Bella e sobria: la magnolia stellata
Amante di posizioni luminose e soleggiate, al riparo dai venti forti, la magnolia stellata è una delle piante da fiore più facili da coltivare, regalandoci una fioritura scenografica anche se coltivata in vaso.
A me ricorda un’eterna bambina, visto che rimane di dimensioni contenute per molti anni e rinnova la sua fioritura ogni primavera.
È un arbusto originario del Giappone che arriva a raggiungere, nel corso di decenni, i 4-5 metri di altezza e ha una chioma molto fitta.
Con il tempo assume una forma ovale e ordinata, con foglie verde chiaro che, in autunno, assumono un’intensa colorazione giallo bronzo prima di cadere.
Tra marzo e aprile la stellata si riempie di fiori bellissimi e intensamente profumati, formati da 10-15 petali lunghi, simili a stringhe, dal colore bianco puro o rosato come nella varietà «Rosea», anch’essa giapponese, ma portata prima negli Stati Uniti nel 1862 da George R. Hall e successivamente in Inghilterra nel 1878, da dove si è diffusa per il resto del continente.
Un’altra interessante magnolia stellata rosa è l’ibrido M. stellata x liliflora nigra «George H. Kern», dal portamento piramidale e fiori a calice con petali esterni rosa carico e bianchi nella parte interna, caratterizzati da una doppia fioritura in aprile e poi meno intensa in luglio.
Grazie alla sua crescita lentissima la magnolia stellata (raggiunge la sua maturità in 20-30 anni, se non viene potata o i suoi rami non si spezzano con la neve), la si può tenere a lungo in vaso, scegliendo un contenitore molto capiente e avendo cura di nutrirla con un concime universale per piante da fiore, innaffiandola solo quando il terreno è asciutto.
In inverno, benché non soffra il freddo, teme le gelate tardive sui boccioli e per evitare di perderne la fioritura, oltre che trovarle un angolo riparato in terrazza o in giardino, la si può ricoprire con un tessuto non tessuto per proteggere la chioma.