Dan Thompson, Tig e Lily. Una festa bestiale; Il Castoro (Da 6 anni)
Delizioso questo fumetto che propone una coppia riuscitissima di protagonisti: la tigre Lily e il gattino (convinto di essere una tigre pure lui) Tig. Lily e Tig sono amici e non potrebbero essere più diversi, perché la loro è una di quelle coppie che funzionano molto bene nelle narrazioni umoristiche, in cui uno è l’entusiasta, sempre carico, socievole e propositivo, mentre l’altro apprezza la tranquillità e non disdegna la solitudine. Un po’come quell’altra adorabile coppia, sempre edita da Il Castoro, di Orso e Anatra, di Jory John e Benji Davies, anche Tig e Lily animano le loro avventure con i rispettivi temperamenti diversi e con un dialogo molto ben bilanciato, ritmato, pieno di humour. In questa storia Lily la tigre se ne starebbe tranquillamente a far «niente» (adoro la noia, pensavo che fare un pisolino fosse molto divertente), ma Tig vuole assolutamente fare una festa. Quindi cappellini, giochi, dolci, tanti auguri a teee… Lily non sai cos’è una festa? Le feste sono divertenti! Forse non sei divertente? – Io sono super divertente!… ma forse le feste non fanno per me. Alla fine Lily, ingenua, e soprattutto desiderosa di risolvere la sua ansia sociale, si fa convincere. Tig penserà all’allestimento e lei dovrà pensare agli inviti. Peccato che Lily sia una tigre (lei sì una tigre vera) e peccato quindi che gli altri animali dello zoo abbiano paura di lei. E nonostante lei pensi: dopotutto sono adorabile. Chi potrebbe avere paura di me? tutti hanno paura. Pertanto gli invitati, come dice lei, non si lasciano invitare. Sarà Zig a risolvere perentorio il problema, e la festa ci sarà, e sarà una festa bellissima. Un fumetto che anche senza scomodare grandi temi, pur presenti, come l’accettazione, la diversità, il pregiudizio, è gradevolissimo per l’umorismo, la tenerezza, e per l’impeccabile chiarezza grafica delle vignette, dei balloon, dei colori, della definizione dei personaggi, una chiarezza vivace che rende questo libro perfetto per le prime letture.
Joyce Dunbar – James Mayhew, serie «Topo e Talpa», Nomos Edizioni (Da 5 anni)
Anche qui una coppia di amici dialoganti, Mouse and Mole (Topo e Talpa), nell’incantevole serie che l’apprezzata autrice inglese Joyce Dunbar, ben accompagnata dalle illustrazioni di James Mayhew, iniziò a creare negli anni Novanta, e che è ora disponibile per la prima volta in italiano, nella traduzione di Mara Pace, grazie all’editore Nomos. Dobbiamo a Nomos, quindi, che da un paio d’anni ha iniziato a pubblicarne via via i vari titoli, la possibilità di apprezzare tutta la bellezza di queste storie giocose e gentili, strutturate in capitoli in sé conclusi, nei quali i due amici trascorrono giornate indaffarate o tranquille, apprezzando ogni piccola cosa (soprattutto il buon cibo, come le castagne e le focaccine al calduccio del focolare o i tramezzini con formaggio e cetriolo nei picnic en plein air), senza scomporsi troppo di fronte alle avversità, e addentrandosi con coraggiosa pacatezza in questioni filosofiche profonde. Come ad esempio (in Topo e Talpa unici al mondo), le riflessioni scaturite mentre lanciano qualche sassolino nel laghetto: «Se ci sono così tanti sassolini, come fa un sassolino a essere importante? E se ci sono così tanti topi, come fa un topo a contare qualcosa?», che danno vita a un dialogo toccante e tenero sul valore e sul senso. Altre volte ciò che brilla in queste storie è la straordinaria capacità di aderire al pensiero bambino: nello stesso volume, Topo trova un rametto, lo chiama Alfredo e se lo vuole portare a casa perché è suo amico; ma Talpa ha trovato una pozzanghera, anche la pozzanghera è sua amica, e anche lei avrà un nome, ma come fare a portarla a casa?
La dedica del volume che inaugura la serie è ai «cari, vecchi Rana e Rospo» e l’allusione è ovviamente ai personaggi di Arnold Lobel, protagonisti di storie iconiche nella storia della letteratura per l’infanzia, attualmente pubblicate in italiano da Babalibri. Ma non dimentichiamo che Topo e Talpa sono anche i protagonisti di un grande classico per l’infanzia, Il vento tra i salici di Kenneth Grahame, che con questi testi condivide una mite, luminosa, autentica gioia di vivere.