L’illustrazione della copertina del libro è di Elisa Seitzinger

L’importanza della cura della propria intimità

by Claudia

L’educazione sentimentale è spesso invocata come «rimedio preventivo» quando la cronaca riferisce di episodi di femminicidio, di violenza di genere, di reati di stupro o stalking. Sembra essere indicata anche in caso di alcuni comportamenti dei giovani, ad esempio per una loro presunta difficoltà nel vivere un’affettività serena o per una sessualità che mette a rischio la loro salute e che deve un po’ troppo alla pornografia imperante nel web. Ma che cos’è veramente l’educazione sentimentale? Perché spesso ne diamo definizioni diverse? In quale rapporto sta con l’educazione sessuale? A chi spetta il compito di impartirla? Alla famiglia? Allo Stato? Alla scuola?

Su questi temi riflette la scrittrice e filosofa Maura Gancitano nel suo ultimo libro intitolato Erotica dei sentimenti. Per una nuova educazione sentimentale (Einaudi). L’autrice propone al lettore un percorso che parte dalla definizione stessa di sentimento, emozione, pulsione. Per farlo ci invita a esplorare con sincerità la nostra sfera emotiva e le dinamiche affettive che riteniamo acquisite. E subito ci avverte: «Come ci mostrano le tragedie greche, l’educazione sentimentale non ha niente di oggettivo o di assoluto: è una domanda, più che una risposta incontrovertibile. È qualcosa che costruiamo nel tentativo di descrivere il groviglio inestricabile delle nostre vite emotive, di migliorare il nostro stare al mondo e la convivenza tra le diversità umane». Insomma l’educazione sentimentale è, nell’idea dell’autrice, una costruzione culturale che si muove in un preciso contesto storico e geografico, frutto della sensibilità generale. Ecco perché non la si può concepire come un semplice insieme di regole o comportamenti da rispettare, e tanto meno come una morale preconfezionata («occorre evitare un approccio normativo e prescrittivo dei rapporti umani»). Inoltre, e questa forse è l’idea più originale che l’autrice ci sottopone, l’educazione sentimentale, a differenza di quella sessuale, «non ha un inizio e una fine, ma coincide con tutto il nostro percorso di fioritura».

Il libro riesce a mantenere un tono divulgativo, la riflessione è sì filosofica e sociologica ma l’autrice, con molta bravura, coinvolge il lettore utilizzando un approccio narrativo con riferimenti alla letteratura e soprattutto a esperienze personali. In particolare nel terzo e nel quarto capitolo intitolati «Una volta c’erano sani principi» e «Non è sufficiente leggere romanzi?» racconta la propria educazione sentimentale attraverso la letteratura e affronta una delle tante soluzioni facili che ritornano come un mantra nelle opinioni che spesso si leggono sull’educazione sentimentale. Quella che vorrebbe la letteratura al centro di tale percorso educativo. Insomma perché inventarsi complicate proposte didattiche quando abbiamo i romanzi? Soprattutto i classici, si intende. Una delle fragilità di questo punto di vista sta proprio nel fatto, sottolinea Maura Gancitano, che «la materia dei classici viene sempre interpretata, specialmente quando serve come strumento educativo». Ma la riflessione va ben oltre, si occupa dei «romance» e del perché piacciono così tanto, si interessa all’atteggiamento dei giovani nei confronti dei libri e tra i giovani c’è la figlia stessa dell’autrice che ovviamente «legge esattamente quello che le va». Così è proprio l’atteggiamento della figlia a portare l’autrice a parlare di libertà «perché non si può tracciare il percorso di un’altra persona, né avere il controllo sulla sua educazione sentimentale». Gli adulti dovrebbero semplicemente accompagnare i giovani a riconoscere i propri sentimenti.

In tutto ciò ci si potrebbe chiedere che cosa c’entra l’erotismo che compare nel titolo del libro. Qui sta la forza del pensiero proposto da Maura Gancitano, che mette il tema dell’eros al centro dell’opera. Non inteso come semplice desiderio sessuale ma come una forza vitale che attraversa le relazioni umane. Una sorta di energia intima che rende desiderabile e preziosa la nostra vita emotiva. «Ecco perché – scrive l’autrice – erotica dei sentimenti: non si tratta di creare un decalogo di comportamenti da rispettare, una morale a cui conformarsi, ma di trasmettere il desiderio nei confronti della scoperta di sé e del mondo».

Ovviamente il libro di Maura Gancitano fa spesso riferimento alla realtà italiana, l’Italia d’altronde è uno degli ultimi Stati membri dell’Unione europea dove l’educazione sessuale non è obbligatoria a scuola. Ma al lettore, in realtà, sono proposti man mano molti stimoli di riflessione non tanto politica ma soprattutto intima. Non importa se si tratta di un genitore, di un insegnante, di un pedagogo, di un sociologo, di uno psicologo o di un politico, chi legge viene coinvolto, gli si chiede sincerità e consapevolezza e non è un caso che il libro si chiuda con una domanda: «Cosa accadrebbe, allora, se iniziassimo a proporre l’educazione sentimentale agli adulti?».

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