Mondoverde - Il nome scentifico è Phlomis, un’erbacea di origini mediterranee tutta da scoprire
Vede il mio giardino come un purgatorio, così Carolina, la mia figlia maggiore di dieci anni: sotto mia costrizione vi trascorre tutti i suoi momenti liberi, da marzo fino a inizio novembre, dove lontana dalle sue amate TV e play station, deve inventare giochi in compagnia della sorellina Celeste.
Io, mamma amante del giardinaggio, lei, bambina adorante la tecnologia, ci troviamo all’aperto dove cerco di insegnarle i nomi e le curiosità delle piante, ma lei le vede solo come sventurate compagne di gioco.
Eppure da qualche mese sembra che il suo disinteresse stia scomparendo: l’ho vista sfogliare una rivista di giardinaggio e guardare con curiosità una bella fotografia raffigurante un sentiero di erba bassa, circondato da tante erbacee perenni in fiore.
Così mi ha convinta a ricreare un ambiente simile nella zona lasciata a prato da sfalcio del nostro giardino. Tra le essenze che utilizzeremo vi saranno sicuramente flox, salvie, rosmarini profumati, gialle coreosside, immancabili lavande ed emerocallidi; Carolina ha tuttavia proposto anche l’acquisto di alcune piante di flomide (Phlomis).
Credo di non aver mai avuto come ospite questa bella e facile erbacea, che molto spesso si comporta da piccolo arbusto, senza scomparire durante l’inverno come invece ci si aspetterebbe da una classica erbacea perenne.
Appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, contano al loro interno ben quaranta specie, che si accomunano per la forma dei fiori: si tratta di infiorescenze a corona, che circondano l’ascella delle foglie.
Chiamata anche salvione, per via della somiglianza delle foglie tra le due, ma con una peluria molto più fitta, viene da alcuni conosciuta anche con il nome di Salvia di Gerusalemme, e va detto a tal proposito che come la salvia ha origini mediterranee.
Le sue ramificazioni possono raggiungere il metro d’altezza, come nella specie Phlomis bourgaei, che ha fiori sui toni dell’arancione carico; P. purpurea ha invece foglie grigie e boccioli rosa e lilla, che ben si abbinano a quelli di P. purpurea «Alba», dai fiori bianco latte.
Altre varietà hanno dimensioni più ridotte, fermandosi solo a quaranta-cinquanta centimetri e diventando così ideali da piantare davanti agli arbusti più grandi: P. Lycia ha fiori giallo oro e non supera i cinquanta centimetri in altezza, inoltre è spettacolare accanto a una Perovskia atriplicifolia (salvia russa) che vanta lunghe spighe violacee, oppure ancora spicca se accompagnata da un iris bianco.
Fiorite per tutta la primavera, si sviluppano bene se piantate in un luogo ben soleggiato del giardino, con terreno sciolto e ben drenato.
Dopo averla bagnata al momento della messa a dimora, si accontenterà delle classiche piogge primaverili, mentre in estate, con l’alzarsi delle temperature, va in riposo vegetativo: i Phlomis si spogliano perdendo tutte le foglie e, quando le temperature rinfrescano, ne sviluppano altre, più piccole e tomentose.
Ad agosto è consigliabile potare leggermente i rami che hanno fiorito in primavera, mantenendo così la forma regolare e tondeggiante della chioma; con gli scarti della potatura si possono creare delle talee per moltiplicare le varietà preferite. Questa operazione consiste nell’impiegare delle cesoie ben affilate, con le quali verranno tagliate porzioni di rami lunghi dieci centimetri, lasciando solo una coppia di foglie; finita la potatura si prenderanno le talee per poi interrarle in una miscela di terriccio universale e sabbia (in parti uguali).
Si dovrà infine comprimere bene il terreno accanto alle talee e irrigare in maniera costante fino a ottobre, mese in cui le nuove piantine saranno pronte per esser messe a dimora in piena terra.