Mondoverde: i variopinti disegni multicolori a volte ricordano le famose macchie di Rorschach
Sono in molti ad avere una passione per le piante di Coleus (Coleus scutellarioides), alcune persone le collezionano, come la signora Sandra che lo fa da oltre una decina di anni. È sempre alla ricerca di varietà e specie dai colori nuovi, proprio in rispetto della principale caratteristica dei Coleus: le tinte e le sfumature delle loro foglie sono strepitose.
Bianco, crema, giallo, rosa, rosso, fuxia, verde e marrone, con texture bicolori, chiazzate, puntinate o marginate; vantano una tale varietà che in alcuni casi i variopinti disegni sulle foglie ricordano le famose macchie di Rorschach. Queste variegature sono dovute alla presenza di pigmenti biosintetici, gli antociani, che si trovano in maniera naturale nella clorofilla.
La ricchezza degli antociani sommata alla luce solare, intensifica i colori e regala sfumature di ogni sorta a queste piante, molto usate anche nelle aiuole cittadine per la loro scarsa manutenzione e il prezzo contenuto.
Originarie di Asia e Australia, appartengono alla famiglia delle Labiate e si presentano come delle piante sempreverdi, con un fine fusto legnoso, alte fino a un metro.
Molti le trattano come piante annuali, ma basta ricoverarle in casa, come fa la signora Sandra, da fine settembre ad aprile (mal sopportano le temperature inferiori ai 12 °C), per garantire loro una sopravvivenza di molti anni.
Al momento dell’acquisto – di solito si trovano più facilmente esemplari in vendita tra aprile e maggio – sono alte una quindicina di centimetri, ma trapiantate in ampi vasi o a terra, si sviluppano molto in fretta, producendo un ampio cespo di foglie sui rametti a struttura quadrangolare.
La bellezza delle loro foglie è tale persino da mettere in ombra i fiori, bianchi o blu, già di loro poco appariscenti essendo piccoli e riuniti in corte spighe. Tant’è che spesso le spighe di fiori vengono recise per stimolare la crescita di altre foglie.
Queste ultime, oltre ai già citati colori, hanno margini seghettati, dalla forma ovale o leggermente cuoriforme, ma non solo. Basta una carezza per accorgersi che sono anche soffici grazie alla fine peluria che li ricopre.
Amanti del pieno sole, si bagnano abbondantemente in primavera ed estate con una concimazione preferibilmente liquida ogni quindicina di giorni.
Se anche voi, come la signora Sandra, vi innamorerete di queste spumeggianti piantine, vi farà piacere sapere che potrete moltiplicarle con estrema facilità. A tal proposito vi consiglio la talea in acqua. Si tratta di un metodo pensato per ovviare il problema delle marcescenze che spesso si verifica usando la terra; inoltre, così facendo, la radicazione è più breve.
Il periodo ideale per eseguire questa tecnica va da maggio a ottobre; basterà tagliare un rametto lungo circa quindici centimetri, lasciando solo due o tre foglie terminali, quelle sulla punta. A questo punto si dovrà mettere la talea in un bicchiere a mezz’ombra.
Il contenitore andrà riempito per circa la metà con acqua, da rabboccare in caso di evaporazione. Dopo circa due o tre settimane compariranno le prime radichette, e dopo un mese la si potrà trapiantare in piena terra o coltivarla in vasi per l’idrocoltura.