Come migliorare la sicurezza online

«Mio padre ha pensato di richiedere una carta di credito prepagata da utilizzare per gli acquisti online al posto della sua classica carta di credito. Dice che se gli “rubano” i dati della carta la somma che possono sottrargli è limitata. Ho cercato di spiegargli che la sicurezza online va tutelata in altro modo ma non so se mi ha capita». A raccontarmi la vicenda è una mia coetanea, il padre è un ottantenne in forma e piuttosto aggiornato sull’uso dei dispositivi digitali, eppure il sentimento che prevale sembra sia l’incertezza.

Anche le organizzazioni attente ai bisogni della popolazione della terza età, Pro Senectute Ticino e Moesano, ATTE, GenerazionePiù, AILA-OIL, Generazioni&Sinergie e Opera Prima, sono consapevoli di quanto la sicurezza digitale sia centrale oggi nella vita degli over 65. Per questo motivo in collaborazione con la Polizia cantonale hanno organizzato, per i prossimi mesi, un ciclo di incontri informativi utili alla prevenzione delle truffe digitali.

Laura Tarchini, responsabile comunicazione di Pro Senectute Ticino e Moesano, conferma che, secondo uno studio di Pro Senectute Svizzera che sarà presentato a giugno, oggi il 74% di chi ha più di 65 anni è in grado di navigare online, e un numero crescente di anziani utilizza quotidianamente smartphone e applicazioni. «La tendenza la vediamo anche nel quotidiano – continua Laura Tarchini – le persone ci contattato sempre più tramite la mail oppure all’interno dei nostri corsi di sport si creano chat di gruppo. Molte persone anziane fanno già i pagamenti online tramite l’applicazione del proprio istituto bancario, insomma approfittano dei vantaggi della digitalizzazione, vantaggi che però bisogna sfruttare con consapevolezza. E proprio di questo si parla nel ciclo di incontri appena avviato, perché tutti possiamo ricevere mail di phishing e dunque è meglio essere vigili e all’erta. Inoltre i temi trattati prendono spunto proprio dai casi di truffe reali».

Secondo i dati della statistica criminale svizzera si osserva un aumento dei reati digitali nel 2024 (+34%). Di questi, il 93,9% riguarda la cybercriminalità economica, con un incremento dei casi di phishing (+56,2%) e dei reati di abuso di sistemi di pagamento online, carte prepagate o abuso di identità di terzi (+104,8%). Partendo da questa analisi, la Polizia cantonale ha dunque scelto di trattare alcuni aspetti generali, spiegare i principali reati digitali e poi soffermarsi sulle diverse tipologie di truffa (truffa dell’investimento, truffa dell’anticipo, romance scam o truffa amorosa). Le conferenze saranno tenute dal sergente Patrick Cruchon, al quale abbiamo domandato se ci sono truffe digitali che toccano in particolare la popolazione anziana e quali sono i suggerimenti più semplici per evitare brutte sorprese. «Le truffe digitali – ci spiega Cruchon – sono lineari, cioè toccano tutti, indistintamente dall’età, chiaramente è più facile che ne sia vittima qualcuno meno avvezzo alle nuove tecnologie. Il primo suggerimento che diamo è che non tutto quello che è verosimile è vero. Di principio è meglio avere una sana diffidenza. Poi assolutamente usare delle password complesse, da conservare in sicurezza (a questo proposito segnalo un nuovo flyer pubblicato da Prevenzione svizzera della Criminalità e consultabile sul sito www.skppsc.ch/it/). Bisogna inoltre avvisare immediatamente se il proprio account è stato violato o se si ha il sospetto che sia stato violato. È fondamentale poi aggiornare regolarmente tutti i dispositivi. Infine bisogna essere coscienti che ogni sito di una certa rilevanza ha una pagina dedicata alle disposizioni di sicurezza. Segnalo anche che sul sito della Polizia cantonale ci sono consigli utili per tutti https://www4.ti.ch/di/pol-new/prevenzione/prevenzione».

Queste conferenze nelle intenzioni degli organizzatori, oltre che un modo per informare e sensibilizzare, sono un’occasione per condividere esperienze in un momento di scambio reciproco. Un aspetto questo, sottolinea Patrick Cruchon, particolarmente importante sia perché l’esperienza diretta e reale tende ad essere più incisiva, sia perché a volte «condividere aiuta a liberarsi di un peso che tenere dentro non fa bene».

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