«Era scritto nel loro Corano che tutte le nazioni che non avevano riconosciuto il Profeta erano peccatrici, e che i fedeli avevano il diritto e il dovere di saccheggiarle e renderle schiave; e che ogni musulmano ucciso in questa guerra sarebbe sicuramente andato in paradiso. Disse anche che l’uomo che per primo sale a bordo di una nave aveva uno schiavo in più rispetto alla sua quota, e che quando saltano sul ponte di una nave nemica, ogni marinaio tiene un pugnale in ogni mano e un terzo in bocca; che di solito incuteva un tale terrore nei nemici che questi subito si arrendevano». Così Thomas Jefferson, che sarebbe diventato il terzo Presidente degli Stati Uniti, nel rapporto che scrisse per il Congresso della giovanissima Unione (1783) sui risultati dell’incontro avvenuto a Londra nel marzo del 1786 con l’Ambasciatore del Governatore di Tripoli Sidi Haji Abdrahamani. Quegli fece una proposta che il Congresso Americano comprese non si potesse rifiutare. In soldoni: «Volete commerciare nel Mediterraneo ora che, liberi e indipendenti quali avete voluto essere non siete più sotto la protezione della Royal Navy!? Siate i benvenuti: pagate un tributo e vi lasceremo in pace. Prendere o lasciare».
Erano decenni, o meglio secoli, che il problema della pirateria/guerra di corsa coi cosiddetti Stati Barbareschi (da «Berberia» – la Terra dei Berberi) costituiva una spina nel fianco per il commercio navale nel Mediterraneo. Il regno del Marocco in primis, poi i Bey (governatori) di Algeri, Tunisi e Tripoli si erano progressivamente affrancati dall’Impero Ottomano ed agivano pro domo sua. In particolare, il Marocco si trovava ad ospitare nel porto di Salè (Saleh), proprio di fronte a Rabat, una bizzarra, pittoresca «repubblica» di pirati e sedicenti corsari che rispondevano, ora a questi ora a quei, «Titolari di Bandiera» sotto la quale malviventi di tutta Europa – inglesi, olandesi, spagnoli, catalani, greci, albanesi, italiani, musulmani arabi e turchi – scorrazzavano in cerca di profitti in lungo e in largo fino in Francia, Inghilterra e Irlanda. Un’efficientissima Multinazionale del Bottino che viveva di commercio di merci «acquisite» e riscatti degli schiavi. Era quest’ultima una branca particolare del commercio marittimo che impegnava sull’una e l’altra sponda sensali intermediari Indipendenti No Profit come l’Ordine dei Frati Mercedari e i Trinitari intenti a negoziare e garantire ricatti/riscatti dall’una e dall’altra parte. Fu così che il 19 luglio 1794, forte del discreto se non ottimale esito di analoghe trattative con il Marocco, il Congresso statunitense stanziò 800’000 dollari per il rilascio dei prigionieri americani e per un trattato di pace con Algeri, Tunisi e Tripoli. Obtorto collo del Congresso, questo regime tariffario durò fra alti e bassi fino al 1801, intanto che si decideva se ancora fosse vantaggioso essere secondi o terzi (o quarti, o quinti…) nel Mediterraneo o fosse invece meglio essere primi nel Pacifico: Est (dove paghiamo noi) o Ovest (dove ci facciamo pagare). Forse persuaso anche dal fatto che otto anni di tergiversazioni erano risultati in conti in rosso, perdite di cargo, navi e marinai schiavizzati per il traffico navale commerciale statunitense nel Mare Nostrum degli Altri che credevano invece fosse Loro. Durante la Presidenza Adams – che successe a Washington – Jefferson, che non era mai stato al gioco, continuò a battersi per la fine del tributo agli Stati Barbareschi all’insegna del Free Commerce. Fra il 1794 e il 1798 la Marina statunitense fu ricostruita e potenziata high-tech. Nel 1798 fu fondato il Dipartimento per la Marina Militare, proprio al fine di monitorare da vicino la Questione Mediterranea. Al fatto compiuto delle divisive Presidenziali del 1800, quando Jefferson (fondatore del Partito Repubblicano) sconfisse Adams, di fronte a un’ulteriore richiesta di 225’000 dollari da Tripoli, il Congresso decise di sospendere il pagamento dei tributi.
Il 10 maggio 1801 il Bey/Governatore di Tripoli Yusuf Karamanli fece segare l’asta della bandiera americana davanti all’Ambasciata USA di Tripoli. Questo equivaleva a una dichiarazione di guerra. Ne conseguirono le «Guerre Barbaresche». Durarono con alterne fortune fino al 1815. Una coalizione di Stati Europei «cristiani», con gli USA a fare da produttore/regista (il vostro Altropologo di riferimento la vede così), ridussero a più miti consigli chi faceva fatica a capire che i tempi erano cambiati e si era nella Modernità. Gli oggi mitici Marines furono costituiti in quelle mediterranee balneari circostanze. Così come furono poste le basi per il colonialismo del Maghreb fino alla Battaglia di Algeri.
Morale? «Fino adesso abbiamo pagato Noi. Da ora in poi pagate Voi». Ogni riferimento a persone esistenti e fatti realmente accaduti è puramente casuale. Parola di Altropologo.