Dubbi sulla tassazione individuale

by Claudia

Il messaggio del Consiglio federale e le questioni che restano da risolvere, come le minori entrate per i Cantoni

Dopo aver posto in consultazione i parametri sui quali vorrebbe basare la futura tassazione individuale, al posto di quella delle coppie, il Consiglio federale ha presentato un messaggio nel quale precisa il modo di procedere. In primo luogo chiede al Parlamento, e poi al Popolo e ai Cantoni, di respingere l’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile». In verità i cittadini erano già stati chiamati a pronunciarsi, nel 2016, su un’iniziativa dell’allora PPD (ora il Centro) che poi era stata respinta con una maggioranza del 50,8%. L’iniziativa chiedeva apertamente di abolire gli svantaggi fiscali per le coppie sposate. Ma, per la prima volta dalla nascita dello Stato federale nel 1848, il Tribunale federale aveva annullato la votazione. Motivo dell’annullamento era stata un’informazione errata, fornita dal Governo, concernente il numero di coppie interessate al tema. La votazione dovrebbe quindi essere ripetuta, ma il Centro ha deciso di ritirare l’iniziativa per precisare meglio la definizione di coppie. A quelle sposate si aggiungono infatti quelle unite da altre forme di convivenza, proprio per ovviare al motivo per cui il Consiglio federale chiede ora di respingere l’iniziativa per un’imposizione individuale. Essa non fornisce infatti indicazioni sul modo di procedere.

Il messaggio appare però come un controprogetto all’iniziativa, ma già nella procedura di consultazione si sono potute vedere molte divergenze, a dimostrazione del fatto che su questo tema è sempre difficile ottenere il consenso di una larga maggioranza. Il Consiglio federale si mantiene comunque fedele alla linea scelta con i «parametri» proposti in fase di consultazione, per cui le divergenze citate torneranno a manifestarsi, anche se, di principio, una maggioranza è d’accordo di sopprimere gli svantaggi delle coppie rispetto alle persone sole. Il messaggio propone comunque di accettare il principio della tassazione individuale, invece di quella delle coppie. Ma subito dopo nascono motivi di attrito, per esempio quando chiede di applicare il concetto a tutti i livelli statali, cioè federale, cantonale e comunale. Inoltre chiede una modifica della tariffa per quanto concerne l’imposta federale diretta, accompagnata da una deduzione per figli che dovrebbe passare dagli attuali 6700 franchi per figlio a 12’000 franchi, ripartiti in parti uguali tra i genitori. Già qui nasce un primo inghippo. In realtà la deduzione diminuisce, soprattutto per i genitori con reddito imponibile uguale o quasi, poiché sommata scenderebbe di 1400 franchi. Ma questo è solo uno degli svantaggi della tassazione individuale e concerne solo la Confederazione. Nei Cantoni, infatti, le misure fiscali di tipo sociale sono molto diversificate. Vi è comunque il pericolo che il nuovo metodo possa spingere uno dei coniugi (in generale la moglie) a rinunciare a un’attività lavorativa e questo proprio in un momento in cui si ha bisogno di occupati indigeni e si vuole promuovere il lavoro delle donne. Non solo, ma il nuovo sistema favorirebbe invece le coppie con alti redditi, poiché per entrambi i coniugi la progressione dell’imposta ricomincia da zero.

Per ovviare all’inconveniente il Consiglio federale propone un inasprimento delle aliquote: l’aliquota massima rimane dell’11,5% per persone sole (il concetto di coppia scompare), ma la progressione viene accentuata. Comincia più tardi, ma le aliquote maggiori si applicano prima. L’inizio della tassazione passa da 18’300 franchi a 20’000 franchi, mentre si raggiungerebbe l’aliquota massima a un reddito di 751’100 franchi, invece degli attuali 783’300. In ogni caso le tariffe sono calcolate in modo da provocare una diminuzione dell’imposta federale. Questo provocherebbe minori entrate di circa il 7%, pari a un miliardo di franchi, di cui 800 milioni a carico della Confederazione e 200 milioni a carico dei Cantoni. Come ogni riforma, anche questa provoca beneficiari e perdenti. Il messaggio valuta che i beneficiari possano essere del 53% del totale, mentre l’11% pagherà più imposte. Il maggior risparmio è a vantaggio delle classi di reddito più alte. Quelle, cioè, con un reddito imponibile di oltre 98’000 franchi vedrebbero diminuire l’imposta, in media di circa 400 franchi. La metà delle classi di reddito più alto pagherebbe però di più. Tra i maggiori beneficiari, rispetto al sistema attuale, vi sarebbero anche le coppie con una separazione dei redditi in misura uguale, tra cui parecchi pensionati. Anche tra le persone sole vi sarebbero più beneficiari che perdenti. Tra questi ultimi vi sono soprattutto le coppie con figli e con un solo reddito, poiché non ci sarà più la riduzione per le coppie. Anche i Cantoni dovranno usare lo stesso sistema, il che ha già provocato parecchie opposizioni. Vi sarà inoltre un aumento delle spese amministrative. Entreranno infatti 1,7 milioni di dichiarazioni fiscali in più (85’000 nel Ticino). Sarà pure necessario dividere gli importi della sostanza fra le coppie. Per questo i Cantoni, che eseguono già le tassazioni anche per l’imposta federale diretta, chiedono almeno una decina d’anni per adeguarsi. Ma già il dibattito parlamentare non sarà breve, per cui si può dire che la riforma non sarà per domani. Nel frattempo anche il Centro rilancerà la sua iniziativa riveduta, corretta e le discussioni ripartiranno…

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