Una piccola instancabile «produttrice di suolo»

by Claudia

Mondoanimale: Pro Natura ha scelto la Chiocciola fasciata come animale dell’anno e ambasciatrice della gestione rispettosa della biodiversità del terreno

Portarsi la casetta sulle spalle non rende le lumache tutte uguali e, soprattutto, non tutte sono benefiche per il nostro ecosistema, anzi! Un esempio è dato dal paragone della Lumaca gigante africana (Lissachatina fulica) con la Chiocciola fasciata (Cepaea nemoralis) eletta ambasciatrice 2025 da Pro Natura. Della Lumaca gigante africana abbiamo messo in guardia a fine 2023. Si tratta di una chiocciola enorme proveniente dall’Africa: un gasteropode tutt’altro che innocuo malgrado la moda di venderlo come animale domestico «carino» e reso popolare dalle persone che l’hanno scelto come animale «da compagnia».

Circa il 40% delle specie di lumaca svizzera è minacciato: poco mobili, patiscono l’inquinamento, la distruzione degli habitat e i cambiamenti climatici

Eppure, la dottoressa Cleo Bertelsmeier (professoressa associata presso il Dipartimento di ecologia ed evoluzione della Facoltà di biologia e medicina dell’università di Losanna) aveva lanciato immediatamente l’allarme circa la sua pericolosità con un dettagliato comunicato stampa: «I social network sono pieni di foto di persone che mettono questo animale a contatto con la pelle o addirittura con la bocca, sostenendo che la sua bava dovrebbe essere benefica per l’epidermide, mentre in realtà è un vettore di malattie come il verme polmonare del ratto (angiostrongylus cantonensis) che può causare nell’uomo una forma di meningite». Inoltre, la Lumaca africana, della quale nel 2022 in Svizzera era stata segnalata la presenza in un frutteto a Saxon in Vallese, può essere una minaccia per natura e agricoltura perché, come affermato dalla biologa del Servizio forestale, natura e paesaggio del canton Vallese Camille Pitteloud: «Essa divora tutti i tipi di piante, distrugge terreni e persino costruzioni in cemento».

Tutt’altra musica per la Chiocciola fasciata, dicevamo, eletta da Pro Natura come animale dell’anno: «Questo simpatico mollusco è una delle innumerevoli specie autoctone che mantengono fertili e vitali i nostri suoli: è una “produttrice di suolo” ed è stata eletta ambasciatrice 2025 per la gestione rispettosa della biodiversità che brulica sotto i nostri piedi». Serena Britos Wiederkehr, portavoce del sodalizio, spiega: «Essa crea la base su cui letteralmente poggia la nostra vita», sottolineando altresì che: «Due terzi di tutte le specie note al mondo vivono sotto i nostri piedi e con il loro lavoro assicurano suoli intatti che, a loro volta, sono indispensabili ad esempio per la produzione agricola, la filtrazione dell’acqua o lo stoccaggio di CO2».

Scopriamo che, insieme ad altri organismi del suolo, la nostra Chiocciola fasciata produce mediamente 0.1 millimetri di nuovo terreno ogni anno. E l’importanza del suo darsi da fare è potenziata dal fatto che parecchio suolo va costantemente perduto: «Eventi estremi come piogge violente o periodi di siccità con forte vento possono spazzare via fino a 5 millimetri di terra all’anno, a cui si aggiunge almeno il 10 per cento di perdite indesiderate di suolo coltivabile a causa dello sfruttamento agricolo eccessivo. Infine, l’impermeabilizzazione distrugge terre fertili al ritmo di mezzo metro quadrato al secondo».

Britos porta inoltre a supporto la «Strategia Suolo Svizzera 2020» nella quale il Consiglio federale ha constatato l’insostenibilità dell’attuale gestione del suolo: «Questi sono alcuni dei motivi per cui la Chiocciola fasciata è stata scelta, fra i tanti organismi che ne costituiscono la biodiversità, come ambasciatrice del suolo inteso come un patrimonio tanto vitale quanto minacciato». Per conoscerla un po’ meglio ci affidiamo alla sua descrizione, molto diversa da quella della Lumaca gigante africana con la quale condivide solamente il fatto che entrambe le specie sono molluschi ermafroditi: «Ogni individuo presenta organi sia maschili sia femminili. La coppia si concede lunghi ed estesi preliminari prima di giungere all’effettiva fecondazione reciproca in seguito alla quale i due individui depongono svariate dozzine di uova in cavità appositamente scavate nel terreno dalle quali, dopo tre settimane, escono minuscole lumachine già dotate di conchiglia».

Per il resto: la Chiocciola fasciata ha un’elegante conchiglia del diametro di due centimetri e mezzo che può variare dal biancastro al rosa; è la più grande tra le 254 specie indigene di lumache (a fronte della Lumaca gigante africana, non autoctona, la cui lunghezza va oltre i 20 centimetri!). La Chiocciola fasciata non deve essere temuta dagli appassionati di orto: «Essa si nutre soprattutto di piante avvizzite e morte, saltuariamente di carogne, e ciò la rende parte di una catena di produzione fra le più importanti al mondo: quella del suolo. Senza questi animaletti e il loro lavoro la superficie del nostro pianeta sarebbe ricoperta da metri di legno morto, carogne ed escrementi».

Seppur diffusa in tutta la Svizzera, non si può quantificarne la popolazione perché non esiste una mappa nazionale dei suoli con la rispettiva valutazione del grado di minaccia a cui sono esposti gli organismi che ci vivono. Un dato è tuttavia certo: «Circa il 40 per cento delle specie di lumaca svizzera è minacciato: questi molluschi sono poco mobili, non possono semplicemente spostarsi alla ricerca di nuovi ambienti adatti a loro e quindi patiscono molto l’inquinamento ambientale, la distruzione degli habitat e i cambiamenti climatici». La regina del 2025 sta perciò a ricordarci che il suolo va protetto meglio di quanto non stiamo facendo: «Dobbiamo impegnarci tutti quanti per assicurare un futuro agli organismi (come la Chiocciola fasciata) che popolano i suoli, nella pianificazione del territorio, per un uso parsimonioso del terreno, promuovendo pratiche agricole rispettose e sostenendo la creazione di aree verdi diversificate nei centri abitati».