Il treno rimane il mezzo più sicuro

Puntualmente a fine marzo l’Ufficio federale di statistica ha reso noto i risultati dei rilievi annuali sugli incidenti nel settore dei trasporti. Ciò ci offre lo spunto per dare uno sguardo generale su un tema che, purtroppo quasi ogni giorno, compare sulla stampa e nei media radiotelevisivi con commenti su eventi talvolta tragici e sempre comunque dolorosi. I dati raccolti permettono di andare un po’ oltre le impressioni e le emozioni per osservare alcune caratteristiche e linee di tendenza.

Consideriamo dapprima l’evoluzione del numero di incidenti con vittime (morti e feriti). La tendenza nel periodo 1992-2024 mostra una loro netta riduzione. Come si desume dal grafico sul piano nazionale entrambi sono diminuiti nell’ordine del 30%. Il risultato è notevole se pensiamo che nello stesso periodo la popolazione è cresciuta di una percentuale pressoché identica mentre il parco delle automobili ha registrato un balzo in avanti del 55%. In Ticino il quadro è ancora più favorevole. La contrazione ha raggiunto il 70% a fronte di un incremento demografico dell’ordine del 20% e del parco automobilistico del 40%.

Se osserviamo gli ultimi dieci anni emerge tuttavia un cambiamento di passo. Lo è evidente sul piano nazionale, dove il grande miglioramento si contrae per poi arrestarsi. Dopo il 2013 gli incidenti si sono stabilizzati attorno ai 17-18’000 e le vittime (morti e feriti) attorno alle 21-22’000. In Ticino il miglioramento, pur rallentando, è stato invece continuo. Gli incidenti oscillano tra i 600 e 700 e le vittime variano tra le 700 e 800 ogni anno. A monte di questa positiva evoluzione vi sono fondamentalmente una serie di provvedimenti di natura legislativa che hanno toccato in particolare le norme di condotta (in particolare esami di guida, limiti di velocità, riduzione del tasso alcolico) così come gli sviluppi nella tecnologia applicata ai mezzi, che ne hanno incrementato la sicurezza.

Un altro aspetto interessante concerne le vittime degli incidenti secondo il mezzo di trasporto coinvolto negli eventi. Nel 2024 in Svizzera il 37% delle vittime sono stati automobilisti (40% in Ticino). Seguono chi si sposta in bicicletta con il 23% (9% Ticino), i motociclisti con il 19% (33% in Ticino) e i pedoni con il 9% (11% in Ticino). Nel rimanente 12% (7% in Ticino) troviamo ciclomotori e altri veicoli. Per quanto riguarda gli incidenti che coinvolgono le biciclette e i motociclisti nella graduatoria risalta dunque una netta differenza tra i dati a livello nazionale e quelli che si riferiscono al Ticino. La ragione è molto verosimilmente legata al maggiore uso della bicicletta oltralpe. Una tendenza che desta preoccupazione è l’incremento delle vittime che si spostano in bicicletta, in particolare quelle elettriche, più veloci e quindi più impegnative da governare e l’utente meno protetto. Se consideriamo ad esempio le biciclette elettriche, rilevate a partire dal 2011, il numero delle persone coinvolte in incidenti in tutta la Svizzera, è quasi decuplicato.

Un altro aspetto tocca il luogo degli incidenti. I due terzi avvengono nelle località mentre il 26% si registra fuori dalle località; solo l’8% si verifica sull’autostrada. I dati non sorprendono e indicano dove indirizzare gli sforzi per una migliore prevenzione.

Il rilievo statistico considera pure le cause degli incidenti della circolazione stradale (con o senza vittime). La causa principale, quasi un quarto, è imputabile alla disattenzione o alla distrazione. La seconda causa è data dall’inosservanza delle regole di precedenza (17.7%). Seguono poi la cattiva condotta (13.8%), l’eccesso di velocità (10.8%), lo stato del conducente (11.7%), il comportamento di ciclisti o ciclomotori (3.8%) e i sorpassi (3.4%). Meno del 10% degli eventi si distribuiscono su una serie di cause minori: dallo stato e manutenzione del veicolo a quello dell’infrastruttura, passando dalla segnaletica e dalle influenze esterne o di terzi.

L’Ufficio federale di statistica ha pure aggiornato la valutazione del livello di rischio in funzione del mezzo di trasporto utilizzato. Ha considerato un’analisi decennale: dal 2014 al 2023. Chi sale in treno viaggia più sicuro. Il rischio di decesso in base alla distanza percorsa è per l’automobile 166 volte maggiore, per chi utilizza la bicicletta (senza considerare l’e-bike) lo è 2’088 volte e per il motociclista 4’806.

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