Viaggiare in sicurezza pensando alla salute

Che si tratti di una vacanza, di un viaggio di lavoro o di un’avventura in terre lontane, affrontare un viaggio senza un’adeguata preparazione sanitaria può mettere a rischio la propria salute. La medicina di viaggio è una disciplina fondamentale per ogni viaggiatore, il cui campo spazia dalle vaccinazioni alle precauzioni consigliate per evitare malattie infettive, fino alla presa a carico di eventuali problematiche di salute che si manifestano al rientro. Quando se ne parla, si fa di fatto riferimento alla preparazione e alla gestione della salute dal periodo che precede la partenza, a durante e dopo un viaggio o una vacanza.

Il dottor Pietro Antonini (Gruppo Ospedaliero Moncucco) è lo specialista in Medicina tropicale e medicina di viaggio al quale abbiamo chiesto come meglio affrontare in sicurezza una vacanza dal punto di vista della salute, come proteggersi dai rischi sanitari comuni e da quelli meno noti, e quali sono i comportamenti da adottare per prevenire i problemi che potrebbero sorgere durante la vacanza. «Prima di recarsi all’estero vale la pena consultare uno specialista, soprattutto se parliamo di determinate destinazioni più “sensibili” per le quali spesso sono in vigore regole di salute (vaccinazioni, profilassi o altro) che devono essere osservate». Così esordisce il dottor Antonini, sottolineando che, anche per mete più banali come le vacanze balneari fuori porta, è sempre utile ricevere consigli sulla prevenzione di malattie che si possono contrarre durante il viaggio: «Con il paziente parliamo di malattie abituali, soprattutto quelle trasmesse dall’acqua. Quindi, forniamo nozioni su cosa fare (o non fare) per non incappare nei tipici disturbi gastrointestinali come ad esempio la diarrea, così come orientiamo sulle malattie trasmesse da insetti e quelle da contatti sessuali, senza tralasciare i consigli sugli infortuni». Per determinate destinazioni, non bisogna dimenticare il tema dei vaccini: «Prima di un viaggio, è pure importante controllare per tempo le eventuali vaccinazioni obbligatorie per l’entrata in quella Nazione (almeno sei settimane prima della partenza) e discuterle con il medico, perché per ogni Paese ci sono specifiche regole in merito. E non bisogna trascurare di dare un’occhiata al proprio libretto delle “solite” vaccinazioni, come ad esempio tetano, difterite o morbillo».

Lo specialista ribadisce che vale sempre la pena consultarsi con il proprio medico prima di partire, e suggerisce pure di dare un’occhiata al sito https://www.healthytravel.ch/it sul quale si possono trovare indicazioni utili per una preparazione ottimale del viaggio, con raccomandazioni di vaccinazione, mappe, consigli in caso di malattia e molto altro. Comunque, oltre a questa prassi che dovrebbe essere comune per tutti, una speciale attenzione va data alle persone «particolarmente a rischio»: «Ad esempio, pensiamo alle donne incinte, alle persone che viaggiano per un lungo periodo, a quelle che si spostano in condizioni magari un po’ di fortuna perché si dedicano a viaggi d’avventura e, infine, ai bambini, alle persone anziane, a coloro che presentano comorbidità (soprattutto i pazienti immunodepressi o comunque con problemi di salute cronici cardiaci, polmonari e via dicendo)».

Abbiamo scoperto l’ampio ventaglio dei fattori che possono influenzare il benessere di un viaggiatore. Quindi, per quanto sia divertente, rigenerante o arricchente (che si tratti di piacere o lavoro), il viaggiare richiede una buona cura della propria salute a titolo preventivo così come durante la trasferta ed è dunque essenziale considerare quegli aspetti che comportano i rischi più comuni: «Le fluttuazioni climatiche, la qualità dell’acqua, le malattie prevalenti nelle destinazioni visitate e le condizioni igieniche in generale». Questo elenco non vuole scoraggiare alcuna aspirazione o partenza: «Si tratta piuttosto di incoraggiare un’adeguata preparazione e un’accurata prevenzione dei comportamenti sbagliati per poi godersi la vacanza o il viaggio». Allora, adottare misure di precauzione per garantire la sicurezza sanitaria non deve essere motivo di allarme eccessivo: «È importante riconoscere quei comportamenti apparentemente spensierati che però possono potenzialmente portare a problemi di salute significativi, e averne consapevolezza per porvi il giusto rimedio».

Riassumendo alcuni dei rischi sanitari più comuni del viaggiatore: «Possiamo citare l’intossicazione alimentare, le infezioni respiratorie (per le quali si consiglia di consultare un medico anche in loco oltre che al ritorno se non ci fossero miglioramenti), la disidratazione (è essenziale bere molto per rimanere idratati), la diarrea (per fortuna è spesso banale e si risolve nel giro di qualche giorno), le sindromi simil-influenzali dovute a diversi tipi di virus, il morbillo, il tifo o la malaria. Tra i diversi virus e le infezioni prevalenti nelle diverse regioni, non dimentichiamo di considerare il virus Zika in Africa o nel sud est asiatico: è sbagliato pensare che essi siano limitati solo a questi luoghi, perché si possono trovare in altri posti differenti, anche a causa della globalizzazione che oramai produce un grande movimento di persone da un luogo all’altro». Inoltre: «La malaria è quella che fa un po’ paura perché è potenzialmente letale, mentre per la febbre gialla il vaccino risulta protettivo (a questo proposito il regolamento internazionale lo rende obbligatorio per l’entrata nel Paesi più a rischio e ne consegue una protezione efficiente). Un altro esempio è quello inerente al tifo per il quale si deve vaccinare chi si reca nel sub-continente indiano (India, Bangladesh, Nepal)».

Altri consigli banali che però vanno citati riguardano il sonno, la pelle e l’alimentazione: «Dormire bene, senza sacrificare il sonno, non significa perdere il tempo del viaggio ma sfruttarlo al meglio; la protezione della pelle deve essere una priorità: applicare sempre una crema con una buona protezione solare non serve solo all’abbronzatura ma è utile a prevenire le scottature e i relativi danni alla pelle; oltre al “pasto giusto”, bisogna prestare attenzione anche al “posto giusto”: non significa rinunciare del tutto a gustare il cibo di strada, ma bisogna essere un po’ “schizzinosi” e attenti nella scelta del luogo in cui mangiare e della relativa igiene. Anche la pulizia delle proprie mani è essenziale insieme alla verifica, per quanto possibile, che il cibo sia appena preparato e che gli ingredienti siano lavati e conservati in modo igienico. Va da sé che bisogna evitare di mangiare qualcosa cucinato da tempo». Si è pronti per la partenza quando è pronto pure il kit medico personale: «Dovrebbe contenere alcuni farmaci che si usano abitualmente e che renderanno sicuri e tranquilli nel momento del bisogno. In aereo meglio tenerlo con sé, casomai la valigia dovesse andare smarrita o arrivare qualche giorno più tardi». Infine, due parole sul rientro a casa: «Quando ci fossero problemi legati alla pelle, diarrea che non passa in qualche giorno, febbre o malessere diffuso, il consiglio è quello di recarsi dal medico o dallo specialista».

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