Dopo due anni consecutivi con la saga di Modern Warfare, Activision ha finalmente deciso di cambiare rotta: è arrivato il momento di riprendere a giocare con la serie di Black Ops. Queste due saghe si sono sempre distinte nel panorama di Call of Duty, ma per qualche ragione, Activision ci ha fatto attendere ben quattro anni prima di poter mettere mano sul sequel di Black Ops Cold War.
Partiamo subito con quella che è la più grande innovazione introdotta con questo titolo: ovvero, il nuovo sistema di movimento chiamato «omni-movement»: immaginate un salto alla Max Payne in qualsiasi direzione, armi spianate, per poi atterrare al suolo nel modo più spettacolare possibile. Questo meccanismo mira a offrire una giocabilità super fluida e veloce, premiando i giocatori che riusciranno a padroneggiare al meglio la tecnica. Evitare di essere colpiti e massimizzare la mira dopo essersi esposti sono elementi chiave per vincere i combattimenti su Call of Duty. La notevole introduzione spinge i giocatori a diventare delle vere e proprie macchine da guerra.
Abbiamo passato centinaia di ore a giocare a Modern Warfare 3, un gioco carino, per carità, ma niente di eccezionale. Dopo pochi giorni su Black Ops 6, non riusciamo nemmeno a immaginare di tornare indietro, e il merito è proprio di questo nuovo «movement», che rende il gioco estremamente divertente.
Al di là della nuova meccanica di movimento, questo titolo ha molto altro da offrire. A nostro avviso, Activision ha ascoltato la community fino in fondo questa volta, proponendo un videogioco basato sulla velocità e l’azione sfrenata, grazie ai salti sulle superfici aumentati, la ricarica delle armi che non rallenta più la corsa e il passaggio da un’arma all’altra pressoché istantaneo.
Per non parlare di una serie eccellente di missioni che offrono varietà e flessibilità unite per creare la migliore campagna di Call of Duty da molti, moltissimi anni. Black Ops 6 è un fantastico ritorno in grande stile per la serie, tenendo il videogiocatore col fiato sospeso a ogni svolta. La campagna di questo titolo riesce a rendere ogni capitolo distinto dagli altri, pur mantenendo un elevato livello di qualità su tutta la linea. Con una storia avvincente che migliora man mano si prosegue, supera le aspettative per quanto riguarda il level design e la creatività, dimostrando che, quando viene dato il tempo di realizzarle adeguatamente, le campagne di Call of Duty hanno ancora tutte le carte in regola per competere con i migliori sparatutto in prima persona.
Tutto ciò – insieme al gunplay storicamente spettacolare – rende Call of Duty: Black Ops 6 un titolo della saga destinato a essere ricordato a lungo. È vero, potremmo analizzare tutte le piccole cose che altri giochi fanno meglio, ma di fronte a un livello di divertimento così elevato, le altre imperfezioni sembrano insignificanti. Per onore della cronaca vanno comunque menzionate.
Sia dal punto di vista grafico sia da quello sonoro, ad esempio, il nuovo titolo rimane pressoché invariato rispetto al suo predecessore Modern Warfare 3, non riuscendo a offrire nulla di significativamente migliorativo. Anzi, per quanto riguarda l’audio di gioco, abbiamo sempre questo fastidiosissimo problema con i passi dei nemici, che non si capisce mai da dove arrivino.
Anche il comparto multiplayer non offre nulla di particolarmente innovativo sotto questo punto di vista; infatti, come in ogni titolo della saga, si compete contro altri videogiocatori online su una serie di mappe che permetteranno di grindare (potenziare tramite accumulo di missioni) le armi e i perk (vantaggi), lungo i 55 livelli disponibili (esclusi i prestigi). Anche le modalità sono più o meno sempre le stesse, ovvero: deathmatch a squadre, quartier generale, postazione, cerca e distruggi e via dicendo. E in questo senso non sarebbe stato un male svecchiare la solita offerta che si ripete di anno in anno.
Nota di merito, invece, è l’introduzione immediata della «modalità classificata», cioè una modalità competitiva in cui i giocatori possono salire di livello o classificarsi in base alle loro prestazioni; e il ritorno di Nuketown, mappa iconica e molto amata della serie Black Ops.
Per concludere, Call of Duty: Black Ops 6 porta l’iconica esperienza di Call of Duty a nuove vette di divertimento. Vorremmo che ci fossero più modalità nuove e innovative da esplorare, ma questa è praticamente l’unica cosa che ci lascia un po’ perplessi. Nel complesso, Call of Duty: Black Ops 6 brilla perché, pur giocando sul sicuro in molte cose, esegue i fondamentali del combattimento multiplayer in un modo che sembra il migliore da molto tempo. Voto: 8/10