La primavera dell’auto 2025 è a Shanghai, dove dal 25 aprile al 2 maggio apre le porte il «Salone dell’Auto» cinese che è stato scelto dai Costruttori europei come campo di gioco per svelare i piani di un’importante offensiva di prodotto. Eh già, questa è la globalizzazione. Se in Europa proliferano nuovi marchi cinesi a ritmo serrato, noi europei andiamo in Cina a «vendere» i nostri Premium brand. Le tre principali aziende automobilistiche tedesche svelano a Shanghai nuovi veicoli elettrici e concept car per cercare di riconquistare rilevanza sul mercato automobilistico più grande e volatile del mondo. E se nel 1997 a Pechino giravano quasi ancora tutti in bicicletta, nel 2007 a Shanghai manager tedeschi facevano provare a entusiasti uomini di stato cinesi le loro Audi. L’innovazione poi ha premuto il pedale del gas, e a distanza di meno di vent’anni gli stessi manager si trovano a cercare di recuperare un ritardo tecnologico nel quale player locali come BYD, Nio e Li Auto hanno rimodellato le aspettative dei consumatori cinesi con un’integrazione tecnologica agile e prezzi competitivi. Precisione ingegneristica germanica, che era una volta patrimonio dei marchi, e prestigio globale non garantiscono i successi di un tempo.
Oggi, per tenere il passo le tre case tedesche, Audi BMW e Mercedes, hanno accelerato gli investimenti scommettendo su una nuova ondata di modelli elettrici e tecnologici su misura per i consumatori locali. Ed ecco allora che le tre joint venture cinesi di Volkswagen hanno presentato tre concept car elettriche. Un modello elettrico notchback di FAW-Volkswagen, un D-SUV elettrico con autonomia estesa grazie al tecnologia range-extender (EREV) di Saic Volkswagen e un e-SUV di Volkswagen Anhui. Tutte e tre le concept incarnano il nuovo DNA cinese della casa tedesca, sia in termini di tecnologie e design sia in relazione ai tempi di sviluppo, che sono stati ridotti di oltre il 30%. Risultati tangibili di una nuova strategia di prodotto guidata da partnership locali e sviluppo accelerato, la cui produzione in serie inizierà nel 2026.
Bmw svela Vision driving Experience, che serve come «impianto di prova su ruote per la tecnologia di gestione delle dinamiche di trasmissione di guida» che verrà utilizzata nelle future auto della «Neue Klasse». Bmw sta raddoppiando la produzione locale e l’integrazione della catena di approvvigionamento. «Produciamo quasi tanti veicoli in Cina quanti ne vendiamo. La nostra impronta produttiva flessibile è un importante vantaggio strategico» ha detto il ceo Oliver Zipse. La chiave della strategia cinese a lungo termine è il lancio della piattaforma Neue Klasse, suite di innovazioni nella tecnologia della batteria, nell’architettura software e nel design dei veicoli che sosterrà tutte le future Bmw, indipendentemente dal propulsore. Infine per Mercedes elettrificazione e design sono gli elementi di differenziazione. Se per anni la casa della Stella ha guidato il segmento del lusso in Cina, ora sta preparando un’offensiva incentrata sul design e sulla tecnologia. Ecco allora la nuova berlina elettrica compatta CLA su misura per i gusti cinesi, la EQS rinnovata e la classe G elettrica. Lo scorso settembre Mercedes ha annunciato un investimento di 2 miliardi di dollari in Cina come parte della sua collaborazione con Baic per espandere la produzione locale.
Insomma, le auto europee destinate alla Cina sempre più vengono prodotte da costruttori europei con partner locali direttamente in Cina. E questa sembra anche la soluzione che si potrebbe prefigurare per gli Stati Uniti d’America. Vero è che veicoli come la BMW X5 e la BMW Z4 vengono prodotti negli Stati Uniti sin dal loro debutto, e da lì eventualmente importati in Europa. Ma stiamo intuendo che le dinamiche commerciali potrebbero cambiare a causa dei dazi.
Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, sarebbe tra i principali sostenitori finanziari di Slate Auto, start-up di veicoli elettrici con base nel Michigan che mira a rendere l’auto a emissioni zero veramente accessibile a tutti, abbattendo i costi di produzione e i listini. Secondo quanto riportato da «Tech Crunch», il progetto di punta della società sarebbe un pick-up elettrico compatto due posti con un prezzo di lancio fissato a «soli» 25.000 dollari, ispirato a icone dell’automobilismo come Ford Model T e Volkswagen Maggiolino. La start-up, operativa dal 2022, prende forma all’interno dell’ecosistema di Re:Build Manufacturing, un’altra società collegata al fondatore di Amazon. Slate Auto avrebbe già reclutato un team formato da professionisti provenienti da aziende come Ford, General Motors, Stellantis e Harley Davidson. Secondo la documentazione ottenuta dalla Division of Corporations del Delaware, la nuova impresa ha già raccolto oltre 111 milioni di investimenti nel 2023. Fra i finanziatori, oltre a Bezos, figurano Marck Walter, Proprietario dei Los Angeles Dodgers e CEO di Guggenheim Partners e il miliardario Thomas Tull, uno dei principali investitori di Re:Build. Slate ha sede in Michigan, costruisce veicoli nei pressi di Indianapolis, nello stato dell’Indiana e ha uno studio design in California. Al momento il sito dell’azienda non svela nulla, ma consente unicamente di iscriversi alla newsletter per rimanere aggiornati. E allora come diceva il fondatore di Apple, Steve Jobs, stay tuned!
Dida