Concerti ◆ Il flauto di Davide Formisano chiude la rassegna Concerti dei Serviti
Nell’ambito della mostra Roger de La Fresnaye. Il nobile cubista appena inaugurata al Museo d’arte di Mendrisio di cui parliamo a pag. 33 di questo numero di «Azione», sabato 11 novembre alle 18:30 si terrà il concerto-spettacolo che vede protagonista il flautista italiano, Davide Formisano (nella foto). Accompagnato da Alberto Magagni al pianoforte e in collaborazione con la compagnia teatrale ExNovo, Formisano suonerà pagine di Ravel, Debussy, Bozza, Messiaen. Un repertorio tutto al francese, dunque, in perfetta armonia con l’esposizione, i suoi temi e le sue tele.
Si tratta di un evento che si inserisce in una più ampia rassegna di musica classica inaugurata quest’anno che ha segnato un bel successo di pubblico e porta il nome Concerti dei Serviti. Una prima con la quale il Dicastero Museo e Cultura di Mendrisio ha voluto promuovere la musica classica in un luogo originale e di grande ispirazione come quello del complesso conventuale di S. Giovanni proponendo da giugno ad oggi cinque appuntamenti di grande spessore con musicisti di fama internazionale. I primi tre concerti hanno avuto luogo nella Chiesa di S. Giovanni. Ad aprire le danze è stato il violoncellista Enrico Dindo con pagine di Bach, poi è stata la volta degli strumentisti della Scala Teatro di Milano che hanno fatto risuonare Le quattro stagioni di Vivaldi e infine il Trio d’archi d’eccezione composto dal violinista belga Marc Bouchkov, il violista italiano Alfredo Zamarra e la giovane violoncellista mantovana Miriam Prandi che ha suonato pagine di Beethoven e di Schubert.
Dalla Chiesa al Chiostro dei Serviti, la rassegna lo scorso settembre ha visto protagonista Sergey Tanin, classe 1995, definito «il pianista che viene dal freddo», dal docufilm biografico della radiotelevisione svizzera, tra i più promettenti pianisti della sua generazione ha incantato tutti suonando Beethoven, Schubert e Liszt.
E ora a chiudere questa prima fortunata edizione sabato prossimo sarà il flauto di Davide Formisano nel grande salone del Museo d’arte di Mendrisio. La direttrice del museo Barbara Paltenghi Malacrida, ideatrice e promotrice del progetto, amante della musica classica con molti contatti nel settore che le hanno permesso di mettere insieme un programma polifonico di spessore, non intende fermarsi qui. «Con il nostro museo produciamo cultura visiva ma perché – mi sono detta – non produciamo anche una stagione di teatro, di danza, di poesia o di musica?». Certo ci vorrebbe un teatro, ma gli spazi del museo e del complesso conventuale di S. Giovanni hanno dimostrato come le buone idee – anche spinte da budget contenuti – possono avere gambe, sostanza e gradimento del pubblico. «Resto convinta che una città, una popolazione si identifica culturalmente nelle proprie istituzioni. Così è nelle grandi città, così avviene anche nel piccolo. Quindi ho deciso di produrre una stagione istituzionale, finanziata attraverso il ricavo dei biglietti e il sostegno di uno sponsor». / Red.