Gite in Valle di Blenio per un pieno di emozioni

by Claudia

«Camminare con la testa»: una serie di proposte per (ri)scoprire storie, luoghi e segreti accompagnati da esperti

«Vogliamo proporre gite sul territorio, che inseguono atmosfere e segreti, che fanno vivere esperienze gastronomiche, sensoriali, naturalistiche e culturali. Magari la sera non si avrà il tipico mal di gambe dell’escursione in montagna, ma si sarà fatto il pieno di emozioni». Così ci racconta Luca Solari, membro dell’Associazione Blenio Bellissima, attiva in Valle di Blenio con una trentina di proposte per il 2024, dalla primavera all’autunno.

La Valle di Blenio ha avuto la fortuna di essere stata dimenticata dall’avanzata industriale del Novecento, e ora ce la ritroviamo intatta, con solo una strada cantonale, dei villaggi e qualche perla architettonica qua e là. Con Blenio Bellissima possiamo scoprire o riscoprire scrittori, scultori, fotografi, per esempio sulle tracce di Sandro Beretta, Giovanni Genucchi, Roberto Donetta; si può andare in montagna o nelle valli laterali a osservare fiori e tracce di animali; ci sono proposte per chi è interessato al Medioevo e ai castelli, oppure al Cuoco Maestro Martino, o alle ville ottocentesche di Semione e Olivone che di solito sono chiuse. «L’Associazione esiste da vent’anni, ma queste gite le abbiamo pensate dal 2021; stavamo uscendo dal periodo della pandemia, e le abbiamo chiamate “camminare con la testa” per indicare che si riprendevano le attività all’aria aperta, ma con la cura di pensiero che ci vuole, cercando di soddisfare le curiosità e di scoprire le chicche della Valle ancora sconosciute. Ogni gita prevede una guida diplomata dal Cantone e a volte un ospite “esperto in qualche cosa”: le guide delineano il percorso e il tema, poi si avvalgono di biologi, naturalisti, poeti, musicisti, produttori locali e così via per arricchire la giornata», racconta Luca Solari che, con l’amico e collega di comitato Egon Maestri, gestisce e coordina le gite.

La storia dell’Associazione risale al 1999, quando l’allora direttore dell’Ente turistico Edgardo Mannhart si prodigava per far conoscere la Valle di Blenio e aveva deciso di creare un’associazione per portare gente sul suo territorio. Con l’Ente turistico, invitava comitive al Nara, organizzava gare internazionali di sci di fondo a Campra e con qualche nuova proposta fondò Blenio Bellissima: in particolare diecimila persone accorsero alle sue iniziative di “Profumi e Sapori” alla Cima Norma: giornate di bancarelle con cibi di varie zone alpine e di diverse regioni d’Italia, un momento conviviale che faceva anche scoprire il luogo da cui provenivano le famose tavolette della fabbrica di cioccolato. Poi l’Associazione collaborò con il Festival del Film Locarno per portare in Valle film passati nelle sale locarnesi, durante la rassegna “Pardo in fabbrica”. Qualche anno fa, ha anche promosso il libro Oltre lo sport, un volume che racchiude 140 anni di società sportive, giochi, eventi e passione, frutto di una ricerca in archivio molto accurata di Edgardo Mannhart e Gerardo Rigozzi.

Dal 2021, Blenio Bellissima si dà alle gite «camminare con la testa», ma nel 2022 ha anche allestito una mostra al Museo di Lottigna, intitolata Maestro Martino, Principe dei cuochi. Il programma comprendeva anche attività didattiche nelle scuole, un’Escape Room ambientata nelle vecchie prigioni del Palazzo dei Landfogti, conferenze e momenti di convivialità per scoprire la cucina medievale di questo chef ante litteram nato a Grumo e attivo alla corte degli Sforza. «È stato un evento che si è sviluppato in varie direzioni, sempre con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere Martino De Rubeis e ricordarlo nella sua terra d’origine», spiega Solari. Uno dei prossimi progetti che bollono in pentola ruoterà infatti di nuovo intorno alla figura del grande gastronomo rinascimentale bleniese, con alcuni appuntamenti che dovrebbero diventare più costanti e fissi nel tempo. «Fra le proposte allettanti che vorremmo implementare ci sarebbe quella di portare persone a spasso in Valle di Blenio con un autopostale d’epoca, sempre con quello spirito che contraddistingue le nostre camminate e che coinvolge le emozioni degli occhi, dello spirito e della gola».

Oggi l’Associazione è presieduta da Stefano Malingamba ed è sostenuta dai tre Comuni della Valle, da Autolinee Bleniesi, dall’Ente Regionale di Sviluppo o dall’Organizzazione turistica regionale, oltre che da alcuni privati. Si rivolge tanto agli abitanti quanto a villeggianti o ai turisti. «Portiamo a scovare segreti che a volte anche la gente della Valle ignora», spiegano gli ideatori delle gite.

Tra le prossime proposte ci sono, il 19 aprile una gita in Valle Malvaglia a Muncrech, con l’intenzione di sentire luoghi energetici; il 17 maggio invece si va in montagna con la teleferica, sui monti di Dagro, per fare il giro degli alpeggi della Valle Malvaglia, con assaggi di formaggi e prodotti locali. Il 22 maggio, in occasione della Giornata della Lettura ad alta voce, il programma prevede due giornate all’insegna del racconto: una con il poeta Paolo Buletti che legge testi di Sandro Beretta, e l’altra nei luoghi della Pozza del Felice con letture tratte dal libro di Fabio Andina.

La lista è lunga e come abbiamo già detto è un menu di angoli segreti, porte dischiuse, arte, artigiani, vigneti nascosti, ronchi e ronchetti dove rinfrescarsi con un buon bicchiere e un pezzo di formaggio o dove rigenerare lo spirito nel silenzio, bene ormai sempre più prezioso. Le gite sono pensate sia nei fine settimana sia durante i giorni feriali.

«La Valle di Blenio – ci ricorda Luca Solari in conclusione – ha 500 chilometri di sentieri, pieni di arte, cultura, storia e natura. Accompagniamo volentieri chi vuole raggiungerci a vivere l’esperienza che più lo porterà a sorprendersi». Ormai sempre più persone desiderano viaggiare così, che sia un pomeriggio o una vacanza: non conta spuntare la lista delle «cose da vedere», ma conta di più il modo in cui ci si avvicina a un posto, possibilmente tra le sue genti e con un’apertura d’animo intima, per portare a casa un ricordo unico, memorabile, e che non si rinchiude in un telefonino.

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