Batterie scariche? Bastano 5 minuti per sostituirle

La storia spesso è fatta da corsi e ricorsi. Una formulazione che arriva da Giambattista Vico, filosofo napoletano del XVIII secolo utilizzata per descrivere la storia come un ciclo ricorrente. Ecco allora che anche nel mondo della mobilità le stesse soluzioni vengono riproposte nel corso degli anni. In questi giorni Fiat ha annunciato la partnership con Ample. In collaborazione con Free2move, leader mondiale nelle soluzioni di mobilità, ha portato la tecnologia modulare di sostituzione delle batterie nel mercato del Car sharing di Madrid.

Ma che cosa si intende per tecnologia modulare di sostituzione delle batterie? In pratica si tratta di sostituire integralmente e velocemente il pacco batterie di un veicolo nel momento in cui si rende necessario. Si lascia quello scarico per prenderne uno carico. Un po’ come si faceva una volta con le batterie dei telefoni cellulari. Il vantaggio è evidente. Bastano cinque minuti e con una batteria nuova è sorpassata l’ansia dei tempi di ricarica. Beh, non si tratta certo di un’idea nuova in assoluto, è stata già approcciata in passato da alcuni costruttori automobilistici ma poi abbandonata e mai sperimentata su la larga scala. La tecnologia del «battery swapping», che permette di cambiare le batterie in centri di ricarica speciali simili ai distributori di benzina ha però delle evidenti criticità. In primo luogo la necessità di creare una infrastruttura di stazioni di servizio apposite che al momento non sono ancora diffuse. Inoltre richiede una standardizzazione delle batterie, ovvero un accordo comune su tipi e specifiche di quest’ultime in modo tale che possano essere scambiate tra diversi modelli di auto. Inoltre richiede una complessa logistica per la gestione delle batterie che attraverso una pianificazione e una gestione accurata della catena di approvvigionamento devono sempre essere pronte e cariche in numero sufficiente.

Ci sono però ovviamente dei vantaggi. Innanzitutto gli utenti avrebbero un’autonomia illimitata potendo sostituire la batteria esaurita con una completamente carica in pochi minuti. Poi si potrebbero ridurre i costi di produzione delle auto elettriche perché le batterie sarebbero più piccole e meno costose. Questo avrebbe ripercussioni positive sull’impatto ambientale perché batterie più compatte ridurrebbero l’utilizzo di risorse naturali. Ecco allora che la partnership annunciata da Fiat merita attenzione per le sue potenziali ripercussioni. Per l’iniziativa sono state messe a disposizione delle compatte Fiat 500e, totalmente elettriche, perfettamente adattate per accogliere i pacchi batterie intercambiabili sviluppati da Ample.

La flotta di Fiat 500e gestita da Free2move è già operativa con 40 mezzi e si prevede a breve un’espansione fino a 100 unità. Grazie a un sistema di scambio veloce e intuitivo, i veicoli elettrici dotati della tecnologia di Ample vengono immediatamente riconosciuti presso le stazioni di scambio, permettendo di completare l’operazione in meno di cinque minuti tramite app mobile. «In FIAT, crediamo in una mobilità sempre più sostenibile e cerchiamo soluzioni che combinino il pensiero laterale e la semplicità, che sono alcuni dei nostri valori fondamentali», ha dichiarato Olivier Francois, CEO di FIAT e Global CMO di Stellantis. «La nuova tecnologia di batterie modulari intercambiabili incarna proprio questi valori. Questa soluzione semplice e innovativa contribuisce a ridurre l’ansia da autonomia grazie alla drastica riduzione dei tempi di ricarica, offrendo così un’esperienza di guida senza interruzioni. Vogliamo quindi testare e analizzare a fondo il progetto in condizioni d’uso reali, con l’obiettivo di estenderlo presto al settore privato. È per questo che ci crediamo fortemente e abbiamo scelto proprio la nostra iconica Fiat 500e per il test sul campo. Siamo convinti – conclude il manager Stellantis – che potremo ottenere indicazioni preziose sia per il nostro marchio che per il Gruppo, contribuendo a plasmare il futuro della mobilità».

Madrid, città leader nell’adozione dei veicoli elettrici in Spagna, rappresenta lo scenario ideale per questo progetto pilota. L’impegno cittadino nel ridurre le emissioni del 65% entro il 2030 e il supporto offerto al Paese per raggiungere l’obiettivo di 5.5 milioni di auto elettriche nello stesso anno, sottolineano la volontà della capitale spagnola di puntare su soluzioni di mobilità più pulite e innovative. Insomma, nei corsi e ricorsi della mobilità per questa idea potrebbe essere la volta buona poiché non si tratta di una semplice sperimentazione ma di utenti «normali» che testeranno la tecnologia nella quotidianità. In conclusione va però detto che ad oggi, dopo decenni, i costruttori automobilistici non si sono neppure accordati su dove posizionare il bocchettone di rifornimento della benzina. Su alcune auto è a destra, su altre a sinistra e sulle Porsche persino davanti. Riusciranno nell’impresa di accordarsi per avere batterie tutte uguali da poter «swappare» in cinque minuti? Il dubbio è quantomeno lecito.

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