Teatro: dal 1975, quella del Teatro Pan di Lugano è una storia di spettacoli itineranti, impegno sociale e dialogo culturale, dalle piazze alla scena contemporanea
In Europa, dopo la metà degli anni Settanta, il cosiddetto terzo teatro aveva già suscitato interesse un po’ dappertutto trascinando l’entusiasmo di molti giovani operatori del settore (o aspiranti tali) che vedevano nella scena alternativa la potenzialità per uscire dalle sale istituzionali e conquistare le piazze. Sulla scia americana del Living Theater e dei Bread and Puppet, dei catalani Els Joglars e Els Comediants, dell’Odin Teatret di Eugenio Barba nato da una costola del regista polacco Grotowski, solo per citarne alcuni, il teatro subiva uno scossone, nascevano gruppi spontanei, altri organizzati o altri ancora che si facevano conoscere con nuove tecniche e pratiche di spettacolo. Senza dimenticare quanto era successo in Italia nel 1969 con l’Orlando Furioso di Luca Ronconi, un prototipo di spettacolo globale e itinerante che ha certamente influenzato molte forme teatrali d’avanguardia. Tornando al terzo teatro, se non lo si vuole ingabbiare in definizioni, almeno deve farci considerare il cambio di registro di una scena che vuole porsi in alternativa.
Per un pubblico di ragazzi
Succede anche in Svizzera. Nell’area romanda per esempio assistiamo alla nascita di gruppi come il Théâtre Trec, il Théâtre O, il Théâtre Tel Quel, come altri anche nell’area germanofona con un teatro spesso rivolto a un pubblico di ragazzi. Un fenomeno che nel 1973 porta alla nascita dell’Astej (Association suisse du théâtre pour l’enfance et la jeunesse), l’associazione svizzera del teatro per l’infanzia e la gioventù che raggruppava persone e gruppi con lo scopo di scambiarsi informazioni sui problemi della ricerca e del riconoscimento del teatro al servizio di quella fascia di pubblico.
Il contagio si estende alla nostra regione con l’esigenza di leggere la scena con una funzione più sociale.
Teatro Panzinis’ Zirkus
Ed è proprio con questo spirito che nel 1975 viene fondata la Cooperativa di animazione culturale Teatro Panzinis’ Zirkus che fin dalle sue prime mosse si pone il problema dell’animazione diretta come maniera di intervenire nel campo dei bambini con spettacoli itineranti per un dialogo con la popolazione e la scuola, dove il teatro e l’infanzia possono essere protagonisti.
«Eravamo dei giovani che avevano fatto la scuola pedagogica di animatore socioculturale, ci avevano promesso un centro di animazione culturale a Lugano: avevamo un progetto che però non è mai andato in porto. Insieme abbiamo creato una Cooperativa che oltre all’animazione comprendeva anche il teatro e ci siamo immaginati di essere dei nomadi, il motivo per cui avevamo messo il nome Zirkus». Così raccontava Vania Luraschi (1948-2019) in occasione del quarto decennale di un’avventura divenuta Teatro Pan e di cui aveva preso le redini.
«Come tutti in Europa in quel momento, abbiamo cominciato a fare animazione teatrale dappertutto, in Italia, in Francia e così via. Facevamo animazione con i ragazzi ma anche con gli adulti. Nel 1977 abbiamo inventato il primo Festival Internazionale del Teatro che ai tempi si chiamava Giostra del Teatro, ed era dedicato all’infanzia. Doveva essere biennale, è stato però sospeso per sei anni in assenza di sovvenzioni. Abbiamo sempre lavorato con tanto volontariato pur essendo dei professionisti e cercando di fare del nostro meglio. In questo campo possiamo proporci alla prima infanzia, mentre è più difficile per gli adulti: ci sono tante, troppe proposte, le persone non sanno come orientarsi. Non ci sono più quella curiosità e quell’approfondimento che spingono ad andare a vedere e a ricercare. Il futuro? Continuiamo a proporci, poi si vedrà». E fino al 2025, anno del 50esimo, è andata così.
Cinzia Morandi
Dopo la prematura scomparsa di Vania Luraschi, l’attività del Teatro Pan viene gestita da Cinzia Morandi, una delle storiche attrici che ha condiviso un lungo percorso in questa realtà: «Posso raccontare da quando sono arrivata nel 1990… da allora abbiamo sempre cercato di mantenere la stessa linea programmatica. Venivo da esperienze con Coco Leonardi e con il Teatro delle Radici. Sono arrivata per un progetto dal titolo L’alieno con la regia di Andrea Novicov. Sempre con lui, l’anno dopo, abbiamo creato uno spettacolo con le poesie di Alfonsina Storni, vincendo come miglior spettacolo al Festival Kukart di San Pietroburgo. Da allora ho cominciato a collaborare con la struttura alternandomi con Elena Chiaravalli, con cui avevo creato spettacoli come Giù per terra, finalista del Premio Stregagatto italiano. […] Grazie al Pan mi sono presto affezionata al teatro per ragazzi. Venivo da un percorso di teatro per adulti, anche se non amo differenziare per fasce d’età in quanto l’attenzione per le tematiche trattate ha sempre abbracciato tutto il pubblico».
Finalità sociali
Il Teatro Pan nasce dalle ceneri del Panzinis’ che aveva delle finalità sociali, un’eredità ancora nell’aria: «Molto sta riaffiorando proprio in questi ultimi anni, soprattutto con il Teatro Forum (ndr: una metodologia teatrale interattiva sviluppata dal brasiliano Augusto Boal, che consente di esplorare problemi sociali, politici o organizzativi attraverso la partecipazione attiva del pubblico), che abbiamo ripreso nel 2018 e che Vania Luraschi aveva già realizzato in precedenza.
Negli anni del Panzinis’ andavamo nelle piazze, nelle comunità, si portava l’arte dappertutto. Nel nostro magazzino abbiamo ancora fari enormi e tutto il necessario per costruire un teatro nelle piazze, dal tendone al sipario. Quando sono arrivata c’erano già tematiche importanti per l’infanzia su cui discutere e riflettere. Oggi portiamo al Forum temi come il razzismo o la violenza di genere e domestica, quest’ultimo tema riproposto con il gruppo veronese Bam!Bam! Teatro con la produzione de Il libro di tutte le cose […] Siamo molto attenti a ciò che emerge nella nostra società, aspetti a cui dar voce e con cui portare a una riflessione. Dal 75 a oggi ci sono stati molti cambiamenti: ma se prima forse si tendeva a fare la morale su ciò che è giusto o sbagliato, negli spettacoli di oggi ci lasciamo sempre con una domanda, come un’apertura alla discussione».
Nel 1992 il Teatro Pan ha poi creato il Festival Internazionale di Teatro per ragazzi e giovani la cui direzione dal 2016 è passata al FIT di Paola Tripoli, una manifestazione con un’attenzione particolare alla scena contemporanea.
L’avventura continua
L’avventura del Teatro Pan prosegue ancora instancabile e oltre a dover essere ricordata come un capitolo importante della storia del teatro e delle compagnie indipendenti della nostra regione va anche considerata per il suo costante dialogo con le scuole. E fra le iniziative importanti di cui è stato creatore ci sono appuntamenti annuali quali la rassegna Senza Confini: grandi e piccini insieme a teatro in collaborazione con il LAC nell’ambito di LAC edu (6, 10 e 24 marzo) e il Festival Il Maggiolino giunto alla sua 14esima edizione (4-11 maggio).