Le proposte in cartellone a Lugano
Proposte all’insegna della leggerezza e dell’impegno. Sono quelle che recentemente hanno contraddistinto il cartellone luganese. Da Il delitto in via dell’Orsina sul gran palco del LAC al Teatro Foce con L’indulgenza del latte e I compagni di scuola di mio figlio. Il primo titolo, nonostante fosse di un Labiche poco noto, ha avuto il pregio di provare a rimettere in pista il vaudeville con una regia di livello (Andrée Ruth Shammah) e buoni attori (Massimo Dapporto e Antonello Fassari): un genere che potrebbe ridare lustro all’umorismo teatrale d’antan se solo venisse frequentato più spesso dalle produzioni. Nel secondo caso, con un’operazione drammaturgica collettiva della compagnia Carolina Reaper invitata alla rassegna MAT, si è voluto offrire una lettura non convenzionale, leggera, giovanile e provocatoria del mondo LGBT: una positività ironica e in buona dose sovversiva che non guasta mai per far riflettere.
Un similare fronte di inclusione il terzo titolo che, proposto dalla Compagnia del Teatro Paravento, si inserisce in un ambito didattico di sensibilizzazione dove la conoscenza del prossimo e dei diversi contesti culturali di provenienza sono fattori determinanti nella lotta contro il razzismo. Stimolano la reciproca comprensione del passato e delle origini di ognuno, ciò che la superficialità tende a considerare differenze ma che, in realtà, sono facce di un’unica medaglia: il genere umano. I compagni di scuola di mio figlio parla di tutto ciò inserendosi in un contesto narrativo elementare, immediato. Un progetto destinato alle scuole e incentrato su domande create per avvicinare percorsi e tradizioni che ci accomunano nella diversità in un unico processo di integrazione. Il testo e la regia di Miguel Angel Cienfuegos sono la linfa che anima la rappresentazione che vede in scena Luisa Ferroni e Laura Zeolla. L’azione inizia con la preparazione del pane, un ingrediente che troviamo sotto varie forme accompagnato dall’adagio: siamo grano, siamo acqua, siamo terra. Mentre cuoce e la fragranza si diffonde in sala, le due attrici raccontano le testimonianze dei ragazzi di scuola media e storie tratte da una leggenda africana, dal libro sacro dei Maya e da un racconto valmaggese. Un lavoro di pregio che si unisce agli sforzi istituzionali volti all’integrazione.