La diversità nelle arti performative

by Claudia

Formazione  ◆  Al via la seconda edizione del progetto Performing Arts and Inclusion

A gennaio l’Accademia Dimitri riproporrà per la seconda volta un progetto probabilmente unico nel suo genere, nel contempo a vocazione internazionale e legato al territorio. Si tratta del corso di formazione continua Performing Arts and Inclusion destinato ad artisti con e senza disabilità impegnati a lavorare insieme acquisendo gli strumenti necessari per sviluppare progetti artistici partendo dalla loro creazione fino alla diffusione. L’inclusione di artisti con disabilità è una realtà anche sulla scena ticinese, per cui il nuovo attestato nella forma di un Certificate of Advanced Studies (CAS) risponde a un’esigenza della società. Fra i dodici iscritti figurano persone provenienti dal Ticino, dal resto della Svizzera e dall’Italia.

«La diversità è fonte di ricchezza che permette di esplorare nuoveforme di creazione individuale e collettiva»

«La formazione pratico-teorica – spiega Daniel Bausch, responsabile della formazione continua all’Accademia Dimitri – non ha obiettivi terapeutici, bensì risponde a necessità artistiche, estetiche ed espressive del processo creativo nella diversità dei corpi. La diversità è considerata quale fonte di ricchezza che permette di esplorare nuove forme di creazione individuale e collettiva». I partecipanti hanno quindi già una formazione nel settore delle arti performative o una pratica professionale avanzata. Quest’ultima rientra nel concetto di Scuola universitaria professionale quale è la SUPSI, di cui l’Accademia Dimitri fa parte. Daniel Bausch, docente di Bachelor e membro della direzione dell’Accademia, aggiunge che «bisogna pure considerare come in questo ambito determinate formazioni di base per le persone con disabilità non esistano ancora».

L’innovativo percorso dell’Accademia Dimitri, sperimentato con successo nella prima edizione del 2021, si fonda sul progetto di ricerca nazionale DisAbility on Stage promosso fra il 2015 e il 2019 dall’Institute for the Performing Arts and Film dell’Università delle Arti di Zurigo (Zürcher Hochschule der Künste). L’Accademia ticinese vi aveva partecipato con il progetto Disabled Bodies in Discourse dedicato a ciò che accomuna tali pratiche sceniche con il teatro fisico.

Il programma del corso è coordinato da Emanuel Rosenberg della compagnia luganese Teatro Danzabile, affiancato da rinomati insegnanti nell’ambito del teatro inclusivo provenienti da Paesi come Austria e Gran Bretagna. Spiega Daniel Bausch: «Claire Cunningham, ad esempio, è una coreografa e ballerina scozzese che si esibisce con le stampelle. Non è quindi solo il gruppo dei corsisti a essere composto da persone con e senza disabilità, ma anche quello dei docenti». Per quanto concerne i partecipanti, le disabilità possono essere molto diverse, dalle difficoltà di tipo cognitivo a quelle che interessano i sensi o ancora ai problemi motori. La formazione Performing Arts and Inclusion si adatta alle specificità degli iscritti, tenendo pure in considerazione le diverse lingue parlate, per cui il corso si svolge utilizzando più idiomi nell’ambito di un piccolo gruppo composto da un massimo di 14 persone.

La formazione è prevista sull’arco di un anno con quattro moduli ognuno di 8-10 giorni durante i quali diverse ore sono dedicate al lavoro fisico. La parte teorica si focalizza sugli aspetti legati alla produzione e alla diffusione dei progetti artistici. «Sono questioni rilevanti – sottolinea il nostro interlocutore – per poter trasformare la propria creatività in uno spettacolo concreto. Presentazione del progetto, definizione del budget, ricerca dei finanziamenti sono aspetti che rientrano in questo ambito e che vengono messi in pratica nel lavoro finale di certificazione. A corso concluso, ognuno può utilizzare questo progetto nel rispettivo contesto di vita». In genere gli artisti che hanno frequentato la prima edizione del corso svolgono anche altre attività professionali; quelle delle persone senza disabilità sono sovente legate a contesti in cui la disabilità è presente.

Fra i diversi CAS proposti dall’Accademia Dimitri, strettamenti legati all’attualità e alle nuove sfide della società, è in programma l’anno prossimo anche una formazione in collaborazione con Ginco Ticino per sfruttare le modalità del lavoro teatrale nell’accudimento degli anziani, in particolare quelli colpiti dal decadimento cognitivo.