamo in questo nuovo volume sempre cinque immagini: un primo piano del border collie Momo, uno della cagnolina sua amica Boo (che è bianca con la mascherina nera, quindi perfettamente complementare al muso nero con la mascherina bianca di Momo), e tre oggetti tipici del contesto dell’immagine che troviamo nella pagina di destra, ad esempio se a destra vediamo una spiaggia, i tre oggetti saranno telo, sandali, pallone. Il gioco è immediato, si guarda l’immagine di destra e si parte alla ricerca: dov’è Momo? Dov’è Boo? Dov’è il pallone… Non sarà facile perché nella fotografia a destra gli oggetti da trovare non saranno più grandi e isolati, ma molto piccoli, spesso orientati diversamente e ben nascosti tra una miriade di cose!
Dopo Dov’è Momo? esce ora Dov’è Momo? In giro!, con l’ingresso del personaggio di Boo e con nuove ambientazioni, anch’esso perfetto per giocare non solo a trovare, ma anche per allenarsi a osservare, a vedere, a nominare, a scoprire nuove parole e nuove cose. E anche a immaginare insieme a mamma e papà tante avventure di Momo e Boo.