Viale dei ciliegi

by Claudia

Vanna Cercenà, Viaggio verso il sereno, Lapis. Da 10 anni.
Nel 2015, quando a Vanna Cercenà venne conferito il Premio Andersen come miglior scrittore, la motivazione sottolineava il suo «percorso letterario fatto di pacata continuità» e davvero sono parole che si attagliano alla solida produzione di questa autrice, sempre di qualità e misurata, accurata, non sovraffollata di titoli superflui. La motivazione accennava anche, opportunamente, alla sua «competenza storica e passione civile», e infatti, sia che narri ad esempio dell’anno Mille (Matilde di Canossa e la freccia avvelenata, Lapis), o della caccia alle streghe del secolo XVI (Quando soffia il vento delle streghe, Lapis) oppure del Terzo Millennio con una famiglia di profughi siriani (Una gatta in fuga, Giunti), Vanna Cercenà riesce sempre a immergere perfettamente il lettore nel periodo storico di riferimento, rendendo vivi tutti i dettagli e suscitando una profonda adesione civile al tema trattato.
Nel caso del suo libro più recente, Viaggio verso il sereno, la narrazione ci porta al 1940, dentro un episodio forse meno conosciuto della storia della Shoah, quello relativo a un gruppo di ebrei che partirono da Bratislava, diretti in Palestina, a bordo di un battello fluviale bulgaro. Il viaggio fu estremamente avventuroso, tra tempeste, ancoraggi forzati, naufragi, imprevisti e pericoli, sia naturali, sia – anche peggio – umani, giacché la follia nazista non si placa come un temporale. Vanna Cercenà ci offre una storia che innesca i colpi di scena di un viaggio per mare e che disegna personaggi credibili e interessanti, soffermandosi soprattutto sui passeggeri più giovani, quei ragazzini e ragazzine tra i quali si tessono amicizie e legami. Sullo sfondo, le vicende dell’Odissea, che i ragazzi imparano ad amare grazie alle improvvisate e appassionate lezioni di un anziano professore: come sempre, le belle storie aiutano ad avere fiducia nella vita e a sperare nel sereno verso cui dirigere il proprio viaggio.
Papik Genovesi, Sandro Natalini, Storie Bestiali, Editoriale Scienza. Da 8 anni.
L’energica copertina di Sandro Natalini ci porta dritti dentro lo sguardo di una scimmia – quanto siamo simili – e intorno a lei altre creature animali vivificano ulteriormente l’immagine. Oltre al mammifero, appaiono un rettile, un anfibio, degli insetti: il mondo degli animali è vastissimo e multiforme, e proprio all’incredibile varietà di forme di vita sulla Terra – e al fatto che ognuna di esse sia importante, appunto nella sua diversità – è dedicato questo volume, Storie Bestiali, che attraverso la competenza zoologica di Papik Genovesi, e quella espressiva di Sandro Natalini, ci svela numerose curiosità del mondo animale. Appartenente al genere non fiction, ossia di divulgazione scientifica (genere in cui Editoriale Scienza è maestra), questo albo di grande formato è diviso in capitoli che prendono in esame vari ambiti della vita animale: il cibo, la cacca, il sonno, i sensi, la comunicazione, il corteggiamento, le cure parentali, e così via.
Con testi brevi, chiari e incisivi, sempre valorizzati dalla grafica e dalle immagini, ci vengono raccontate tante cose interessanti, che non mancheranno di stupire adulti e bambini. Scopriremo per esempio che ci sono modalità molto diverse di alimentarsi e di digerire, che la cacca può avere anche valenze comunicative, che le ore di sonno variano molto a seconda dell’animale (il pipistrello se la dorme anche per 20 ore, mentre la povera giraffa, sempre all’erta, non riesce a schiacciare che qualche pisolino di mezz’oretta al massimo), che non è che i pesci siano proprio… muti, che il corteggiamento di una iena può durare anche dei mesi, che il papà scarafaggio si prodiga in cure, che gorilla e scimpanzé si curano mangiando argilla. Per imparare, meravigliarsi, impegnarsi a vivere in modo responsabile.

ABBONAMENTI
INSERZIONI PUBBLICITARIE
REDAZIONE
IMPRESSUM
UGC
INFORMAZIONI LEGALI

MIGROS TICINO
MIGROS
SCUOLA CLUB
PERCENTO CULTURALE
MIGROS TICINO
ACTIV FITNESS TICINO