Il ricordo di Tarcisio Ostini
Fra le clienti e i clienti di Migros, ve ne sono alcuni che hanno un legame speciale con l’azienda, perché contraddistinto da un ricordo o da un aneddoto particolari. È anche il caso di Tarcisio Ostini, classe ‘46, tipografo di Giubiasco, che abbiamo contattato per farci raccontare un ricordo risalente a oltre sessant’anni or sono.
«Ricordo che quando avevo tredici o quattordici anni, eravamo all’inizio degli anni 60, ho fatto un periodo di lavoro di quattro settimane nei magazzini della Migros, che all’epoca erano a Taverne: il mio compito era quello di sostituire i listelli rotti delle casse di legno utilizzate per le patate. Avevo ottenuto quel “lavoretto” grazie a mio padre, che era capo magazziniere. Mio padre mi portava spesso ai magazzini della Migros, e ricordo ancora perfettamente tutti gli operai e gli impiegati di ufficio. Conobbi perfino Charles Hochstrasser, che una volta mandò suo figlio Ulrico a trascorrere una giornata con noi nella nostra baita in valle di Blenio».
«Un giorno mi chiamarono e mi chiesero se volevo accompagnare il signor Fumagalli (autista di camion) a Lucerna in treno per ritirare il primo camion-vendita servisol. Al ritorno da Lucerna, all’epoca non c’era ancora l’autostrada, prendemmo la vecchia Tremola: quasi a tutte le curve il Fumagalli doveva fermarsi e fare manovra, era quasi impossibile riuscirci in un colpo solo!»
«Il camion vendita rappresentava una novità, fino ad allora c’era stato il camion con il portello laterale. «Ul chaffeur» arrivava nei paesi con la commessa, scendevano, aprivano il portellone ed estraevano il bancone, poi arrivavano le clienti, facevano i loro acquisti e la commessa, se c’era, “tippava” il prezzo. Il nuovo camion vendita, che era servisol, impressionava soprattutto per la lunghezza. Le clienti e i clienti entravano, percorrevano il corridoio di vendita e, prima di uscire, pagavano. Quando, dopo una giornata di lavoro, i camion vendita rientravano in centrale, si metteva puntualmente all’opera la squadra notturna per il rifornimento delle merci».
«Al termine dell’apprendistato di tipografo andai a lavorare al centro elettronico della Migros per sei mesi, conoscendo nuovi aspetti dell’azienda, dopodiché ho lavorato per cinquant’anni e cinque mesi alla tipografia Salvioni… ma la Migros mi è sempre rimasta nel cuore».