Una lotta sinonimo di abbandono

by Claudia

«Olga muore sognando» è un ritratto familiare e politico, nel quale le scelte di due fratelli si intrecciano con le ambizioni di una madre militante

Olga muore sognando della scrittrice statunitense di origini messicane Xochitl Gonzalez, pubblicato da Fazi Editore con la traduzione in italiano di Giuseppina Oneto, è un romanzo familiare, ma lo è in un modo decisamente eccentrico. I protagonisti di questa storia sono Olga e suo fratello Prieto: lei organizza matrimoni per persone molto ricche e lui è un membro del Congresso degli Stati Uniti d’America. Il romanzo attraversa in modo non lineare diverse fasi della loro vita, da quando sono ragazzini e abitano con la nonna a Brooklyn al presente della storia in cui sono due persone adulte, di circa quarant’anni.

Quando Olga aveva dodici anni e Prieto quindici la loro madre Blanca li ha abbandonati per dedicarsi interamente alla lotta politica per liberare Portorico dal controllo statunitense, i due ricevono regolarmente lettere da lei ma non l’hanno mai più vista. Lei sa tutto delle loro vite grazie a una rete di compagni di lotta che tengono d’occhio le mosse dei suoi figli e soprattutto con l’aiuto dell’amica e compagna di militanza Karen, mentre loro non sanno neanche dove abiti la madre. Il padre è morto di AIDS quando Prieto non aveva ancora vent’anni, era un tossicodipendente e ha contratto la malattia a causa dell’uso di una siringa infetta.

Sembra la trama di una storia estremamente drammatica, e lo è, ma il tono in cui Xochitl Gonzalez la racconta è talmente vitale che l’impressione di chi legge non è quella di trovarsi di fronte al racconto di una tragedia familiare, bensì a un intreccio di vite decisamente appassionante. L’ingrediente che l’autrice utilizza per scrivere un romanzo che nonostante le tematiche non è affatto angosciante è quello dell’ironia e dell’equilibrio tra momenti di dolore e altri di sollievo, esattamente come avviene nella vita reale.

L’obbiettivo di Blanca è condurre i suoi figli sulla strada della ribellione, per questo è estremamente delusa della scelta di Olga di tralasciare i suoi talenti: la sua intelligenza e la sua forza, per dedicarsi al lavoro della wedding planner, con l’aggravante che i matrimoni che organizza sono quelli degli statunitensi WASP, cioè di coloro che Blanca considera il nemico. Anche Prieto la delude molto: in un primo momento aveva sperato che lui avesse la stoffa per dedicarsi alla causa portoricana, ma quando il figlio, proseguendo nella sua carriera politica, dà prova di essere pronto a forti compromessi con il potere, Blanca decide che lui è un «lombriz»: nient’altro che un verme.

Il racconto delle vite di Olga e di Prieto dimostra come la loro madre non sappia nulla della difficoltà della figlia di riuscire a vivere dignitosamente negli Stati Uniti, né del fatto che Prieto viene ricattato da un gruppo di imprenditori che vuole fare speculazione edilizia nel suo quartiere, Brooklyn, e lo minaccia di rivelare la sua omosessualità. Il romanzo racconta in effetti la parabola che i due devono compiere per liberarsi del fantasma della loro madre e della paura più profonda che hanno: «Buon Dio, ti prego, fa sì che io possa provare di nuovo cosa significa essere amati».

Il romanzo di Xochitl Gonzalez è anche una storia politica, non solo per il racconto della vicenda di Portorico e degli scandali dopo l’uragano Maria (2017), ma perché ci mette di fronte ai cambiamenti avvenuti nel modo stesso di intendere l’impegno civile e politico, dagli anni Settanta a oggi. Blanca è una donna che non ha voluto fare passi indietro rispetto a quegli ideali che la portavano alle manifestazioni in piazza e per questo finisce per abbandonare la sua famiglia e diventare latitante. La storia di Prieto ci racconta invece di come la politica si sia legata a filo sempre più stretto con gli interessi economici e di quanto lo spazio per gli ideali sia diventato inesorabilmente più esiguo. Inoltre, il romanzo di Gonzalez ci offre uno spaccato di una parte della popolazione statunitense che di rado è protagonista dei romanzi che vengono tradotti in italiano, i cosiddetti latinos, coloro che nelle elezioni del 5 novembre scorso hanno votato in maggioranza Donald Trump.

Infine, questo libro ha il merito indiscusso di affrontare un tema fondamentale nella letteratura, il rapporto con la madre, e di farlo in modo del tutto originale. Blanca se ne è andata, è una guerrigliera e non ama i suoi figli a prescindere, perché loro la deludono rispetto a ciò che per lei è più importante, cioè la lotta per la liberazione di Portorico, ma Olga e Prieto crescono con l’amore del loro padre, fino a un certo punto, e poi della nonna, degli zii. Per Gonzalez infatti «è un mito della maternità che il tempo trascorso nell’utero instilli nella madre una comprensione a vita dei figli».