Corpi ingombranti e tavole imbandite

by Claudia
8 Settembre 2025

In queste settimane due notizie si sono intrecciate in modo curioso. Una proviene dal mondo dell’aviazione, che si ritaglia sempre uno spazio sulle pagine dei giornali. La cabina degli aerei, pur così angusta (o forse proprio per questo), provoca regolarmente infiniti conflitti e controversie. Per esempio la compagnia statunitense Southwest ha cambiato le regole per i viaggiatori in sovrappeso. A partire da gennaio 2026, se il passeggero non riuscirà a restare nei limiti del suo sedile, abbassando i braccioli con un certo agio, dovrà prenotare e pagare anche quello a fianco. Questo posto aggiuntivo, in passato gratuito, sarà poi rimborsato solo se al momento del decollo ci saranno ancora poltrone libere nella stessa classe, altrimenti l’addebito verrà confermato. La notizia ha destato delusione e malumore tra i clienti.

Southwest sino ad ora era stata la linea aerea più comprensiva verso le persone di taglia larga; molti viaggiavano solo sui suoi voli, anche per timore di commenti sgraditi e altre molestie. Va detto che anche dopo l’adozione di queste nuove regole Southwest resta comunque più tollerante di altre linee aeree, che semplicemente non prevedono mai rimborsi per i posti extra. Non parliamo di piccoli numeri: il 10% degli adulti statunitensi ha problemi di obesità grave, dunque oltre 20 milioni di persone sono potenzialmente interessate da queste nuove regole. Se il budget è già limitato e il volo aereo costa il doppio, potrebbero dover rinunciare al viaggio. Un’ingiustizia agli occhi di molti, perché se in passato il sovrappeso era considerato un problema individuale, legato a mancanza di autocontrollo o cattive abitudini, oggi è ritenuto più spesso una malattia cronica con diverse cause: genetica, metabolismo, ambiente, psicologia, società.

Un qualche rimedio, seppure molto indiretto, potrebbe venire però dalla seconda notizia: la crisi del buffet. Per molti anni è stato uno dei simboli del mondo magico del turismo perché, con la sua disponibilità senza limiti di cibo, rievoca antichi miti come l’età dell’oro. Ora però il buffet è anche criticato. Sebbene la maggior parte dei clienti l’apprezzi ‒ specie a colazione nei grandi alberghi, sulle navi da crociera o nei villaggi vacanza ‒ la clientela più elegante comincia a considerarlo volgare: il vero lusso non sarebbe la quantità, quanto piuttosto qualità, attenzione e cura. Ma soprattutto il buffet è sotto processo per i consumi in eccesso e il conseguente impatto ambientale.

Secondo il Food Waste Index Report 2024 dell’UNEP, l’anno scorso nel mondo è stato sprecato oltre un miliardo di tonnellate di cibo e poco meno di un terzo proveniva dalla ristorazione. I buffet sono tra i peggiori responsabili, perché generano più del doppio degli sprechi rispetto ai pasti cucinati su ordinazione. Inoltre questa formula spinge a mangiare troppo. La maggior scelta e servirsi da soli incoraggia i clienti ad aumentare le dosi; anche il desiderio di ripagare il prezzo fisso va nella stessa direzione.

Per qualche tempo si sono tentate soluzioni parziali: posizionare insalate e piatti leggeri all’inizio del percorso, proporre porzioni ridotte (dopo tutto si può sempre fare il bis), usare piatti più piccoli, esporre inviti a contenersi («Prendi solo ciò che puoi mangiare»). Curiosamente anche rituali mattutini di consapevolezza come yoga o meditazione riducono i consumi a colazione.

Ma ora diversi alberghi sono convinti di aver trovato la giusta soluzione. Al momento dell’arrivo ai viaggiatori viene chiesta l’ora della colazione e ricevono un menu molto ampio dal quale scegliere: succhi di frutta, yogurt, pancake, pane tostato, torte, biscotti, cereali, uova strapazzate… Senza la fame d’inizio giornata e le sollecitazioni visive dei cibi esposti in bella mostra, le scelte sono molto più ragionevoli e salutari. La mattina seguente, sulla base delle ordinazioni, i cuochi fanno la spesa al mercato locale e cucinano colazioni fresche.

Avendola provata di persona, posso confermare che la nuova proposta funziona: il trattamento su misura riduce radicalmente gli sprechi, gratifica il cliente e contribuisce a una migliore forma fisica. Così la prossima volta non avremo problemi con il sedile del nostro aereo.