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Gastronomia - Ci vogliono due giorni di tempo, ma nessuno sforzo fisico e men che meno troppa attenzione
Si può fare il pane senza impastarlo? Sì, eccome. È un po’ noioso: alcune persone non hanno molto tempo da dedicarvi. E, comunque, per farlo occorre una casseruola, con coperchio, che possa andare in forno ad alta temperatura. Va bene una pentola di terracotta, ma l’ideale è una casseruola di ghisa smaltata.
Questo pane va fatto necessariamente in due giorni, però, d’altro canto, consente di disinteressarsi abbastanza delle fasi di lievitazione e di cottura.
Il primo giorno sciogliete completamente 6 g di lievito di birra (se usate farine integrali o di altri cereali tipo orzo, avena, eccetera portate a 10 g) in mezzo bicchiere d’acqua tiepida. Mettete in una terrina, possibilmente di plastica, 400 g di farina di grano tenero “0” e 600 g di farina Manitoba, 4 cucchiaini di sale e 1 cucchiaino raso di malto (altrimenti miele). Mescolate brevemente con una forchetta e aggiungete prima il mezzo bicchiere d’acqua e lievito, quindi 700 g di acqua tiepida.
Mescolate ancora 2-3 minuti, giusto per amalgamare gli ingredienti. Coprite la terrina con la pellicola da cucina e lasciatela in un posto tranquillo fino al giorno dopo; la temperatura non è importante, basta che non sia né troppo alta né troppo bassa rispetto a dove avete preparato l’impasto, va benissimo il forno spento.
La mattina seguente, il composto sarà lievitato e appiccicoso, e soprattutto la superficie si sarà riempita di piccole bollicine; cospargete di farina il piano di lavoro e rovesciatecelo sopra. Non impastate assolutamente, ma effettuate con cura la seguente operazione: piegate l’impasto a portafoglio per due volte – in sostanza, con l’impasto davanti a voi, prendete il lembo destro e piegatelo verso sinistra fino all’incirca due terzi dell’impasto, ora prendete il lembo sinistro e sovrapponetelo fino al margine destro (in pratica l’impasto presenterà tre strati in altezza) – quindi fate la stessa cosa nel senso verticale, prendendo prima il lembo basso e poi il lembo alto.
Cospargete di farina un panno da cucina pulito, e aiutandovi con una stecca da panettiere, rovesciateci sopra il composto, in modo che le pieghe stiano sotto, a contatto con il panno. Cospargete di farina e coprite con un altro panno asciutto, lasciando a lievitare per un paio d’ore.
Dopo 1 ora, accendete il forno alla massima temperatura che avete, collocate una griglia a mezza altezza e, una volta che il forno è caldo, collocate sulla griglia la pentola di ghisa smaltata, senza coperchio, in modo che rimanga per almeno mezz’ora nel forno.
Al termine delle due ore di lievitazione, prendete velocemente la pentola dal forno, rovesciateci dentro l’impasto in modo che ora le pieghe siano verso l’alto (se la pentola è sufficientemente calda, l’impasto non vi si attacca minimamente). Coprite subito con il coperchio e infornate immediatamente, in modo che la temperatura della pentola cali il meno possibile. Continuate a tenere il forno al massimo per una cinquantina di minuti, quindi sollevate un poco il coperchio per verificare la cottura del pane, che dovrebbe essere cotto e presentare un aspetto esteriore molto brunito, tipo cottura in un forno a legna.
Estraete la casseruola dal forno, rovesciatela su uno dei panni precedentemente usati in modo che il pane esca (semmai scuotetela un poco, ma dovrebbe scivolare bene fuori, non essendosi attaccata alla superficie rovente della casseruola stessa), e fatelo raffreddare almeno 30 minuti, avvolto nel panno stesso.
Buon appetito!