Viale dei ciliegi

Peter Horn – Jessica Meserve, Il migliore papà del mondo, Arka (Da 3 anni)

Finalmente nella letteratura per l’infanzia abbondano anche i libri sui papà, dopo quelli sull’esclusiva unione mamma-cucciolo. E sono papà che trascorrono gioiosamente del tempo con i loro cuccioli. Un papà che sta con i propri figli, accudendoli e provando piacere nello stare con loro, è un papà, non un «mammo», orrendo termine della (fine) del Novecento. Ed eccoci qui, dopo la cosiddetta «festa del papà», che da quel coraggioso Giuseppe biblico prende ispirazione, ad assistere al proliferare di titoli, più o meno interessanti, sui papà. Ne scegliamo uno, che nella sua semplicità rende omaggio ai tanti modi di essere papà (includendo anche tutti i papà magari non biologici ma di cuore), ed è questa storia di due tartarughe, padre e figlio, il quale si chiede cosa faccia un papà, oltre a «tenere al caldo il suo cucciolo» (e già non è poco). E qui scopriamo che un papà fa tante cose, a dipendenza del suo modo di essere: «Oh, un papà fa tante cose […] Per esempio, cinguetta ai suoi piccoli per dire loro che è tempo che imparino a volare». Bella questa allusione a uno dei più importanti compiti della funzione paterna, ossia dire ai propri cuccioli che è tempo che imparino a volare. Il tartarughino, però, sentendo che si parla di volo, obietta che questo non è papà tartaruga, ma papà uccello. Da qui parte una trascinante carrellata di animali, ognuno con la propria capacità specifica (papà ragno tesse ragnatele con i suoi piccoli, papà millepiedi li aiuta quando le loro numerose zampe si aggrovigliano…), che permette sia di riconoscere i tanti diversi modi di essere papà, sia di riconoscere che quello del proprio papà è, per il suo cucciolo, il «migliore del mondo». Questo libro è poi interessante anche per altri motivi, innanzitutto per quella struttura iterativa-cumulativa che tanto piace ai bambini e che ben si presta alla lettura ad alta voce: ogni volta il papà tartaruga, nello spiegare cosa faccia un papà, pone una sorta di indovinello, risolto dal suo tartarughino ma anche da ogni piccolo lettore o lettrice, ad esempio: «Questo papà mostra ai suoi piccoli come appendersi a testa in giù dai rami per dormire, anche in pieno giorno! Chi potrebbe mai essere?». Inoltre, è interessante anche per la trattazione del tempo, sia stagionale (la storia si svolge in autunno), sia quotidiano (la storia si svolge dal giorno, con l’erba dorata dal sole, alla notte, la notte dei pipistrelli e delle lucciole). Infine, anche dal punto di vista scientifico, i lettori apprendono molte cose, tra cui che le tartarughe vanno in letargo, come l’ultima deliziosa immagine ci mostra (rendendo questa storia interpretabile anche come storia della buonanotte). Una storia da condividere con i propri cuccioli, ben oltre la festa del papà.

Claudia Fachinetti, Il giro del mondo in 10 migrazioni straordinarie, Piemme Il Battello a Vapore (Da 8 anni)

Sulla copertina campeggia uno stormo di uccelli, schierati a V, sul blu del cielo. In effetti quando si parla di animali migratori, il pensiero va subito alle creature alate, ma non sono solo loro a intraprendere lunghi viaggi. Si spostano, per sopravvivere, o per far sopravvivere i loro discendenti, molte altre specie di animali, affrontando pericoli e sfide incredibili. Orsi, squali, farfalle, e tanti altri sono gli eroi migranti che Claudia Fachinetti, biologa e giornalista, ci racconta in questo bel libro, che è di divulgazione scientifica in forma narrativa, perché racchiude 10 racconti leggibili come 10 straordinarie avventure. L’adesione emotiva dei giovani lettori è rafforzata dal fatto che sono gli stessi animali a raccontare il loro viaggio. Un viaggio, oltre che avventuroso, spesso anche commovente, come quello delle femmine di orso polare che hanno partorito da poco, e che quindi non possono partire subito con gli altri orsi verso la baia ghiacciata, dove, al calare della temperatura, potranno trovare le loro prede. Le mamme orse devono attendere che i cuccioli abbiano almeno 3-4 mesi prima di far loro affrontare i venti gelidi e le intemperie. Partiranno dunque con i piccoli quando essi saranno pronti a farlo, e solo allora potranno nutrirsi con gli altri. O le piccole farfalle monarca che intraprendono un viaggio di oltre 4000 chilometri, dal Nord America al Messico e ritorno. Ma al ritorno arriveranno solo le loro nipoti. Viaggiare è vivere, come scrisse Hans Christian Andersen nella citazione riportata in epigrafe. Viaggiare è anche dare la vita.

Related posts

Cosa tenere e cosa no

Viale dei ciliegi

Viale dei ciliegi