Offrire un pasto a chi è in difficoltà

Prende ispirazione dalla più nota tradizione del «caffè sospeso» di origine napoletana – secondo la quale bevi un espresso e ne paghi due, regalando il secondo a un avventore che successivamente si presenterà al bancone – la recente iniziativa di solidarietà nata dalla collaborazione tra la Fondazione Francesco e il Rotary Club Lugano-Lago, con il patrocinio della Città di Lugano e Gastroticino.

Il progetto prende appunto il nome di «Pasto sospeso» e mira a produrre un aiuto concreto offrendo un pasto a una persona che si trova in uno stato di necessità, attraverso una piccola donazione da effettuare nei ristoranti che aderiscono all’iniziativa.

Al progetto hanno già aderito 15 esercizi pubblici, oltre alla Locanda della Masseria, e i pasti donati sono quasi 1500

Lo scopo è così quello di sostenere le strutture che già operano sul territorio servendo pasti a chi ne ha bisogno, in modo che possano affrontare l’attuale e forse anche futuro incremento di situazioni di indigenza. Strutture che, di fatto, attestano un graduale aumento delle richieste di aiuto. «In particolare si rivolgono a noi da un lato persone non residenti, provenienti soprattutto dalla fascia di confine, che sono alla ricerca di una sistemazione sia abitativa sia lavorativa in Ticino, ma, purtroppo per loro, con poche possibilità; dall’altro, accogliamo anche persone residenti, a beneficio di aiuti pubblici oppure attive professionalmente che faticano però a far quadrare i conti, a causa di un reddito insufficiente», afferma fra Martino Dotta, direttore della Fondazione Francesco per l’aiuto sociale, che gestisce il Centro Bethlehem a Cornaredo e Casa Martini a Locarno, riguardo alle quali aggiunge: «il fatto di poter disporre di contributi finanziari, tramite per esempio il “Pasto sospeso”, permette di garantire a chiunque un’adeguata accoglienza».

Lo scorso anno sono stati oltre 20mila i pasti serviti al Centro Bethlehem. Trasferitosi nel 2023 nella Masseria della Solidarietà di Cornaredo (realizzata dalla Fondazione Francesco e dal Rotary Club Lugano-Lago in collaborazione con la Città), il Centro sociale Bethlehem vuole essere un luogo di incontro e condivisione, dove, con un approccio informale e al tempo stesso professionale, si propone di rispondere a forme diverse di prima necessità, per mezzo della possibilità di consumare un pasto, fare la doccia e il bucato, accedere a internet, come pure usufruire di ascolto ed aiuto. «Ai pasti serviti presso la Masseria di Cornaredo, vanno aggiunti gli oltre 17mila – fra colazioni, pranzi e cene – portati in tavola a Casa Martini, che è l’altra struttura di prima accoglienza di cui ci occupiamo, presso la quale offriamo pure la possibilità di un pernottamento di emergenza – continua il frate cappuccino – tornando ai pasti, va precisato che non vengono serviti a titolo gratuito. Ai nostri ospiti chiediamo infatti un contributo simbolico di 5 franchi, che corrisponde appunto alla donazione del “Pasto sospeso”, e questo per dare valore sia al cibo – che è di recupero, quindi frutto di offerte – sia, soprattutto, alle persone che si rivolgono a noi, le quali vivono, come detto, situazioni di difficoltà, connesse spesso a sentimenti di vergogna».

Ma come funziona concretamente questo bel progetto? È molto semplice. Innanzitutto bisogna scegliere di pranzare o cenare presso un esercizio pubblico che aderisca all’iniziativa. Locale che si trova facilmente consultando la sezione «ristoranti» del relativo sito oppure si identifica perché espone il simbolo del progetto al suo esterno. Presso il ristorante che si sarà scelto, si troverà poi una locandina o un dépliant con un QR code, che basterà inquadrare per effettuare la propria donazione di uno o più pasti del valore di 5 franchi ciascuno. A questo punto, la donazione verrà trasferita dal Rotary Club Lugano-Lago alla Fondazione Francesco, che gestisce – come detto – il Centro Bethlehem alla Masseria di Cornaredo, il quale si occuperà a sua volta di convertire quanto ricevuto in uno o più pasti effettivi che saranno serviti nella propria struttura.

