Mosca e Ankara sulla scena libica
Radici di una crisi – Le ragioni dell’interesse per il tormentato territorio nordafricano
Radici di una crisi – Le ragioni dell’interesse per il tormentato territorio nordafricano
Crisi Usa-Iran – Quello che sta succedendo in questi giorni fra Washington e Teheran sul suolo iracheno va visto in un’ottica storica di lungo periodo, a partire dall’anno chiave del 1979 fino al 2003 con l’invasione dell’Iraq
Libia-Turchia – Il 2 gennaio scorso il parlamento turco ha autorizzato l’invio di soldati in Libia a sostegno di al-Sarraj. Questo lo scenario
Ucciso Soleimani – Il presidente Usa ha giustificato l’abbattimento del potente generale iraniano e del suo convoglio: «Stava progettando attacchi imminenti contro diplomatici e personale militare americani»
Dinamiche geopolitiche – È qui che si sta giocando la partita globale più importante e cruciale, quella che riguarda il controllo di questo mare e dei suoi stretti, e dunque delle rotte commerciali e strategiche fra Asia ed Europa
La seconda guerra fredda – La vera storia da seguire, al di là dello scontro commerciale fra le due superpotenze, è la marcia in avanti di Pechino. Non tanto l’anomalia di Trump a cui abbiamo addossato quasi ogni male in tutto il 2019
Proteste sociali – La posta in gioco è la riforma delle pensioni e le sue modalità di applicazione. Un clima che ricorda quello dei Gilet Gialli
Luigi Di Maio – La sua stella cometa è il potere. Ci sta attaccato con tutte le forze consapevole che è la sua unica possibilità per non scomparire nel nulla
Dibattito – Sarà comunque l’esito della sfida finale con Trump a decidere quale sarà la nuova direzione della sinistra mondiale in piena crisi di identità, che si radicalizza ma non vuole dare spazio a moderati e riformisti
Londra – Alla fine ha vinto BoJo con il suo slogan martellante come una canzoncina di Natale. Tanto che il Paese ha deciso di affidare a lui la soluzione della propria profonda crisi di identità e di concludere il litigioso divorzio con la Ue