La ricerca di un impiego passa dal palcoscenico

by Claudia

SOS Ticino ha ideato un corso di teatro gratuito rivolto ai giovani dai 18 ai 25 anni che vogliono conoscere e sviluppare le proprie competenze trasversali utili per l’inserimento professionale

«Tutto il mondo è un palcoscenico, donne e uomini sono solo attori che entrano ed escono dalla scena». Intuizione del grande Shakespeare, perla di saggezza, immagine da conservare e magari spendere per appianare le difficoltà della vita. Metti, ad esempio, la ricerca di un posto di lavoro o del primo impiego. La creatività può davvero offrire una valida carta per farsi strada nel mondo del lavoro? La risposta è decisamente affermativa per SOS Ticino, che con la collaborazione del Teatro Sociale di Bellinzona e il supporto di Percento Culturale Migros, ha ideato un progetto avvincente condensato in tre parole – Teatro: Talento e Impiego. Un corso di teatro gratuito e rivolto ai giovani dai 18 ai 25 anni che vogliano conoscere e sviluppare le proprie competenze trasversali utili per l’inserimento professionale. Per iscriversi è sufficiente una chiamata su WhatsApp allo 079 725 54 95 o una e-mail a ct2@sos-ti.ch. Il percorso contempla dieci lezioni a cadenza settimanale, da marzo a maggio, e si propone di offrire una moltitudine di opportunità: acquisire maggiore consapevolezza delle proprie competenze e dei propri talenti, migliorare le proprie doti comunicative e relazionali. La parte scenica dell’iniziativa è affidata all’attrice e regista Ledwina Costantini. Per saperne di più abbiamo interpellato Paola Santini, consulente sociale e responsabile del Servizio CT2 di SOS Ticino, in cui ha visto la luce il progetto.

Paola Santini, come nasce l’iniziativa?
Siamo sempre alla ricerca di nuove modalità di accesso al mondo del lavoro per i giovani. Lavorando a stretto contatto con loro ci siamo resi conto che parte delle difficoltà dei giovani nel superare un colloquio di lavoro o nel portare a termine un apprendistato, così come nel proporsi in maniera efficace per un impiego risiedono in quelle che oggi vengono chiamate soft skills, vale a dire quelle competenze di comunicazione e di consapevolezza di sé e dei propri punti forti che sempre più le aziende ricercano nei candidati. Il teatro ci è sembrato un’ottima palestra per offrire ai giovani interessati l’opportunità di acquisire e approfondire quelle conoscenze trasversali utili per ottenere un impiego, ma spendibili in tutti gli ambiti della vita. La nostra proposta di creare un corso in tal senso è piaciuta a Teatro Sociale Bellinzona che ha subito accettato di collaborare con entusiasmo.

Il progetto Teatro: Talento e Impiego è vincitore del bando «Vivi la vita» indetto da Percento culturale Migros che sostiene finanziariamente l’iniziativa. Da qui è partito tutto?
L’idea di creare un progetto che coinvolgesse le arti sceniche esisteva prima che uscisse il bando di concorso del Percento culturale Migros, ma come per altri progetti che ancora sono nel nostro cassetto, aspettava di poter essere trasformato in realtà. Il bando «Vivi la vita» si è presentato come un’occasione da cogliere al volo e fra tutte le idee abbiamo deciso di proporre questa: un corso gratuito, accessibile quindi anche a coloro che vivono con un budget misurato, che valorizzi la creatività, le competenze tipicamente umane – di relazione, di miglioramento continuo, di problem-solving – e ci è parso che meritasse di essere implementato prima degli altri.

Come si articolerà il progetto proposto ai giovani?
Il corso prevede 10 incontri al termine dei quali vi sarà uno spettacolo gratuito aperto al pubblico sul palco del Teatro Sociale di Bellinzona. I primi quattro incontri prevedono un’introduzione teorica condotta dai formatori del nostro team, che fornirà ai partecipanti le basi per conoscere da vicino le competenze trasversali, gli strumenti per poterle sviluppare e per la loro messa in opera relativamente al mondo del lavoro e nella vita quotidiana. La teoria occuperà solo una parte dei primi quattro incontri, poiché, a seguire, Ledwina Costantini porterà i contenuti teorici all’atto pratico, permettendo ai giovani partecipanti di portare alla luce, scoprire, sperimentare, fare proprie queste competenze. Nelle sei lezioni successive, accanto a un lavoro di continua «messa a terra» di quanto appreso, i ragazzi co-costruiranno con la regia di Ledwina uno spettacolo-restituzione, con l’obiettivo di affinare sempre più le proprie abilità e di lasciare emergere i propri talenti specifici, i propri punti di forza, e di renderli tangibili al termine del percorso.

Quali contenuti cercherete di proporre concretamente, e come si orienteranno in rapporto al mondo del lavoro e a un mercato sempre più esigente e competitivo?
I concetti che verranno trattati sono quelli della struttura dell’autostima, che cos’è concretamente, come viene promossa, cosa fare per aumentarla, come coltivarla nel quotidiano; verranno sviscerati i concetti di giudizio, pregiudizio e stereotipo, che tanto frenano lo sviluppo del potenziale e l’incontro fra persone. Queste tematiche, assieme a quella della fiducia e della responsabilità, sono alla base di un’efficace promozione di sé, sia in fase di accesso al mondo del lavoro sia una volta inseriti in un contesto lavorativo, nel difficile equilibrio dei rapporti di team o fra colleghi. La comunicazione efficace, in particolare l’attenzione al linguaggio del corpo, alle modalità di interazione, alle dinamiche di gruppo, senza tralasciare la gestione emotiva, l’ascolto attivo e alcuni ragguagli di risoluzione dei conflitti. Il tutto condito da un approccio creativo e partecipativo. L’obiettivo è quello di trasmettere ai partecipanti quegli strumenti necessari per una buona promozione di sé, per un’efficace interazione e collaborazione sul posto di lavoro e di affiancare a questi contenuti un lavoro di scoperta di sé e di crescita personale che rafforzi la fiducia nelle proprie risorse e il desidero di portare il proprio contributo.

Come può il teatro aiutare i giovani ad attrezzarsi di strumenti per affrontare il difficile universo professionale? Su quali aspetti, a suo avviso, è necessario lavorare maggiormente?
Il teatro è un’arte trasformativa, lavora tanto sul corpo quanto sulla mente. L’acquisizione delle competenze trasversali passa inevitabilmente da quella che è la percezione che ogni individuo ha di se stesso. Per questo motivo la sola teoria sarebbe poco efficace. Per poter avere accesso alle proprie risorse interiori, sulle quali poi sarà possibile lavorare e costruire un bagaglio di competenze sempre maggiore, la persona deve aver fiducia nelle proprie risorse e nel proprio potenziale. Il teatro viene spesso usato anche come terapia, proprio perché ha questo potere catartico, capace di aprire porte senza forzarle. Chiunque può leggersi un libro sulle soft skills e conoscere a menadito tutte le loro applicazioni. Tuttavia non è da tutti riuscire a calarle sulla propria persona, imparare a farvi capo, non con uno sforzo razionale, bensì in maniera spontanea. Questo è ciò che il teatro permette di fare, poi un corso soltanto, ovviamente, non creerà degli esperti di soft skills, ma spalancare le porte sul giardino segreto agevola senz’altro la sua esplorazione.