I colori della natura

by Claudia

Mostra - L’esposizione fotografica in corso a Lugano fino al 13 maggio illustra e spiega i variegati colori che la terra può proporre

«I colori della Terra» è il titolo della mostra che si può vedere ancora fino al 13 maggio esposta al Museo di storia naturale di Lugano, dove una visita è sempre l’occasione per avvicinarsi ai temi della natura e della Terra. A maggior ragione in questo periodo, grazie alla presenza di ben 50 immagini esposte dal tedesco Bernhard Edmaier, un geologo che ha saputo integrare la sua formazione nella passione per la fotografia.
Da oltre 25 anni si sbizzarrisce nell’immortalare la superficie terrestre, catturando i colori e le forme che la natura e l’ambiente sanno creare senza l’intervento dell’uomo. Precipitazioni, cambiamenti di stagione, periodi secchi o eventi naturali quali eruzioni vulcaniche, maree o gelate possono infatti modificare sostanzialmente l’aspetto del paesaggio e questo Edmaier ha saputo imprimerlo nelle sue istantanee aeree; fotografie scattate in tutto il mondo: dalla Svizzera all’Alaska, dall’Italia alla Siberia, dalla Scandinavia all’Africa.
L’esposizione di Lugano è suddivisa in cinque sale, ognuna con un suo colore o le sue sfaccettature: arancione-rosso, verde-giallo, blu, marrone e grigio-bianco. Ogni immagine è accompagnata da una breve spiegazione che ci fa comprendere i suoi colori. Per esempio l’effetto cromatico che si scatena nel deserto di Namib in Namibia, dove dopo una delle rare piogge i semi di particolari erbe iniziano a germogliare tra le dune sabbiose, permettendo a una tinta verde pallido di insinuarsi nell’arancione-rosso del deserto. Nelle Hawaii, il fotografo tedesco è riuscito invece a scattare una spettacolare immagine che risalta nella sala del rosso-arancione: il vulcano Kilauea con un foro nella parte superiore che lascia intravvedere il magma incandescente. 
Come scrive l’autore sul suo sito internet, «Ogni fotografia è un’istantanea delle forze della natura che hanno formato la Terra per milioni di anni e dove niente è eterno, ma una perpetua interazione tra sorgere e scomparire». In effetti, le immagini, oltre a colpire i nostri sensi con la semplice osservazione, ci fanno comprendere gli effetti di alcuni processi naturali, sia forze esterne come acqua, ghiaccio o vento, sia forze interne alla terra come tettonica, vulcanismo e i processi di formazione delle montagne.
Un esempio sono le acque brunastre della tundra paludosa del Delta del Lena in Siberia, dove i colori cambiano nel corso dell’anno, passando dal bianco che domina in inverno al verde dei muschi che colonizzano la superficie in primavera, mentre in autunno, con l’appassire della vegetazione, il marrone torna a prevalere nel paesaggio. Mutamenti che caratterizzano anche il fiume Awash in Etiopia che, durante la stagione delle piogge, si trasforma in un intricato reticolo di canali coperto da piante galleggianti, le quali donano alla pianura alluvionale una varietà di colori dal verde, al marrone, all’arancione.
Più vicino a noi, dalla sua Germania, Edmaier ha portato a Lugano una foto della bassa marea del mare del nord, dove in certi periodi dell’anno alghe microscopiche in sospensione colorano l’acqua con affascinanti sfumature di verde. C’è poi anche una vista di Venezia, dove a sud della popolosa laguna ci sono ancora lingue di terra selvatiche con distese di fango e paludi in cui si fanno strada infiniti canali di varie dimensioni. 
Un’immagine invernale del lago di Silvaplana in Engadina ci fa invece capire ancora una volta che l’acqua non sempre è blu: qui, in assenza di vento o neve, lo specchio d’acqua congelandosi forma un velo di ghiaccio, detto «ghiaccio nero» in quanto lascia scorgere la profonda acqua scura, dove bolle d’aria e altri fenomeni naturali regalano macchie e linee bianche. Un dettaglio dello Gneiss, una delle più comuni rocce della Terra, ci riporta poi in Ticino, in Verzasca.
Un’esposizione che può essere goduta con un certo distacco apprezzando semplicemente i colori e le emozioni che le immagini sanno donare, ma che può essere anche vissuta con una maggior consapevolezza soffermandosi sulle didascalie, per cercare di capire i motivi e i fenomeni naturali che stanno alla base delle variazioni cromatiche che vestono di meravigliosi colori la nostra terra.

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