Gentile Laura,
le scrivo per togliermi un dubbio, non ho problemi di peso, sono in salute. Quando esco a mangiare al ristorante o vado di pomeriggio a bere al bar, preferisco bere bevande light al posto di quelle zuccherate, perché preferisco il sapore e mi piace pensare di risparmiare qualche caloria. Inoltre l’acqua la trovo troppo cara. Una mia amica però mi ha detto che anche le bevande light fanno ingrassare, ma è vero?
La ringrazio per una gentile risposta. / Monica
Gentile Monica,
la ringrazio per la domanda interessante. Le bibite dietetiche furono introdotte per la prima volta negli anni 50, erano pensate inizialmente per le persone affette da diabete ma in seguito furono commercializzate anche per chi cercava di tenere sotto controllo il peso o di ridurre l’assunzione di zuccheri. Le bevande light spesso sono la copia della bevanda originale ma, al posto dello zucchero, per dolcificarle vengono utilizzate sostanze artificiali come l’aspartame, i ciclammati, la saccarina, l’acesulfame-k o il sucralosio col risultato che hanno pochissime o nessuna caloria.
Perché quindi gira la voce che possano fare ingrassare? Esistono studi contrastanti in merito. In generale, tra gli specialisti, è risaputo che il sapore dolce può creare una sorta di dipendenza, e può indurre a desiderare ulteriore dolce. Questo perché quando consumiamo zuccheri, il cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore che produce sensazioni di piacere e gratificazione. Si innesca così un certo meccanismo di ricompensa che crea una connessione tra il consumo di zuccheri e il benessere, portando a desiderare ulteriormente il sapore dolce per ottenere la stessa sensazione di piacere. Questo può portare a una sorta di dipendenza, in cui il desiderio di zuccheri diventa molto forte e difficile da controllare. In merito a ciò alcune teorie hanno suggerito che la bibita dietetica, essendo comunque percepita con il sapore dolce, può aumentare l’appetito stimolando gli ormoni della fame, alterando i recettori del gusto dolce e innescando risposte alla dopamina nel cervello. Dato che le bevande analcoliche dietetiche non hanno calorie, queste risposte possono causare nelle persone un maggiore apporto di cibi dolci o densi di calorie, con conseguente aumento di peso.
Tuttavia, la prova di ciò non è coerente negli studi sull’uomo. Altri studi simili infatti suggeriscono che non sia colpa delle bevande ma delle cattive abitudini alimentari già presenti nelle persone che ne bevono di più; quindi l’aumento di peso che sperimentano può essere causato dalle abitudini alimentari esistenti e non dalla bibita dietetica. Non è un argomento chiaro anche perché gli studi sperimentali smentiscono il fatto che fanno aumentare di peso. In uno di questi, per esempio, è stato chiesto ai partecipanti di bere per un anno 710 ml di bevanda dietetica o di acqua al giorno per 1 anno. Alla fine dello studio, il gruppo che beveva le bevande dietetiche aveva perso in media 6,21 kg, rispetto ai 2,5 kg dell’altro gruppo con l’acqua. Non c’è chiarezza anche per il fatto che ci sono prove di pregiudizi nella letteratura scientifica. Gli studi finanziati dall’industria dei dolcificanti artificiali hanno risultati più favorevoli rispetto agli studi non industriali, che possono minare la validità dei loro risultati.
Cosa possiamo concludere quindi? Rivendendo tutto ciò non posso dare una risposta definitiva: è necessaria sicuramente una ricerca di alta qualità per determinare i veri effetti della bevanda dietetica sul peso. Quello che posso suggerirle è che, come per ogni cosa, ci sia il giusto buon senso. Se ci si limita a berla come fa lei ogni tanto come alternativa all’acqua, sicuramente non andrà a interferire sul suo peso. Se una persona fatica a bere l’acqua può bere senza «nessun effetto secondario» sgradevole anche il tè non zuccherato, sia caldo che freddo o l’acqua infusa di frutta o erbe aromatiche.