Se qualcuno lo preferisce, può anche donare un pasto sospeso direttamente dal sito internet (www.pastosospeso.ch), senza passare da un locale pubblico. Sul sito inoltre è possibile verificare il numero di donazioni complessive, che viene periodicamente aggiornato. «La semplicità dell’iniziativa e la trasparente gestione delle donazioni che fluiscono direttamente al Centro Bethlehem rendono estremamente efficace l’apprezzato gesto di sostegno del singolo», commenta fra Martino Dotta.

Il progetto del «Pasto sospeso» non nasce però a Lugano, bensì a Monza, alla fine del 2016, su iniziativa del Rotary Club Monza Villa Reale e con il coinvolgimento di tantissime istituzioni che hanno reso da subito l’iniziativa estremamente credibile. Nel solo primo anno, vi aderiscono più di 30 ristoranti e si raccolgono oltre 3’500 pasti sospesi. Visto tale riscontro, altri Club Rotary partono con dei progetti nelle loro città, e cioè Cantù, Erba e poi Cremona, Trieste, Nardò, fino ad arrivare ai più recenti Lodi e – il primo al di fuori dei confini italiani – Lugano. Nei suoi primi otto anni di esistenza, l’iniziativa ha nel suo insieme raccolto più di 40mila pasti sospesi.

È quindi al Rotary Club Lugano-Lago che si deve la presenza di questa iniziativa solidale sul territorio cantonale: «Il Club ci sostiene come Centro Bethlehem ormai dal 2013; ci ha affiancato in tutta l’operazione di ristrutturazione della Masseria e ha deciso poi di continuare ad accompagnarci e sostenerci, anche se in genere i Rotary Club tendono piuttosto a promuovere dei progetti puntuali – racconta fra Martino Dotta – nel caso specifico del progetto del Pasto sospeso, il Club fornisce pure un sostegno molto concreto di base, per esempio essendosi occupato dell’allestimento del sito web, di cui cura ora la gestione».

Come del suo predecessore – il «caffè sospeso» napoletano – del progetto «Pasto sospeso» piacciono soprattutto l’immediatezza e la semplicità, che lo distinguono da altri modi per aiutare chi ha bisogno. «Il Pasto sospeso è un modo per dare l’opportunità a chi lo desidera di far emergere il proprio lato di condivisione e di attenzione per gli altri, in maniera molto semplice – spiega il direttore della Fondazione Francesco – di questa iniziativa ci è piaciuto anche il fatto di poterla condividere a tutto campo tramite i locali pubblici che vi aderiscono, coinvolgendo la di loro clientela e potenzialmente chiunque abbia la disponibilità di garantirci un sostegno finanziario, grande o piccolo che sia».

Esercizi pubblici che hanno accolto con generosità questa possibilità di aiuto: «Il progetto è stato presentato alla fine di febbraio e al momento sono già 15 i locali che hanno aderito, oltre alla Locanda della Masseria, e quasi 1’500 i pasti donati – continua – il nostro obiettivo è ora di estendere gradatamente il progetto ad altri esercizi interessati ad aderirvi, non solo del Luganese ma di tutto il Cantone, dal momento che non vi è alcuna esclusività legata alla regione o al nostro Centro».

Dall’accoglienza riservata a questa recente iniziativa, da parte sia dei locali sia dei clienti, emerge una certa sensibilità presente nostra realtà riguardo alle tematiche relative alle difficoltà di tipo economico, come pure la concreta la volontà a dare il proprio contributo. «Come mi piace sempre sottolineare, la popolazione ticinese, seppur spesso un po’ brontolona, si rivela poi molto generosa quando si tratta di contribuire ad iniziative di vario genere, sia a livello economico che mettendo a disposizione il proprio tempo – conclude fra Martino Dotta – al Centro Bethlehem, per esempio, possiamo contare su una trentina di volontari, mentre sono sempre numerose le persone che prendono parte a quanto di volta in volta proponiamo».

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