Silvia Vecchini-Sualzo, Gaetano e Zolletta.Una giornata al mare, Collana «Balloon», Edizioni Gallucci (Da 5 anni)
Gaetano e Zolletta sono una di quelle adorabili coppie «di fatto» basate sulla dicotomia grande/piccolo di cui è ricca la letteratura per l’infanzia. Dicotomia che può essere intesa come papà/figlio, adulto/cucciolo, ma anche semplicemente come il più esperto/il più ingenuo, il protettivo/il protetto, il saggio/il monello. Gaetano e Zolletta sono due asini, uno grande e uno piccolo, forse qui davvero padre e figlio. Le loro avventure sono raccontate a fumetti da Silvia Vecchini per i testi e da Sualzo per le immagini, in una serie che ha al suo attivo già altri volumi, tutti di grande formato, e che anche con quest’ultimo arrivato si conferma come uno dei più bei graphic novel per primi lettori, sia per la costruzione delle storie, semplici ma sempre in grado di tenere alto l’interesse e di risuonare con le esperienze e le emozioni dei bambini; sia per l’accessibilità che per la chiarezza testuale e grafica. Qui l’ambientazione è marittima ed estiva: Zolletta va al centro estivo, mentre Gaetano lavora al chiosco dei gelati. La bella notizia è che per l’indomani Gaetano avrà un giorno di ferie, al chiosco lo sostituirà Aldo l’elefante. E allora la giornata che i due vivranno sarà una mirabolante «giornata al mare», in cui Zolletta (con i suoi amici) le inventerà tutte per non lasciare Gaetano tranquillo neanche un minuto. Ma Gaetano in fondo è ben felice di condividere ogni momento, ogni sorpresa, ogni meraviglia, con Zolletta e con gli altri cuccioli. E altrettanto felici di farlo, scorrendo le pagine di questo bel libro, saranno i piccoli lettori e le piccole lettrici.
Ross Montgomery, Rebel, Piemme Il Battello a Vapore (Da 9 anni)
Rebel è un cane, ed è lui che racconta la storia. Si inserisce brillantemente nel filone di romanzi la cui prospettiva è quella di un animale non umano, questo romanzo dell’autore britannico Ross Montgomery: qui la prospettiva è appunto quella tenera, leale, ingenua ma anche forte e coraggiosa di un cane, Rebel di nome e poi anche di fatto, il quale non esita a sfidare pericoli di ogni sorta pur di trarre in salvo il suo padroncino Tom, di cui non riesce a comprendere lo slancio idealistico nel partire a combattere l’ingiustizia, quando stava così bene con lui, nella tranquilla routine domestica del rassicurante perimetro della casa e della fattoria. Ma Tom ha sentito l’urgenza di andarsene a combattere, unendosi al movimento dei Rossi, i ribelli che lottano per sconfiggere il tirannico re, e ha lasciato a casa lui, il suo più caro e fedele amico, il suo «bravo cane» Rebel. Rebel per un po’ continua a fare il bravo cane ubbidiente e sta lì ad aspettare, ma Tom non torna, e allora Rebel onorerà il suo nome disobbedendo all’ordine e lo andrà a cercare: «Smetterò di obbedirgli e non me ne starò più qui seduto da bravo. Andrò a riprendermelo». Sarà un viaggio di ricerca lungo e avventuroso, pieno di incontri e di pericoli, Rebel dovrà attingere a tutto il suo coraggio, e questa avventura, esteriore ma anche interiore, farà di lui un piccolo eroe. La storia è appassionante e a tratti commovente, in particolare per quello che è il personaggio forse più riuscito del libro, il cane Jaxon, un rude randagio «senza padrone» che diventerà il compagno di viaggio di Rebel. Più esperto, apparentemente più cinico, indurito dalla vita randagia, ma pronto ad ammorbidire il suo cuore – senza darlo troppo a vedere – per quello che diventerà il suo grande amico, Jaxon è uno di quei personaggi che non si dimenticano, che ti restano dentro anche dopo aver chiuso il libro. Oltre alla dimensione avventurosa, etica, e per certi aspetti epica di questa storia, c’è anche una dimensione che potremmo definire più spirituale, e che riguarda l’invisibile confine con l’Altrove, dove campeggia la delicata figura del «Compagno», trascendente e angelico custode di chi è ancora di qua o già di là. Del resto, questo è un tema caro all’autore, come si era visto già nel breve racconto La promessa della nonna, uscito anni fa da Gribaudo. Ma qui, in Rebel, Ross Montgomery – di cui speriamo vengano tradotti altri romanzi – si cimenta con una narrazione più lunga e articolata, che conduce con maestria fino al (posso dirlo? consolante) finale.