Mia figlia usa più creme di me

by Claudia

Le ragazze prestano molta attenzione alla skincare, cioè alla cura quotidiana della pelle, e tra creme e maschere trascorrono sempre più tempo davanti allo specchio. Ne parliamo con un dermatologo e uno psicopedagogista

Sorride guardando dritto in camera, con un cerchietto che le tiene indietro i capelli. Prende in mano una delle tante boccette e confezioni pronte all’uso, ordinate intorno al lavandino come soldatini. La avvicina alla telecamera del cellulare per riprenderla meglio, mentre picchietta le unghie sulla confezione. Poi applica un velo di prodotto sul viso, raccontando enfaticamente perché le piace, anche se a volte si tratta solo del profumo, della texture, o del colore della boccetta. Ripete la stessa operazione per tutti i passaggi della sua skincare routine.

Non ci sarebbe niente di così strano in questo video, etichettato su TikTok come «get ready with me» e «skincare routine», visto che i social, e in generale Internet, sono pieni di contenuti simili. Se non fosse che la protagonista ha circa 10 anni.

I commenti degli utenti si dividono in due categorie: da una parte, adulti che si chiedono se i prodotti utilizzati siano adatti alla pelle di quella che è ancora una bambina; dall’altra, giovanissimi e giovanissime che invece vorrebbero più dettagli su questo o quel cosmetico.

Non si tratta di un caso isolato: sono sempre di più le e i ragazzine/i preadolescenti (nella maggior parte dei casi ragazzine) ossessionati dalla cura della pelle. Sui social mostrano i loro cassetti pieni di creme antirughe, maschere per il viso, trucchi, tutti prodotti acquistati con la paghetta o chiedendo ai genitori. Si riprendono mentre eseguono la propria skincare routine, imitando le influencer o altre personalità con molto seguito in rete, come nel video descritto qui sopra.

Quelle che si comportano nello stesso modo, senza però condividere i loro video sui social, sono ancora di più. Anche chi è meno giovane, in effetti, ha notato l’aumento di bambine e ragazzine nei negozi beauty. Il fenomeno, ribattezzato «cosmeticoressia», negli Stati Uniti coinvolge milioni di giovanissime/i, e ormai è arrivato in Europa e in Svizzera.

Già un paio di anni fa, un video su TikTok della figlia maggiore di Kim Kardashian era diventato virale: la ragazzina di appena 9 anni mostrava la sua routine di cura della pelle a milioni di followers. Tra i moltissimi commenti ricevuti, alcuni erano ammirati, altri critici. C’era poi chi «difendeva» la giovane, sostenendo che le persone che disapprovavano il video «hanno 30 anni, ma ne dimostrano 60». Commenti di questo tipo normalizzano il comportamento dei giovanissimi, e in un certo senso riflettono quanto i segni dell’invecchiamento della pelle siano ormai stigmatizzati, anche (e probabilmente soprattutto) dagli adulti.

Questa nuova tendenza forse non dovrebbe sorprenderci più di tanto. I più giovani (e non solo) trascorrono molto tempo sui social. Esposti di continuo a consigli su come prendersi cura della propria pelle e «migliorarla» – contenuti che spopolano su TikTok e Instagram – è quasi normale che a un certo punto cerchino di adottare gli stessi comportamenti dei più grandi. Del resto, bambini e bambine hanno sempre imitato gli adulti nei loro giochi, spinti dal desiderio di crescere e assomigliare ai loro genitori o altri modelli di riferimento, e a volte questo significa usare prodotti e trucchi dei genitori. Non si tratta, in fondo, della stessa cosa, solo con nuovi strumenti che fino a dieci o venti anni fa non esistevano? Non proprio, rispondono gli esperti, che sottolineano due aspetti da monitorare.

Gli effetti sulla pelle

I prodotti utilizzati dalle giovanissime spesso sono pensati per clienti adulti, e possono quindi rivelarsi nocivi per la pelle di quell’età, causando irritazioni e dermatiti. Gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione ai prodotti anti-age ed esfolianti, che contengono ingredienti più aggressivi.

«Una pelle così giovane non ha bisogno di molti prodotti», spiega il dermatologo Gionata Marazza. «In maniera preventiva si possono utilizzare un sapone detergente e una crema idratante, una o massimo due volte al giorno, senza esagerare». Se con la pubertà compaiono dei problemi di acne, il dottor Marazza consiglia di farsi visitare da un dermatologo, che può indicare la terapia più adatta per il paziente.

«Se invece parliamo di prodotti anti-aging, per macchie solari, seborrea, o in generale ciò che va al di là della semplice idratazione della pelle, è meglio essere prudenti», continua. «Soprattutto nell’utilizzo di maschere per il peeling o altri esfolianti, che spesso includono acidi o derivati della vitamina A, i famosi retinoidi: la pelle dei giovani è delicata, se si applicano prodotti aggressivi si rischia di causare irritazione ed erosioni di superficie». Marazza consiglia poi di essere più prudenti a fine estate, quando la pelle, in seguito all’esposizione al sole, è più delicata. «Anche chi ha la carnagione più scura, dal fototipo 3 in poi, deve prestare particolare attenzione ai prodotti utilizzati, perché ha un rischio di complicazioni più alto rispetto alle pelli più chiare».

«In ogni caso, la maggior parte dei prodotti in commercio ha un buon profilo di sicurezza, se usato come indicato», rassicura Marazza. Per evitare l’invecchiamento precoce della pelle le raccomandazioni dell’esperto si concentrano su due aspetti che hanno più a che fare con lo stile di vita che con la skincare routine: «Evitare l’esposizione al sole, o comunque proteggersi con creme solari, e non fumare». Consigli validi a qualsiasi età.

Il possibile impatto psicologico

Prendersi cura della propria pelle fin da giovani, insomma, di per sé non è un problema, ma può diventarlo se si trasforma in un’ossessione. A quel punto può avere un impatto psicologico sui giovanissimi, soprattutto sulla loro autostima, racconta Stefano Rossi, psicopedagogista ed esperto di educazione emotiva. «Questo fenomeno è la cifra del nostro tempo, purtroppo viviamo nella società dell’immagine», afferma. «Il bambino non può più essere semplicemente un bambino, ma inizia a dirottare le sue attenzioni ed energie mentali sull’aspetto fisico».

«Oggi c’è una grande pressione sull’estetica, che rende i giovani sempre più fragili. Lo specchio diventa un problema perché non si riescono a raggiungere i canoni imposti, che finiscono per danneggiare l’autostima», continua Rossi. «Tutta questa attenzione su un singolo aspetto, quello dell’estetica, toglie ai giovani la possibilità di esplorare altre parti di sé». Secondo l’esperto, la cura ossessiva della pelle è solo una delle modalità in cui si presenta una problematica più ampia, la stessa che è alla radice, ad esempio, dei disturbi alimentari.

Ai genitori che si trovano a fronteggiare le richieste del figlio o della figlia di acquistare prodotti che non sono adatti a loro, o che si andrebbero ad aggiungere a una già vasta collezione, Rossi consiglia di provare a ragionare insieme ai ragazzi. «Provate a porgli delle domande per riflettere insieme sulla bellezza, e se si trovi davvero solo nel corpo». Nei suoi incontri con i giovani, racconta, fa spesso l’esempio di Malala Yousafzai, attivista e vincitrice del Premio Nobel per la pace. «Dico loro che è bellissima per il suo coraggio».

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