La prima Cittàverde Svizzera in Ticino è un piccolo Comune del Luganese: Sorengo. Ciò dimostra come sia possibile avere una visione e una strategia a favore di una maggiore attenzione all’ambiente e di conseguenza alla qualità di vita anche partendo da una realtà circoscritta. Questo label nazionale è soprattutto un punto di partenza per continuare a promuovere misure, stimolare comportamenti e fornire esempi virtuosi in modo che tutti possano contribuire a rendere il luogo in cui abitano più sostenibile. Già diffuso nel resto del Paese da alcuni anni, il marchio Cittàverde Svizzera grazie all’esperienza di Sorengo, che ha ottenuto il riconoscimento lo scorso giugno, potrà conoscere un impulso anche a Sud delle Alpi. Le sollecitazioni nei confronti delle autorità non mancano come testimonia l’interpellanza presentata il 7 luglio scorso al Municipio della Città di Bellinzona dal gruppo Verdi, Forum Alternativo e indipendenti.
Torniamo però subito a Sorengo che con lungimiranza ha compiuto negli ultimi anni i passi necessari per presentare nel 2024 la propria candidatura a Cittàverde Svizzera, label dell’Unione svizzera dei servizi dei parchi e giardini (USSP), centro di competenza per lo spazio verde pubblico dei Comuni di cui fanno parte circa 170 enti. A livello ticinese risultano quali membri Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio, Muralto e appunto Sorengo. L’obiettivo del marchio è di «premiare le Città e i Comuni che adottano una politica del verde orientata verso il futuro e innovativa», come ha riferito il presidente della Commissione Cittàverde Svizzera e membro del comitato USSP Markus Weibel durante il suo intervento alla cerimonia di consegna della medaglia di bronzo al Comune di Sorengo. Come si intuisce da quest’ultimo aspetto, il Comune luganese può ulteriormente ampliare i progetti in questa direzione e ambire alle medaglie più prestigiose.
Con poco più di 2000 abitanti Sorengo ha compiuto uno sforzo significativo per ottenere questa certificazione, poiché le esigenze da soddisfare sono elevate. Come detto, il Comune è però forte di una visione lanciata diversi anni fa con il progetto «Sorengo Green». Per la sindaca Antonella Meuli la soddisfazione riguardo al riconoscimento nazionale è legata proprio all’impegno costante maturato con il tempo. Spiega ad Azione: «Siamo partiti con il desiderio di costruire passo dopo passo un’attenzione crescente al territorio. L’approccio è stato favorito dalla visione dell’architetto Gastone Boisco, responsabile dell’Ufficio tecnico, dalla sensibilità dei colleghi di Municipio, dal lavoro della squadra esterna e dalla partecipazione della popolazione. Si tratta quindi di un impegno corale a lungo termine rivolto alle nuove generazioni come ho ribadito durante la cerimonia di consegna». Tutela ambientale e promozione della biodiversità passano da strumenti strategici che Sorengo ha saputo adottare nel contesto di un insieme strutturato: ancora Antonella Meuli: «Per valutare la situazione di partenza e pianificare le misure finalizzate agli obiettivi è stato necessario elaborare diversi documenti, dal PAC (Piano d’Azione Comunale) al Piano di promozione della biodiversità, dal Bilancio di sostenibilità ambientale allo Studio sulle isole di calore al Piano del verde e a quello dei percorsi pedonali». Questa pianificazione ha permesso di realizzare progetti concreti. Quali sono i principali per la sindaca? «È sicuramente significativa la prima azione rappresentata dal meleto realizzato su un terreno comunale dove sono stati piantati trenta alberi di mele. L’idea è stata suggerita da una mozione, per cui sin da subito si è partiti con proposte condivise coinvolgendo le scuole e la popolazione. Così è stato pure per il progetto sulle piante rare legate al laghetto di Muzzano e l’anno scorso nell’ambito dell’iniziativa “Biodiversità: c’è vita in città!” Nel 2024 è stato inoltre votato un credito per la realizzazione di un sottopasso per gli anfibi in via al Laghetto. Cito inoltre la transumanza delle pecore e la ristrutturazione del parco sportivo utilizzando materiali riciclati». Sorengo dimostra che a favore dell’ambiente e del verde pubblico si può agire con piccoli progetti che passano, come rileva ancora la nostra interlocutrice «da un cambiamento di mentalità da applicare anche nella manutenzione degli spazi verdi privati. La comunità di Sorengo è viva e sensibile. Il Comune la coinvolge offrendole consigli e soluzioni (come la linea guida del verde comunale), ma evitando le imposizioni».
Sorengo auspica infine di rappresentare un esempio per altri Comuni, in particolare le Città il cui impatto territoriale e dal punto di vista umano è di gran lunga maggiore. A Bellinzona le autorità comunali sono state di recente sollecitate proprio sul marchio Cittàverde Svizzera da un’interpellanza firmata da Kevin Simao Ograbek, Sara Nisi e Lorenza Röhrenbach per il Gruppo Verdi, Forum Alternativo e indipendenti. Nel testo si rileva che «la gestione oculata del verde urbano è fondamentale per garantire sicurezza, salute e qualità di vita sufficienti». «A Bellinzona il tema del verde in città – afferma Kevin Simao Ograbek – è ricorrente e riscalda sempre gli animi (vedi quest’estate il nuovo arredo di Piazza del Sole). Il label Cittàverde Svizzera è già piuttosto diffuso nel resto del Paese dove si vedono opere concrete sia in grandi centri quali Zurigo e Winterthur, dove i cambiamenti concernono interi quartieri, come pure in cittadine quali Porrentruy. Rinaturare i corsi d’acqua, rendere il suolo più permeabile e favorire la biodiversità sono esempi di interventi possibili, alcuni dei quali hanno pure un risvolto sociale. Gli strumenti teorici e tecnici per agire a favore del verde urbano in Svizzera quindi non mancano».
Il label Cittàverde Svizzera rappresenta quindi un’ottima opportunità per stimolare e accompagnare i Comuni verso questo tipo di interventi favorendo una visione d’insieme di come sia possibile rendere il territorio più in sintonia con la natura e l’evoluzione climatica. A beneficiarne, fornendo il proprio contributo, sono innanzitutto gli abitanti.