Parole d’accesso e disciplina

by Claudia

In questo nostro spazio dedicato alla riflessione sulle nuove tecnologie digitali avrei voluto continuare a parlare di Intelligenza Artificiale ma sono stato richiamato alla realtà analogica da un’esperienza personale. Nell’ambito di uno dei molti incontri legati allo «Sportello Digitale» promosso dall’ATTE, Associazione ticinese terza età, (www.atte.ch/sportello-digitale) mi sono reso conto come per molti utenti la realtà dell’interazione con gli strumenti informatici si fermi molto prima dell’IA. E anche in maniera piuttosto drammatica, limitando cioè in modo determinante l’uso degli apparecchi stessi. Lo scoglio da superare sembrerà banale, ma non lo è, ed è quello dell’uso delle password. Vista la frequenza con cui gli utenti che ho incontrato si trovano incagliati, ho pensato sia utile cercare di stilare un promemoria minimo, utile un po’ a tutti noi.

Dunque: punto primo, occorre disciplina. Consiglio a tutti di prendere seriamente il problema e di istituire un raccoglitore apposito e ufficiale per la conservazione delle proprie password. Basta bigliettini volanti, annotazioni casuali sul primo foglietto trovato in giro: decidiamo una volta per tutte di usare uno strumento unico (librettino, foglio Excel che sia) e solo quello per tutte le pass. E, soprattutto, ricordiamoci dov’è, perché per prudenza andrà messo in un posto accessibile ma sicuro, lontano dagli sguardi altrui. Questo passaggio è fondamentale, per quanto lapalissiano. (E vi assicuro che molti lo trascurano).

Come secondo punto, occorre poi rendersi conto di un fatto necessario. L’uso di ogni apparecchio elettronico è per principio protetto da un procedimento di sicurezza. Che si usi il riconoscimento facciale o l’impronta digitale, questo non toglie che tali procedure si basino su una forma di autenticazione che richiede, prima o poi un Pin (Personal Identification Number) o un altro identificativo specifico. In un modo o nell’altro, è meglio annotare la procedura di sblocco di ogni dispositivo, smartphone, Pc o tablet. Prima o poi la si dimenticherà, è sicuro (e attenzione: questo PIN è diverso da quello richiesto per lo sblocco dalla SIM, il microchip che permette la connessione telefonica). Chi usa un prodotto Apple, inoltre, dovrà fare i conti con l’uso del proprio Apple Id, un identificativo personale, formato dal proprio indirizzo di posta elettronica e da una ulteriore password. Si tratta di un elemento ineludibile, obbligatorio, l’unico che permette di installare app e utilizzare vari servizi fondamentali o accedere a modifiche della configurazione. Chi usa un dispositivo Android dovrà fare riferimento invece al proprio account presso Google, anch’esso composto da un’email e una password. Tenete annotati i vostri Apple Id, Google Id e i vostri PIN. Sono essenziali.

Terzo punto. Una volta avuto accesso al dispositivo, esistono altri due livelli operativi che richiedono una password. Prima di tutto quello della connessione alla rete Internet. Annotate il nome della vostra rete di casa e la relativa password. Vi servirà magari per i vostri ospiti, ma vi servirà anche ogni volta che sostituirete qualche periferica e persino per il televisore. Oltre a questo sarà importante annotare nome utente e password del vostro indirizzo di posta elettronica. Senza quei dati sarà impossibile a qualsiasi tecnico, o anche solo amico di buona volontà, verificare i malfunzionamenti del vostro apparecchio. Perché prima o poi ci sarà un problema, ad esempio un blocco della posta elettronica causato da qualche aggiornamento automatico di sistema, e allora sarà necessario riconfigurarla.

In chiusura, e rimandando a un’altra puntata il prosieguo di questo vademecum, occorre tener conto del fatto che per motivi di sicurezza gran parte dei servizi digitali si sta orientando su procedure «a due fattori», in cui è necessario cioè confermare ogni richiesta con una risposta su un diverso canale digitale: sul cellulare per un servizio erogato via web, nella posta elettronica per un servizio richiesto con uno smartphone. Quindi è fondamentale che le informazioni di accesso, password o PIN, siano sempre disponibili e i canali funzionanti. Coraggio. Fare ordine è necessario, anche perché in caso di richiesta d’aiuto i vostri «salvatori» devono poter contare sulle informazioni necessarie.