Le invernali tinte dell’antica Bergenia

by Claudia

Mondoverde - Una rustica tappezzante sempreverde ideale per far rifiorire il giardino già a partire da metà febbraio

Originaria dell’Asia centro-orientale e della Siberia, la Bergenia appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae e deve il suo nome al botanico Conrad Moench, che la dedicò all’anatomista e botanico tedesco Karl August von Bergen, vissuto nel 1700.
La bergenia è una pianta sempreverde, dalle dimensioni ridotte ma con fioritura super precoce: proprio in questo periodo, ovvero già a partire da metà febbraio, è pronta a mostrare i suoi bei fiori rosa confetto o bianchi, in base alla varietà.
Alta non più di sessanta centimetri, ha foglie ampie e carnose, di forma tondeggiante, che cambiano colore in pieno inverno diventando rossicce, mentre se esposte al solleone dell’estate, rischiano di bruciare.
Utilizzata come pianta tappezzante fin dagli inizi del Novecento – per mezzo della creazione di favolose aiuole invernali accanto ai viali delle ville storiche – ha subìto un certo declino agli inizi del nuovo millennio, ma ora è tornata in auge non solo per i fiori, che perdurano lunghe settimane, ma anche per la facilità di coltivazione: la bergenia, infatti, è in grado di adattarsi a tutti i tipi di terreno, persino a quelli calcarei, rocciosi o poveri.
La posizione migliore dove coltivarla è senz’altro la mezz’ombra, che aiuta a preservare così le foglie dalle bruciature estive, mentre in inverno non teme affatto il gelo. Se lasciata indisturbata, nel corso delle stagioni si allargherà notevolmente, fino a creare grandi zone fiorite, specie in terreni difficili da lavorare, come lungo i declivi per l’appunto a mezz’ombra, nelle brughe particolarmente scoscese o in larghe fioriere a cui si prestano poche cure.
Anche le concimazioni sono pressoché inutili visto che le foglie carnose, quando diventano secche, si decompongono velocemente, diventando materiale pacciamante e nutriente per loro stesse. Nel periodo primaverile estivo, vanno tenute irrigate tutte le settimane, mentre in inverno basterà bagnarle ogni 10-15 giorni, mantenendo il terreno umido ma evitando i ristagni d’acqua che provocano marciumi radicali.
Se volete ripulirle, vi consiglio di non strappare le foglie, ma di tagliarle con un coltellino affilato alla base del picciolo e successivamente sbriciolarle sulle radici, mentre in autunno si può intervenire con uno strato sottile di letame ben maturo oppure con un concime granulare a lento rilascio per piante fiorite, avendo cura di non concimare eccessivamente le foglie a scapito della produzione dei fiori.
Dalla parte più centrale della rosetta di foglie, a fine inverno, per l’appunto verso la metà di febbraio, si alzano le spighe colme di piccoli fiori tubulari a forma di campana. Per non tacere qualche curiosità, va detto che proprio per la concomitanza della loro fioritura con la ricorrenza di San Giuseppe, molti chiamano le bergenie con il nome di questo santo.
Si trovano in vendita diverse specie di questa rustica tappezzante, che si differenziano una dall’altra per la grandezza e l’intensità del colore dei fiori: tra le tre specie più famose, vi è senz’altro la ciliata, la cordifolia color rosa confetto e la crassifolia rosa lavanda.
Mentre tra le varietà più nuove, che si contraddistinguono per gli intensi colori dei fiori sempre accompagnati dalla loro proverbiale rusticità, suggerisco Bergenia cordifolia «Rotblum» e «Shoeshine», entrambe rosa intenso, quasi fucsia con foglie verde lucido che virano sul bronzeo in autunno e inverno, ritornando verdi con l’alzarsi delle temperature.
Dal colore più tenue e delicato vi è invece tutta la selezione delle ibride, come «Bach», «Baby Doll», «Angel Kiss», che fioriscono ripetutamente fino a maggio, creando diversi contrasti cromatici se accostate a primule, ciclamini, iris, felci e geranium.
Per chi invece predilige i fiori bianchi, consiglio di cercare la Bergenia hybrida «Bressingham White», dalle foglie verdi lucenti e fiore bianco puro o la «Silberlicht», poco più alta e con leggere sfumature rosate dei petali.
Qualsiasi sia la specie o la varietà da voi preferita, vi consiglio ogni tre o quattro anni di dividere i cespi subito dopo la fioritura, quindi in primavera, tra marzo e aprile, sia per ottenere facilmente nuove piante, sia per svecchiarle. Basterà toglierle dalla terra, dividere i rizomi in più porzioni e ripiantarli in zone semi ombreggiate del giardino, tenendo il terreno umido nelle prime settimane, così da favorirne l’attecchimento.
Un’ultima attenzione: benché sia una pianta estremamente resistente agli attacchi parassitari, fate attenzione alla presenza di rosicchiature delle foglie, date dall’oziorinco o dal punteruolo rosso, eliminabili con prodotti antiparassitari specifici.

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