Daniele Raffa, CEO di Handy System, spiega come è nato "DEEP: Segna che ti sento!" un innovativo sistema di comunicazione fra persone sorde e udenti
Come nasce e si concretizza un’invenzione? Cosa la precede? Difficile immaginare che si accenda all’improvviso la classica lampadina come nella testa di Archimede nel fumetto Topolino. In effetti Daniele Raffa, autore dell’innovativo sistema di comunicazione fra persone sorde e udenti DEEP: Segna che ti sento! , spiega che è giunto a realizzare questo progetto, in collaborazione con il Servizio informatica forense della SUPSI, nel contesto di un percorso che da anni lo vede impegnato con la sua società nel settore della tecnica assistiva. È inoltre attivo a livello privato in diverse associazioni e in politica a favore in particolare delle persone disabili e anziane. Per capire il suo modo di operare e come funziona il prototipo di DEEP, la cui fase di sperimentazione è appena stata avviata nel Comune di Mendrisio, siamo andati a trovarlo nel suo ufficio situato proprio nel nucleo di Mendrisio.
Non è un caso che il prototipo di DEEP sia stato installato allo sportello dell’Ufficio controllo abitanti del Magnifico Borgo. È qui, infatti, che Daniele Raffa è nato nel 1977, è cresciuto, vive e lavora. La Città è inoltre impegnata da anni in molteplici progetti a favore dell’inclusione, per cui ha accolto con entusiasmo questa nuova sfida. La fase pilota servirà a valutare il funzionamento del totem, il dispositivo che fisicamente permette di tradurre in tempo reale una comunicazione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) in un’espressione scritta o verbale in italiano e viceversa. L’ideatore del sistema ci mostra l’avatar che dallo schermo comunica con la persona non udente attraverso la LIS.
«L’applicazione – precisa Daniele Raffa – permette di tradurre i segni della LIS in italiano, così che l’impiegato o l’impiegata del Comune possa capire la richiesta dell’utente. Sulla base dei feedback che si raccoglieranno durante il periodo di prova, la cui durata non è ancora stata determinata, il sistema verrà affinato e quindi migliorato. Ancora più interessante, oltre a questa prima funzione nel campo amministrativo, è la possibilità di estendere la sua applicazione a qualsiasi altro ambito. Per questo motivo è già stata promossa una collaborazione con una farmacia perlomeno a livello di raccolta dati, ossia ad esempio le domande più frequenti dei clienti e i termini ricorrenti del settore». Grazie a queste informazioni in collaborazione con gli ingegneri della SUPSI sarà possibile sviluppare un modello ad hoc, riproducibile sulla base dei rispettivi dati anche per altri servizi pubblici importanti quali la polizia o il pronto soccorso.
La spinta data dalla pandemia e l’esperienza personale
Prima di approfondire gli aspetti tecnici di questa innovazione, torniamo all’idea iniziale, scoprendo che Daniele Raffa si interessa alla Lingua dei Segni italiana già da molto tempo. Abbinare questo coinvolgimento alla sua attività professionale costituisce il secondo passaggio che porta nel giro di alcuni anni alla realizzazione di DEEP: Segna che ti Sento! «Già prima della pandemia desideravo sviluppare questa idea legata alla comunicazione fra persone sorde e udenti», racconta il nostro interlocutore. «L’utilizzo della mascherina ha accentuato la problematica, per cui ho deciso di riprenderla per portarla a buon fine. Attraverso questo progetto è stato inoltre possibile dar seguito al desiderio maturato negli anni con Alessandro Trivilini, responsabile del Servizio informatica forense della SUPSI e conosciuto ai tempi della mia formazione, di dar vita a un’iniziativa comune».
L’attività in proprio del mendrisiense nel settore della tecnica assistiva – sistema che utilizza le risorse tecnologiche al fine di favorire le persone con disabilità nel superamento delle loro difficoltà rendendole più autonome – è stata preceduta da un altro tipo di esperienza professionale. Daniele Raffa, paraplegico dalla nascita, ha infatti dapprima seguito una formazione commerciale. «A causa della mia situazione fisica mi era stata suggerita questa via, perché secondo l’orientatore professionale il settore tecnico, che era già la mia passione, costringe a lavorare in piedi e non era pertanto adatto. L’attività in un ufficio non faceva però per me e già durante l’apprendistato davo sempre una mano a sistemare stampanti e altri supporti tecnici. Il diploma l’ho ottenuto, ma in seguito, quando mi sono iscritto alla SUPSI dove ho conseguito il Master in Advanced Computer Science. Anche lo svolgere un’attività in proprio è sempre stato un mio desiderio e perciò sedici anni fa mi sono lanciato con la società Handy System. Se fosse andata male, avrei sempre avuto il mio diploma di commercio…».
