Videogiochi – Diamante Lucente e Perla Splendente, due remake convincenti per Nintendo Switch
I remake sono estremamente in voga al giorno d’oggi nel mondo dei videogiochi. Da un lato promettono di ricatturare la magia di titoli estremamente popolari del passato con un’operazione nostalgia che non è di certo limitata al solo mondo videoludico. È anche un modo per rinvigorire una proprietà intellettuale, saggiare il mercato e i gusti dei giocatori, in modo relativamente sicuro, per le aziende produttrici. Da ultimo ma di sicuro non meno importante è un modo semplice e relativamente rapido per ottenere un buon cash flow, specialmente nei mesi autunnali che precedono le festività natalizie. Nintendo non è certo immune al potente richiamo del remake e con Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente propone esattamente questo. Un remake dei due originali Diamante e Perla usciti su Nintendo DS nel 2006 è la logica conseguenza di tale approccio, specialmente perché in passato i giocatori hanno dimostrato di apprezzare tali riedizioni in chiave moderna.
La serie Pokémon non necessita davvero di una introduzione: sin dai suoi albori su Gameboy negli anni 90 è stata un gigante e non solo dei giochi su console. Serie TV, parchi a tema, film, giochi da tavola, gadget, vestiti e molto altro ancora. I mostri tascabili giapponesi sono cresciuti fino ad entrare nella top 25 dei franchise multimediali con i maggiori incassi di tutti i tempi a livello globale, con un valore stimato di circa 92,1 miliardi di dollari. Il fenomeno Pokémon GO che nel 2016 ci ha travolti senza preavviso è sicuramente un’indicazione della forza di questa proprietà intellettuale.
Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla ci vedranno impegnati in quella che è la più classica delle avventure della serie. Nei panni di un bambino o una bambina partiremo all’avventura, lasciandoci alle spalle casa per andare a scoprire tutti i Pokémon della regione di Sinnoh, incontrare nuove persone e sfidare avversari sempre più forti e scaltri. Lo stile è quello del gioco di ruolo: starà a noi scegliere quali mostriciattoli catturare, allenare e schierare nei vari scontri. Dovremo prendercene cura, far evolvere le loro capacità e usarne i poteri in modo concertato sulla strada per diventare i migliori allenatori su piazza. E facendolo, beninteso, finiremo per scontrarci con tipi poco raccomandabili.
Dagli albori, in cui dovevamo catturare solo 151 Pokémon, siamo giunti oramai a quasi 500 e le nostre avventure a Sinnoh ora si fanno su Nintendo Switch, l’ammiraglia e unica console principale di Nintendo. Pokémon Diamante e Perla all’epoca introdussero novità e riproposero le migliorie dei titoli che li avevano preceduti come le Gare Pokémon, Basi segrete, un comparto online esclusivo, una nuova generazione con tanto di potenziamento delle precedenti e introducendo molte nuove linee evolutive. La riedizione in chiave 3D isometrica di quest’anno integra questi aspetti ma li espande con concetti che migliorano in modo tangibile l’esperienza di gioco. Troviamo la possibilità di richiamare certe abilità utili, condividere l’esperienza tra i nostri mostriciattoli o avvisi sull’efficacia di certe mosse direttamente dal Pokédex, il diario elettronico dei nostri Pokémon che useremo molto spesso durante le nostre avventure.
I due giochi sono decisamente fedeli ai titoli originali. E come sempre con differenze legate ad alcuni Pokémon speciali che troveremo solo in una o nell’altra edizione. Le novità non sono legate solamente ad aspetti cosmetici: il processo di esplorazione è più facile e permette al giocatore di accedere a tutti i punti della mappa con facilità e immediatezza. Non dovremo nemmeno più giostrarci tra scelte obbligate, come la necessità di avere sempre a disposizione un Pokémon sui quali abbiamo usato le cosiddette «macchine nascoste» al fine di insegnare loro abilità utili durante l’esplorazione ma non in combattimento.
Una semplificazione delle meccaniche che renderà la vita più facile ai giocatori più giovani e meno esperti ma che ha ridotto di una certa misura il livello di sfida per coloro che conoscono la serie come le proprie tasche. A prescindere da tali considerazioni però i due giochi richiederanno da 10 a 30 ore per essere terminati a diversi livelli di completamento, il che non è affatto male per un gioco del genere.
Sottigliezze delle meccaniche di gioco a parte, questi due remake hanno un sapore un po’ amaro per i giocatori che seguono la serie da tanto tempo. Sono stati semplificati molto, eliminando alcune componenti molto amate come il Parco Lotta e riducendo la difficoltà fino alle fasi più avanzate del gioco. Il motivo è da un lato comprensibile, con la volontà di catturare l’attenzione di un pubblico nuovo e fresco. Dall’altra è un peccato vedere due riedizioni che sono state percepite come «pigre» da molti, specialmente per quanto riguarda il comparto tecnico del gioco, ancora legato al passato. Per coloro che approdano per la prima volta sulle coste del mondo dei Pokémon invece sarà un vero piacere scoprire una serie matura, variegata e coinvolgente.
Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla arrivano su Switch in un momento delicato per il franchise: l’arrivo l’anno prossimo di Pokémon Leggende: Arceus segnerà verosimilmente l’entrata dei Pokémon in una nuova e più moderna fase. Nel mentre questi due titoli sono uno sforzo onesto che ripropone due titoli molto amati in passato con una nuova veste grafica e qualche miglioria qua e là. Tutto sommato, una buona distrazione durante le vacanze di Natale!