Facilitare la vita quotidiana di chi ha bisogni speciali
La Handy System, che ha finanziato il progetto DEEP con il supporto di Innosuisse, l’agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione, è invece cresciuta contribuendo a facilitare la vita quotidiana di persone con bisogni speciali attraverso numerose soluzioni adattate alle necessità dei singoli. «Non lavoro con clienti ma con persone – spiega Daniele Raffa – cercando di combinare al meglio le risorse a disposizione e le loro esigenze pratiche grazie all’esperienza maturata sul campo». Lo specialista si muove da un capo all’altro del Ticino per confrontarsi con le situazioni da risolvere o migliorare. Fra gli esempi che caratterizzano il suo percorso professionale, sceglie di mostrarci il campanello wireless concepito per le persone tetraplegiche che non sono in grado di esercitare la pressione necessaria per far funzionare un pulsante normale. In questo caso basta un tocco minimo per attivarlo. Precisa l’intervistato: «Ogni progetto ha la sua storia che parte dal bisogno della persona e in genere da un prodotto standard. Adattare quest’ultimo al caso specifico richiede tanta fantasia applicata alle conoscenze tecniche. L’obiettivo è di giungere a una soluzione che abbia un costo ragionevole, pertanto seguiamo pure la parte amministrativa per la ricerca dei finanziamenti in modo che la spesa non vada a gravare troppo sulla persona già in difficoltà se questa non beneficia di una copertura assicurativa». Un altro progetto che la Handy System sta sviluppando rappresenta una rivisitazione del telesoccorso volta a eliminare l’azione da parte delle persone, la cui incolumità è controllata tramite sensori installati nel loro ambiente di vita. Una prova di un anno del sistema Home Care è già stata effettuata in una casa per anziani.
La collaborazione attiva della comunità non udente
Per quanto riguarda la realizzazione di DEEP, è stata molto preziosa la collaborazione della comunità dei non udenti. Daniele Raffa: «Il progetto è stato concepito con le persone alle quali l’uso del dispositivo è destinato. Oltre sessanta ore di registrazione video sono alla base del lavoro svolto dai collaboratori scientifici della SUPSI che hanno allenato il dispositivo. Abbiamo infatti chiamato il progetto DEEP perché si basa sul Deep Learning (apprendimento profondo), ossia un metodo che analizza dati e impara da essi un po’ come fa la mente umana. Una caratteristica essenziale della lingua dei segni è la sua ricchezza espressiva. Non è infatti sufficiente riprodurre i segni, ma vanno tenuti in considerazione anche altri aspetti come il movimento del volto, delle mani e del busto. Ad esempio, se quest’ultimo si sposta in avanti, significa che desidera enfatizzare quello che si sta comunicando».
Daniele Raffa nel frattempo ha intrapreso anche i passi necessari per brevettare l’invenzione avviando l’iter presso l’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale. «La procedura dura circa due anni e finché è in corso il nuovo sistema di traduzione è protetto. Sottolineo l’importanza del contributo di Innosuisse, agenzia della Confederazione che finanzia a fondo perso le aziende impegnate nell’innovazione. Il progetto deve soddisfare precisi criteri e si ha tempo 18 mesi per realizzarlo. Il ritorno d’immagine per la Svizzera a livello internazionale e il possibile successo finanziario dell’azienda sono i benefici indiretti di cui gode il Paese in caso di successo».
Per Daniele Raffa questo progetto di comunicazione in LIS e italiano rappresenta una grande soddisfazione, sentimento che prova però anche per successi minori. Più che l’aspetto commerciale ad appagarlo è il fatto di aver messo a punto una soluzione innovativa e più ancora di vederla utilizzata da una persona con difficoltà. Anche un grazie ricevuto oltre dieci anni fa è un ricordo ancora vivo. Il fattore umano è quindi il motore delle sue ideazioni che con DEEP: Segna che ti sento! ha sicuramente raggiunto un livello superiore.